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PRIZE: un intervento di prevenzione sul gioco d’azzardo in età adolescenziale – 1° Parte

Tavolo di gioco d’azzardo
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Il diritto alla salute psicologica è un diritto umano fondamentale che riguarda la prevenzione, la promozione e la cura del benessere psicologico. È sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 1948) e dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU, 1989). È quindi fondamentale occuparsi della prevenzione della salute psicologica, in particolar modo con le fasce più giovani della popolazione. 

Tra i comportamenti che, se messi in atto in modo eccessivo, possono provocare minacce, pericoli o vere e proprie compromissioni alla salute psicologica in età giovanile, vi è il gioco d’azzardo problematico. Con il termine gioco d’azzardo (gambling) viene indicata una forma di intrattenimento in cui una certa quantità di denaro o di beni di valore viene scommessa sul risultato di un evento dall’esito incerto, allo scopo di vincere un premio, che generalmente consiste nel guadagnare un’ulteriore quantità di denaro o aggiudicarsi gli oggetti messi in palio (Clark, 2010). In termini generali, dunque, qualsiasi attività che presenti un margine di incertezza si presta a questo genere di scommessa, e può, quindi, essere oggetto di gioco d’azzardo. Inoltre, la caratteristica comune alle attività classificabili come giochi d’azzardo consiste nella prevalenza della componente di casualità (alea) rispetto a quella di abilità personale (agon) (Caillois, 1981). La caratteristica psicologica essenziale comune ad ogni tipo di gambling è dunque costituita dal fatto che la persona che scommette tende ad avere un’aspettativa nei confronti dell’esito di un evento incerto e si assume un rischio, nonostante tale esito sia del tutto o prevalentemente aleatorio e quindi parzialmente, se non in alcun modo, riconducibile in modo diretto alle abilità personali. Se praticato con frequenza eccessiva, il comportamento di gioco d’azzardo può diventare problematico, ovvero causare un’ampia gamma di difficoltà come la compromissione delle relazioni sociali e familiari, la preoccupazione eccessiva per il gioco d’azzardo, ed il mentire sul proprio comportamento di gambling (Ferris & Wynne, 2001; Griffiths et al., 2009). Riguardo a ciò, c’è da sottolineare che alcuni studi longitudinali dimostrano come il comportamento problematico in età adolescenziale si associ in modo statisticamente significativo ad una maggiore probabilità di sviluppare un Disturbo da Gioco d’azzardo (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – Fifth Edition, American Psychiatric Association, APA, 2013) in età adulta (Allami et al., 2018; Carbonneau et al., 2015; Delfabbro et al., 2014). 

Nonostante il gioco d’azzardo sia un comportamento vietato alla popolazione minorenne in Italia (Decreto-Legge 6 Luglio 2011, n.98, comma 20), con la crescente proliferazione di nuove e variegate forme di gambling land-based ed online, ed il rapido incremento della loro accessibilità, giocare scommettendo soldi è divenuto un comportamento molto diffuso tra i giovani e le giovani in Italia. L’ultima indagine epidemiologica ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) condotta nel 2019 in 35 Paesi europei ha evidenziato che, su 96.783 adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni, il 22% ha giocato ad almeno un gioco d’azzardo nei dodici mesi precedenti (Istituto di Fisiologia Clinica – Consiglio Nazionale delle Ricerche, IFC-CNR, 2019). Nell’ambito di tale indagine, l’Italia si è collocata al terzo posto per partecipazione degli/delle adolescenti al gioco d’azzardo, con il 32% di giovani che dichiarano di aver giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. Tale andamento è stato confermato nel report ESPAD 2022, nel quale è emerso che, su 12406 adolescenti italiani/e tra 15 e 19 anni, il 51% ha giocato almeno una volta nei dodici mesi precedenti. Altri dati di ricerca hanno indicato che circa il 34% degli/delle adolescenti gioca d’azzardo con frequenza regolare, cioè settimanalmente o quotidianamente, con il 6’% circa che mostra un comportamento problematico di gioco d’azzardo (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, American Psychiatric Association, 2013) ed il 19% circa caratterizzato da un comportamento di gioco d’azzardo a rischio di diventare problematico (Donati et al., 2018).

Di qui la necessità di realizzare interventi di prevenzione specifici per questo target di età. Secondo le linee guida in ambito di prevenzione (Flay et al., 2005) è necessario disseminare in contesti ecologici quegli interventi che siano stati precedentemente verificati nell’efficacia in modo sperimentale. In più, in base alle indicazioni specifiche sulla prevenzione in età giovanile per il gioco d’azzardo problematico, il contesto scolastico è ritenuto particolarmente idoneo per gli interventi di prevenzione e la figura professionale più efficace per la buona riuscita è quella dell’operatore/operatrice esperto/a e formato/a (Keen et al., 2017). 

Sulla base di tali premesse, nell’ambito del Piano di Contrasto al Gioco d’Azzardo della Regione Toscana del 2018, è stato promosso e realizzato il progetto “PRIZE – Prevenzione sui rischi correlati al gioco d’azzardo negli adolescenti” (Delibera della Giunta Regionale n. 771, del 9/07/2018), divenuto successivamente “PRIZE 2” (Delibera della Giunta Regionale n. 1489, del 30/11/2020). Il progetto di prevenzione prevede ed estende un intervento evidence-based, ovvero basato su un modello teorico ed una precedente verifica sperimentale, condotto dal Laboratorio di Psicometria del Dipartimento NEUROFARBA (Donati et al., 2014; Donati et al., 2018). PRIZE è stato svolto nell’anno scolastico 2019/2020 e PRIZE 2 negli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024. Il progetto è stato promosso dalla Regione Toscana ed ha visto l’ANCI Toscana come soggetto titolare del progetto, il CEART (Coordinamento Enti Accreditati Regione Toscana) come soggetto attuatore in partnership con il Dipartimento NEUROFARBA. Le tre Aziende USL della regione (Toscana Centro, Toscana Nord-Ovest e Toscana Sud-Est) hanno inoltre partecipato come soggetti partner. Il lavoro di rete e di partenariato è stato facilitato attraverso la creazione di un Comitato Tecnico Scientifico in cui ha fatto parte un rappresentante di ogni ente. Hanno collateralmente collaborato al programma anche l’IFC-CNR di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. 

Nel prossimo contributo verrà affrontato più nel dettaglio di cosa tratta il progetto PRIZE della Regione Toscana.


Bibliografia

Allami, Y., Vitaro, F., Brendgen, M., Carbonneau, R., & Tremblay, R. E. (2018). Identifying at-risk profiles and protective factors for problem gambling: A longitudinal study across adolescence and early adulthood. Psychology of Addictive Behaviors, 32(3), 373–382. https://doi.org/10.1037/adb0000356

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). American Psychiatric Association.

Caillois, R. (1981). I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine (L., Guarino, Trans.) Milano: Bompiani. (Original work published 1958).

Carbonneau, R., Vitaro, F., Brendgen, M., & Tremblay, R. E. (2015). Trajectories of gambling problems from mid-adolescence to age 30 in a general population cohort. Psychology of Addictive Behaviors, 29(4), 1012–1021. https://doi.org/10.1037/adb0000102

Clark, L. (2010). Decision-making during gambling: an integration of cognitive and psychobiological approaches. Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences365(1538), 319-330. https://doi.org/10.1098/rstb.2009.0147 

Delfabbro, P., King, D., & Griffiths, M. D. (2014). From adolescent to adult gambling: An analysis of longitudinal gambling patterns in South Australia. Journal of Gambling Studies30, 547-563. https://doi.org/10.1007/s10899-013-9384-7 

Donati, M. A., Chiesi, F., Iozzi, A., Manfredi, A., Fagni, F., & Primi, C. (2018). Gambling-related distortions and problem gambling in adolescents: A model to explain mechanisms and develop interventions. Frontiers in Psychology, 8, Article 2243. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2017.02243

ESPAD Group (2020). ESPAD report 2019: Results from the European school survey project on alcohol and other drugs. EMCDDA Joint Publications. Publications Office of the European Union. http://espad.org/sites/espad.org/files/2020.3878_ EN_04.pdf

Ferris, J. A., & Wynne, H. J. (2001). The Canadian problem gambling index (pp. 1-59). Ottawa, ON: Canadian Centre on substance abuse.

Flay, B. R., Biglan, A., Boruch, R. F., Castro, F. G., Gottfredson, D., Kellam, S., ... & Ji, P. (2005). Standards of evidence: Criteria for efficacy, effectiveness and dissemination. Prevention science6, 151-175. https://doi.org/10.1007/s11121-005-5553-y

Donati, M. A., Primi, C., & Chiesi, F. (2014). Prevention of problematic gambling behavior among adolescents: Testing the efficacy of an integrative intervention. Journal of Gambling Studies, 30(4), 803–818. https://doi.org/10.1007/s10899-013-9398-1

Griffiths, M., Wardle, H., Orford, J., Sproston, K., & Erens, B. (2009). Sociodemographic correlates of internet gambling: Findings from the 2007 British Gambling Prevalence Survey. CyberPsychology & Behavior12(2), 199-202. https://doi.org/10.1089/cpb.2008.0196 

Nazioni Unite (1948). Dichiarazione universale dei diritti umani. https://www.un.org/it/universal-declaration-human-rights 

Organizzazione delle Nazioni Unite (1989). Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. https://www.ohchr.org/en/instruments-mechanisms/instruments/convention-rights-child 

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