Rom e Sinti

Consiglio d’Europa: la promozione dei diritti della minoranza Rom nelle attività degli organismi deputati

Poster della campagna "Dosta! Lotta ai pregiudizi nei confronti dei rom" promossa dal Consiglio d'Europa
© CoE

I diritti della minoranza Rom sono una tematica trasversale del Consiglio d’Europa e in quanto tale viene affrontata da diversi organismi dell’organizzazione, sulla base del loro specifico mandato.
Per questo motivo occorre andare oltre alle fonti giuridiche vincolanti ed analizzare le attività ed il ruolo dei seguenti organismi:

- Rappresentante speciale del Segretario Generale sulle questioni riguardanti i Rom ed il gruppo trasversale sulla tematica dei Rom;
- Comitato ad hoc sulle questioni legate ai Rom (CAHROM);
- Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI);
- Commissario per i diritti umani;
- Comitato dei Ministri;
- Assemblea parlamentare;
- Congresso dei poteri locali e regionali.

Il Rappresentante speciale del Segretario Generale (SRRG) sulle questioni riguardanti i Rom ed il gruppo trasversale sulla tematica dei Rom

Il Rappresentante speciale del Segretario Generale sulle questioni riguardanti i Rom (SRRG) è stato istituito dal Segretario Generale nel 2010 a seguito del Meeting di alto livello del Comitato dei Ministri sulla tematica Rom .
Il SRGR è quindi incaricato di assicurare un’efficace implementazione della Dichiarazione di Strasburgo sui Rom del 20 ottobre 2010 (CM(2010)133 final), oltre a guidare il gruppo trasversale del Consiglio d’Europa sulla tematica dei Rom. Tale gruppo trasversale è incaricato del coordinamento dei differenti progetti del Consiglio d’Europa sulle questioni riguardanti i Rom a seguito del Meeting del 2010.

Le attività specifiche del gruppo trasversale e del SRGR sono le seguenti:

  • raccolta e condivisione di buone prassi di lavoro in un database a disposizione dei poteri nazionali e locali, organizzazioni non governative e per tutti coloro che lavorano con i Rom;
  • rafforzamento della capacità dei governi dei Balcani occidentali e della Turchia di fronteggiare efficacemente le molteplici sfide che le comunità rom devono affrontare tramite l'implementazione del programma Roma Integration III
  • maggiore dimestichezza con strumenti già esistenti per l’implementazione dei diritti dei Rom, come la giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani;
  • miglioramento della governance democratica locale per costruire e stimolare l'empowerment delle comunità rom locali affinché contribuiscano alla progettazione, all'attuazione e al monitoraggio dei piani e dei progetti che le riguardano. La strategia per il conseguimento di tale obiettivo avviene all’interno del progetto ROMACTED;
  • costruzione di strategie dal basso: i problemi affrontati dai Roma riguardano spesso il livello locale e regionale ed è qui che vanno cercate soluzioni. Rientra in questa attività il network dei Sindaci sulla questione dei Rom e del programma ROMACT.

Si possono inoltre menzionare altre due iniziative che sono state portate a termine negli scorsi anni: il progetto ROMED e la campagna “Dosta!” lanciata nel 2007. Nel primo caso, l’obiettivo prefissato era favorire la partecipazione, l’emancipazione e l’inclusione dei Rom in tutta Europa tramite lo sviluppo di una rete di mediatori con funzione di “ponte”  tra le comunità rom e le autorità locali e per accrescere le possibilità di accesso dei Rom ai servizi pubblici. Nel 2017, in sede di valutazione dei risultati raggiunti, il Consiglio ha sottolineato il conseguimento della formazione di oltre 1.500 mediatori provenienti da 500 comuni di 22 paesi diversi. Circa il 90% dei mediatori così formati sono poi  Rom, di cui oltre il 50% è costituito da donne.

La campagna “Dosta!” lanciata nel 2007 e conclusasi nel 2019, con l’obiettivo di combattere pregiudizi e stereotipi nei confronti di Rom, Sinti e Camminanti,  ha promosso la diffusione di una diversa rappresentazione di queste comunità, più attenta alla loro quotidianità e meno agli aspetti folkloristici della loro cultura. In Italia ciò si è concretizzato tra il 2012 e il 2013 con una serie di eventi itineranti nelle città di Catania, Reggio Calabria, Roma, Napoli e Milano che hanno ospitato spettacoli e iniziative di piazza per tutti e convegni rivolti alle scuole, agli operatori del terzo settore, ai cittadini, ai servizi d’informazione e ai media nazionali e locali.

Il Comitato ad hoc sulle questioni legate ai Rom (CAHROM)

Il Comitato ad hoc sulle questioni legate ai Rom è stato istituito nel 2011 dal Comitato dei Ministri e ha terminato il suo mandato il 31 dicembre 2019. Tra le sue attività principali vi erano:

- studio, analisi e valutazione dell'implementazione di politiche e l’identificazione di buone prassi;
- scambio di informazioni, opinioni ed esperienze sulle politiche, buone prassi e misure adottate dagli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale con lo scopo di sviluppare e implementare politiche efficaci per l’integrazione dei Rom;
- preparazione di raccomandazioni, consigli ed opinioni per il Comitato dei Ministri;
- stesura di linee guida per lo sviluppo/attuazione di politiche per la promozione dei diritti dei Rom;
- esaminare la situazione dei Rom nei Paesi membri alla luce degli strumenti giuridici rilevanti, senza tuttavia porre in essere attività di monitoraggio.

Il Comitato, nell’ambito del suo mandato, ha elaborato 33 rapporti tematici, i quali presentano l’analisi di specifiche politiche poste in essere nei Paesi membri, in ambito come ad esempio le politiche educative e lo status legale dei Rom.

Attività della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI)

La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), organo di monitoraggio specializzato nel contrasto ad ogni forma di razzismo, xenofobia, antisemitismo e intolleranza, attraverso diverse delle sue attività (si veda la seguente scheda) si è occupata spesso della lotta al razzismo nei confronti di Rom e Gipsy.

Per quanto riguarda le Raccomandazioni politiche generali indirizzate a tutti gli Stati membri, due di esse hanno riguardato direttamente la tematica:

  • Raccomandazione n. 3 “La lotta contro il razzismo e l'intolleranza nei confronti dei Rom/gipsy” (1998). Agli Stati, tra le altre cose, è raccomandato di prestare assistenza giuridica adeguata alle vittime di discriminazione razziale e di prendere dei provvedimenti specifici per incoraggiare la formazioni di tale minoranza affinchè possano avvalersi dei loro diritti;
  • Raccomandazione n. 13: “Lotta alla “Rom-fobia” (anti-gypsysm) e alla discriminazione nei confronti dei Rom” (2011). Agli Stati è richiesto di portare avanti tale lotta nei seguenti ambiti: educazione, lavoro, politiche abitative, cure sanitarie, violenze e crimini d’odio, manifestazioni di odio razziale, media, accesso al pubblico impiego, ai servizi pubblici ed al libero mercato di beni e servizi.

Inoltre, altre raccomandazioni politiche generali trovano applicazione anche per la minoranza Rom, tra queste: raccomandazione n. 10 “Lotta al razzismo e alla discriminazione razziale nella e attraverso la scuola” (2006) e la raccomandazione n. 11 “Lotta al razzismo e alla discriminazione razziale nelle attività delle Forze dell’ordine” (2007) .

Rispetto all’attività di monitoraggio per Paese, la quale consiste in un’analisi approfondita della situazione relativa al razzismo e all’intolleranza in ciascuno degli Stati membri del Consiglio d’Europa e nella formulazione di suggerimenti e proposte, l’ECRI si è spesso spesa nel raccomandare agli Stati di intraprendere misure per combattere pregiudizi, discriminazioni, violenze ed esclusione sociale e dare la possibilità all’identità Rom di continuare ad esistere.

Per quanto riguarda il monitoraggio dell’Italia, nei quattro rapporti di monitoraggio adottati nel periodo 1998-2014, la minoranza Rom è stata identificata come gruppo vulnerabile sotto diversi aspetti: dal mancato riconoscimento come minoranza nazionale o etnica alle difficoltà d’accesso alle politiche abitative.
La tematica ha rivestito grande rilevanza, al punto da spingere l’ECRI a rilasciare una dichiarazione, adottata il 20 giugno 2008 nel corso del 46° incontro plenario, avente ad oggetto il persistere di discorsi razzisti e xenofobi da parte dei politici italiani indirizzati a migranti e Rom.

La più recente visita dell’ECRI in Italia, nell’ambito del quinto ciclo di monitoraggio, è avvenuta a settembre 2015 ed il relativo rapporto è stato reso pubblico nel giugno del 2016. Nel documento viene evidenziata la parziale attuazione della raccomandazione riguardante la garanzia del rispetto del diritto internazionale  in caso di allontanamento dei Rom dalla propria abitazione. A seguito della visita l’ECRI è stata informata che i Rom continuano ad essere sgomberati dai loro insediamenti non autorizzati e ha dichiarato che questi sgomberi forzati hanno l’effetto involontario di riprodurre semplicemente altrove la stessa situazione precaria e insalubre che ha portato allo sgombero dal luogo precedente. L’ECRI ha quindi sottolineato che i Rom dovrebbero ricevere con sufficiente anticipo l’avviso di qualsiasi decisione di sgombero; dovrebbero aver diritto ad una tutela giuridica idonea; e dovrebbero non essere sfrattati senza la possibilità di essere ri-alloggiati in una sistemazione adeguata.

Commissario per i diritti umani

Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa presta particolare attenzione alla protezione dei diritti umani della comunità Rom. Tra le priorità per le proprie attività ha individuato:

- lotta contro i discorsi d’odio e i crimini d’istigazione all’odio razziale nei confronti dei Rom;
- lotta contro la segregazione scolastica e promozione di un’educazione inclusiva;
- eliminazione dell’apolidia dei Rom.

Il Commissario riporta regolarmente l’attenzione su queste tematiche presso le autorità e gli Stati membri ed esprime la sua preoccupazione attraverso raccomandazioni sui problemi a cui devono fare fronte i Rom in Europa.

In particolare, il Commissario Thomas Hammarberg ha fatto visita all’Italia nel maggio del 2011 sulla questione della protezione dei diritti umani di Rom, migranti e richiedenti asilo.
Questi, tra le altre cose, ha espresso sconcerto per l’utilizzo di manifesti elettorali che facevano ricorso ad una retorica anti-Rom a fini politici nell’ambito delle elezioni amministrative nel Comune di Milano. Manifestazioni di questo tipo, secondo il Commissario, hanno l’effetto di legittimare il pregiudizio e la discriminazione contro questi gruppi, minando alla base l’efficace azione della società civile italiana volta a favorire la loro inclusione e a ridurre le cause alla base degli stereotipi negativi nei loro confronti. Sulla base dell’esperienza di Milano, Hammarberg ha pubblicato anche uno human rights comment che ha evidenziato come il caso italiano costituisca un’illustrazione esemplare di comportamenti comuni a molti Paesi europei e ha sottolineato, da un lato, la necessità di porre immediatamente termine a manifestazioni di questo tipo e, dall’altro, la responsabilità speciale delle personalità politiche e istituzionali nel guidare la lotta contro la discriminazione e favorire l’inclusione di ogni settore della società.

Infine, si segnalano i seguenti documenti elaborati dal Commissario per i diritti umani:
rapporto del 2012 “Diritti umani di Rom, Sinti e popolazioni viaggianti in Europa”;
documento tematico del 2013 “Il diritto a lasciare un Paese”.

Attività del Comitato dei Ministri

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, in qualità di organo politico decisionale, ha adottato nel tempo una nutrita serie di raccomandazioni con riferimento all’inclusione sociale dei Rom e su specifici temi come l’accesso alle cure sanitarie e gli accampamenti dei Rom in Europa.
Inoltre, sono di particolare rilevanza per l’indirizzo politico dato dai Capi di Stato e di Governo le seguenti dichiarazioni:

  • Dichiarazione sull’aumento della “Rom-fobia” (anti-gipsysm) e della violenza razziale nei confronti dei Rom in Europa, adottata l’1 Febbraio 2012 al 1132° incontro dei rappresentanti permanenti. La dichiarazione richiama i governi, le autorità pubbliche a tutti i livelli ed i media all’astenersi dall’usare una retorica anti-Rom, specialmente nel corso di campagne elettorali e condanna fortemente tutti gli atti di violenza razzista contro i Rom.
  • Dichiarazione di Strasburgo sui Rom (CM(2010)133 final), adottata a seguito del Meeting di Alto livello sui Rom del 20 Ottobre 2010, importante incontro avente lo scopo di migliorare la cooperazione tra gli Stati che ha dato il via ad una riorganizzazione interna del Consiglio d’Europa per affrontare al meglio le sfide per il futuro. La dichiarazione stila una lista di priorità per gli Stati: non discriminazione e cittadinanza (legislazione penale per i crimini a sfondo razzista, diritti di cittadinanza, diritti delle donne e dei bambini etc.), inclusione sociale (politiche per l’educazione, il lavoro, la salute e abitative) e incremento della cooperazione internazionale.

Il Comitato dei Ministri ha ripreso la tematica dell’integrazione dei Rom in una più recente Raccomandazione, del 5 aprile 2023, soffermandosi in particolare sull’ assicurare la partecipazione, la rappresentazione e l’inclusione concrete dei giovani rom in tutte le sfere della società e nei processi decisionali e per combattere il razzismo strutturale. In virtù di ciò, tutte le politiche, tutte le misure e tutti i programmi associati a questa raccomandazione devono rispettare la diversità delle comunità Rom affrontando, in particolar modo, la discriminazione intersettoriale di cui sono oggetto le ragazze Rom, le donne rom, i Rom LGBTI+, i Rom musulmani e i giovani rom che vivono in comunità isolate e rurali.

Assemblea parlamentare
L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha mostrato un’attenzione per la minoranza Rom fin dalla prima raccomandazione sul tema nel 1993. Tuttavia è nel 2010 l’Assemblea che ha adottato gli strumenti più significativi, delineando la situazione dei Rom in Europa e le iniziative del Consiglio d’Europa (Risoluzione 1740 (2010) e Raccomandazione 1924 (2010)) e focalizzandosi su tematiche come i Rom richiedenti asilo (Risoluzione 1768 (2010) e Raccomandazione 1941 (2010)) e sul pericolo che discende da discorsi di sicurezza pubblica che fanno riferimento all’insicurezza rappresentata dalla presenza di certi gruppi della società come l’etnia Rom (Risoluzione 1760 (2010)).

Congresso dei poteri locali e regionali

Il Congresso dei poteri locali e regionali, assemblea politica paneuropea composta da membri con carica elettiva presso enti locali e regionali in uno dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, si è confrontata fin dal 1981 sulla tematica dei Rom, proprio perchè diverse problematiche nell’implementazione dei loro diritti hanno origine a livello locale e regionale.
Uno dei documenti più rilevanti è stata la raccomandazione del 2011 “la situazione dei Rom in Europa: una sfida per i poteri locali e regionali” (n. 333), la quale invita i poteri locali e regionali a prendere iniziative significative per l’inclusione sociale dei Rom, anche attraverso il monitoraggio e l’analisi della situazione locale, al fine di sviluppare strategie e piani d’azione basati sui dati raccolti. Recentemente il Congresso ha lanciato diverse iniziative per combattere i pregiudizi contro i Rom, tra cui:

Altre iniziative del Consiglio d’Europa riguardanti i Rom

piano d’azione per i giovani Rom
progetto per l’educazione dei bambini Rom in Europa
Percorso europeo per l’identità e la cultura Rom
progetto di Rete accademica europea per gli studi sulla minoranza Rom
summit dei Sindaci sui Rom
campagna “far sentire la propria voce contro la discriminazione”
- sostegno finanziario e di risorse per l'European Roma and Travellers Forum
iniziative per l’insegnamento e l’apprendimento della lingua Romanì

 

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