Unione Africana

La Carta sui diritti e il benessere del bambino e la Carta sui giovani

Bambini ammassati in un camion

Carta sui diritti e il benessere del bambino

E' stata adottata ad Addis Abeba (Etiopia) nel 1990 ed è entrata in vigore nel 1999. A febbraio 2023 è stata ratificata da 50 paesi e solo Marocco, Repubblica democratica araba dei Sahrawi, Somalia, Sud Sudan e Tunisia non sono Stati Parti.
Si tratta di uno strumento giuridico vincolante e raccoglie diritti civili, politici, economici, sociali e culturali di cui deve godere ogni essere umano sotto i 18 anni di età. Inoltre, sono presenti diritti e protezioni specificatamente dedicati a bambini che possono essere oggetto di discriminazioni multiple (bambini con disabilità, bambini rifugiati e sfollati, figli di detenute).
L’articolato si suddivide in due parti: la prima verte sui diritti e il benessere del bambino, la seconda sull’istituzione di un Comitato di esperti sui diritti e il benessere del bambino.

diritti, i principi e le disposizioni contenuti nella prima parte della Carta sono i seguenti:

- principio di non discriminazione (art. 3);
- principio del miglior interesse del bambino e diritto all’ascolto (art. 4);
- diritto alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 5);
- diritto al nome e alla nazionalità (art. 6);
- libertà d’espressione (art. 7);
- libertà di associazione (art. 8);
- libertà di pensiero, coscienza e religione (art. 9);
- protezione della riservatezza (art. 10);
- diritto all’educazione (art. 11);
- diritto al tempo libero, ad attività ricreative e culturali (art. 12);
- protezione speciale per bambini con disabilità (art. 13);
- diritto alla salute e all’assistenza sanitaria (art. 14);
- protezione del lavoro minorile (art. 15);
- protezione contro abuso e maltrattamento (art. 16);
- giustizia minorile (art. 17);
- protezione della famiglia (art. 18);
- diritto a ricevere protezione e cura dai genitori (art. 19);
- responsabilità genitoriali (art. 20);
- protezione da pratiche sociali e culturali dannose (art. 21);
- protezione in caso di conflitto armato (art. 22);
- protezione dei minori rifugiati e sfollati (art. 23);
- adozione (art. 24);
- separazione dai genitori (art. 25);
- protezione dall’apartheid e la discriminazione (art. 26);
- protezione dallo sfruttamento sessuale (art. 27);
- consumo di sostanze stupefacenti (art. 28);
- protezione da vendita, tratta, rapimento e accattonaggio (art. 29);
- protezione dei figli di madri detenute (art. 30);

La parte I del dispositivo si conclude con un articolo sulle responsabilità dei bambini nei confronti di famiglia, società, Stato, altre comunità riconosciute e comunità internazionale (art. 31), come ad esempio il dovere di operare per la coesione della propria famiglia, rispettare i genitori, i superiori e le persone anziane in ogni circostanza ed assisterle in caso di bisogno.

La parte II delinea mandato e funzioni del Comitato di esperti sui diritti e il benessere del bambino.
Al Comitato - composto da 11 esperti scelti per l’alto profilo morale, l’imparzialità e la competenza in materia - è affidato il compito di promuovere e proteggere i diritti stabiliti nella Carta, monitorarne l’implementazione e interpretarne le disposizioni.
Mandato che si concretizza attraverso le seguenti attività:
- ricevere ed esaminare i rapporti periodici degli Stati sulla situazione dei diritti dei bambini nel Paese e adozione di Osservazioni conclusive e Raccomandazioni per lo Stato;
- ricevere e considerare le comunicazioni individuali rispetto a presunte violazioni dei diritti contenuti nella Carta da parte degli Stati che l’hanno ratificata;
- intraprendere missioni d’inchiesta nei Paesi parte nel contesto di sistematiche violazioni dei diritti dei bambini;
- interpretare le disposizioni della Carta e stabilire regole, principi e standard inerenti i diritti ed il benessere dei bambini attraverso commenti generali, risoluzioni e dichiarazioni.

La Carta africana sui giovani

La Carta africana sui giovani è stata adottata a Banjul (Gambia) nel 2006 ed è entrata in vigore nel 2009. A settembre 2023 è stata ratificata da 41 Stati.
Lo scopo di tale strumento giuridico vincolante è quello di servire come quadro strategico per il sostegno della gioventù (15-35 anni) ed il suo sviluppo a livello nazionale, regionale e continentale. Infatti, nel preambolo è riportata la convinzione che la popolazione giovanile sia una grande risorsa per l’Africa e che attraverso una sua partecipazione piena ed attiva gli africani possono far fronte alle difficoltà che verranno.

L’articolato riporta quindi un elenco di diritti civili, politici, economici, sociali e culturali di cui devono godere i giovani, con un’attenzione particolare anche ai diritti di terza generazione (diritto allo sviluppo, diritto alla pace):

- non discriminazione (art. 2);
- libertà di movimento (art. 3);
- libertà d’espressione (art. 4);
- libertà di associazione (art. 5);
- libertà di pensiero, coscienza e religione (art. 6);
- protezione della vita privata (art. 7);
- protezione della famiglia (art. 8);
- diritto alla proprietà privata (art. 9);
- diritto allo sviluppo sociale, economico, politico e culturale (art. 10);
- diritto alla partecipazione giovanile (art. 11);
- disposizioni inerenti un programma politico nazionale destinata ai giovani (art. 12);
- diritto all’educazione e allo sviluppo delle capacità (art. 13);
- sradicamento della povertà ed integrazione socio-economica (art. 14);
- adeguati mezzi di sostentamento ed occupazione giovanile (art. 15);
- diritto alla salute (art. 16);
- pace e sicurezza e ruolo dei giovani (art. 17);
- giovani in conflitto con la legge (art. 18);
- sviluppo sostenibile e protezione dell’ambiente (art. 19);
- giovani e cultura (art. 20);
- giovani e diaspora (art. 21);
- diritto al tempo libero ed alle attività ricreative, sportive e culturali (art. 22);
- giovani donne e ragazze (art. 23);
- giovani con disabilità fisica e mentale (art. 24);
- eliminazione delle pratiche sociali e culturali dannose (art. 25);

Un articolo è dedicato alle responsabilità dei giovani nei confronti della famiglia, della società, dello Stato e della comunità internazionale (art. 26). Per esempio, tra i doveri dei giovani rientra quello di sostenere la cultura del volontariato e della tutela dei diritti umani, così come la partecipazione ad attività della società civile.

Infine, la Carta assegna una serie di doveri alla Commissione dell’UA, al fine di assicurare che gli Stati parte rispettino gli impegni presi ed i doveri delineati nella Carta. A tal fine, alla Commissione UA sono affidate le seguenti attività:
- collaborare con le istituzioni governative e non governative e con altri partner per identificare buone pratiche per l’ideazione e l’implementazione di politiche giovanili; 
- invitare gli Stati ad includere rappresentanti dei giovani nelle loro delegazioni che presenziano alle sessioni ordinarie e a tutti gli incontri e organi politici rilevanti;
- istituire misure volte ad attività di sensibilizzazione e diffondere informazioni su tali attività in modo accessibile;
- facilitare lo scambio e la cooperazione tra organizzazioni giovanili in ambito internazionale al fine di sostenere la solidarietà tra giovani, la presa di coscienza politica e la partecipazione democratica.

Con lo scopo di portare a termine le attività dell’Agenda per i giovani, la Commissione UA si è dotata della Divisione per la gioventù che coordina progetti in quest’ambito e promuove la partecipazione dei giovani ad attività dell’Unione Africana. Tra questi possiamo citare il Piano d’azione per il decennio della gioventù 2009-2018 che ha avuto come obiettivo quello di definire i passi da compiere per il raggiungimento degli obiettivi della Carta africana sui giovani, coinvolgendo attori diversi tra cui i paesi membri dell’UA, gli organi dell’organizzazione e i partner per lo sviluppo. I Corpi volontari dei giovani africani fanno parte di un altro progetto che si focalizza sulla condivisione di competenze, conoscenze e innovazione tra giovani professionisti che vengono coinvolti in attività di volontariato nella regione. Infine, la Strategia continentale per la formazione professionale tecnica è volta all’introduzione di programmi di istruzione e formazione per sostenere le esigenze del mercato del lavoro e allo stesso tempo favorire l’empowerment giovanile.

 

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Unione Africana minori / infanzia diritti umani giovani