cultura di pace

Ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale del Veneto su “Impegni per la promozione di una cultura di pace e del Veneto come terra di pace’’, 24 luglio 1986

in “Pace, diritti dell’uomo, diritti dei popoli”, anno I, numero 1, 1987
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Il Consiglio regionale del Veneto 

Ricordando che la storia dei popoli evidenzia pericoli ancora gravi al vivere civile e alla pace comune, come la sofferenza di popolazioni vittime della fame, delle malattie e dello sfruttamento, la condizione dell’uomo negli Stati in cui predomina il razzismo delle istituzioni, delle leggi, delle culture o l’umiliazione degli Stati e dei popoli soggetti all’altrui egemonia; 

Considerato che nel quadro della indivisibilità e globalità dei diritti umani, la pace positiva è diritto fondamentale degli uomini e dei popoli ed è conseguenza ma insieme condizione del diritto allo sviluppo, come proclamano esplicitamente l’Atto finale della Conferenza di Helsinki e la Dichiarazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 15 dicembre 1978 sulla “Preparazione dei popoli a vivere nella pace”; 

Considerato altresì che in rapporto alla sempre più diffusa coscienza dei diritti dell’uomo e dei valori della persona, come pure in risposta alle aspirazioni profonde della comunità umana non è più sufficiente garantire la pace imperniata solo su sistemi difensivi, ma occorre riportare alla centralità il problema di una riforma ed efficace operatività delle sedi internazionali di confronto e soluzione dei conflitti e soprattutto occorre operare affinché pace e tolleranza sempre più diventino le note dominanti di una nuova cultura planetaria; Considerato pertanto che la coerente condanna della guerra implica una strategia di rinuncia all’uso della forza, e alla sua promozione attraverso la corsa agli armamenti e che, a tali fini, appare essenziale e urgente la fattiva ripresa, nelle più favorevoli condizioni attuali, dei colloqui internazionali per il bando degli esperimenti nucleari militari e per la bilanciata e progressiva riduzione degli armamenti atomici e convenzionali;

Facendosi interprete delle speranze delle Genti venete, anche di diversi orientamenti politici e fedi religiose, e accogliendo lo stimolo derivante dal generoso impegno a favore dei paesi sottosviluppati come impegno di solidarietà, giustizia e pace che tradizionalmente e da sempre ha visto in prima fila innumerevoli gruppi, comunità religiose e associazioni venete, al fine di caratterizzare il Veneto come terra di pace; 

Condividendo, in rapporto a tutto quanto precede, le profonde motivazioni di una domanda crescente, anche nelle comunità locali venete, per un processo di denuclearizzazione da sviluppare, in forme concordate dai governi nelle opportune sedi internazionali, ma con doverosa considerazione, per quanto concerne il nostro Paese e il rapporto Stato-Autonomie, del ruolo delle Regioni in materia di protezione civile e di tutela dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini; 

Riservandosi di promuovere, nel quadro delle relazioni con l’estero del Consiglio regionale, ogni utile iniziativa per far crescere condizioni di solidarietà, giustizia, pace e amicizia tra i popoli; 

Tutto ciò premesso; 

II Consiglio regionale si impegna ad approvare 

entro il 31 dicembre 1986, un progetto di legge d’iniziativa dei Gruppi consiliari che approfondisca e definisca le ragioni, gli obiettivi e i modi di una più vera e diffusa cultura della pace, prevedendo a tal fine che la Giunta regionale, nell’ambito delle sue competenze, provveda: 

a) sul piano dell’attività culturale:

  • a promuovere e sostenere iniziative dirette o da parte di Enti o Centri Scientifici, rivolte alla documentazione, allo studio e alla ricerca sulla pace, sui diritti fondamentali degli uomini e dei popoli e sugli strumenti giuridico-istituzionali atti alla tutela di tali diritti, nonché sulle esperienze storiche e le ipotesi di difesa popolare nonviolenta, e sul ruolo della protezione civile nell’ambito della politica di sicurezza;
  • a promuovere e sostenere nelle Università Venete e per le scuole di ogni livello lo studio e l’adozione di una pedagogia attiva per i diritti umani fondamentali e la pace, nonché la pubblicazione di idonei programmi e strumenti educativi;
  • a sviluppare la riflessione sulle competenze dell’Ente territoriale per la promozione della pace;

b) sul piano delle attività internazionali della Regione:

  • a promuovere incontri tra istituzioni e centri culturali dei paesi aderenti ad Alpe Adria e alle Giornate delle Genti d’Europa, sui temi della pace e dei diritti umani anche attivando un “Colloquio” annuale per un confronto sullo stato di attuazione della dichiarazione dell’ONU votata all’unanimità nel 1978, citata in premessa: tutto ciò anche con l’intervento di personalità internazionali rilevanti per il loro contributo ai problemi della pace, della scienza e della cultura, d’intesa con le istituzioni civili e religiose e con le più impegnate espressioni sociali del Veneto;
  • a promuovere, a conclusione dell’anno dei giovani e dell’anno della pace, un incontro delle organizzazioni non governative giovanili su tali temi;
  • a promuovere intese con il Governo per la partecipazione delle Regioni ai programmi di lotta alla fame e cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, individuando obiettivi specifici verso i quali indirizzare iniziative finalizzate dalla Regione Veneto;

c) sul piano organizzativo:

  • a dotarsi di una struttura funzionale per l’attuazione degli scopi suindicati;

Il Consiglio regionale 

altresì, rivolge sollecitazione al Parlamento della Repubblica ad approvare con urgenza:

  • la legge sul commercio delle armi, oggi all’esame delle commissioni Difesa e Affari Esteri, che preveda: il divieto di vendita di armi a paesi belligeranti, razzisti, destinatari di aiuti alla cooperazione, nonché finanziamenti per la riconversione dell’industria bellica;
  • la modifica della Legge n. 772/1972 sull’obiezione di coscienza al servizio militare e l’istituzione del servizio civile alternativo, secondo le motivazioni e le indicazioni della recente sentenza della Corte Costituzionale;

considerando dette iniziative rivolte a rafforzare la cultura e le concrete condizioni di una convivenza pacifica.

Allo stesso fine, 

Indica 

per quanto di sua competenza e nel quadro dello sviluppo e delle possibili ristrutturazioni del sistema produttivo veneto, la riconversione ai fini di pace delle produzioni belliche. 

Presenti n. 32; Votanti n. 29 – Astenuti n. 3; Voti favorevoli n. 27; Voti contrari n. 2.

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