Rappresentante speciale per i diritti umani
Figura istituita dal Consiglio dell’UE con decisione 2012/440/PESC del 15 luglio 2012, il Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per i diritti umani ha il compito, tra gli altri, di rafforzare il dialogo con tutti gli attori coinvolti e rilevanti per la politica dell’UE sui diritti umani, tra cui naturalmente le organizzazioni internazionali, gli Stati ma anche le organizzazioni della società civile.
Tra gli obiettivi del Rappresentante Speciale vi sono quelli di contribuire all’attuazione della politica dell’Unione sui diritti umani, definire orientamenti e strumenti dell’Unione in materia di diritti umani e diritto internazionale umanitario e dare maggiore coerenza alle azioni dell’UE volte a proteggere i diritti e le libertà fondamentali.
Scopo ultimo del mandato del Rappresentante Speciale, in consonanza con quanto stabilito nel Quadro strategico e nel Piano d’azione sui diritti umani e la democrazia, è quello di rafforzare l’efficacia, la presenza e la visibilità dell’Unione per la protezione e promozione dei diritti umani, potenziandone allo stesso tempo il contributo e migliorando la coerenza della sua azione.
Il mandato del Rappresentante Speciale per i diritti umani, primo nella storia dell'UE a essere definito dal tema e non dalla zona geografica, si svolge sotto la supervisione dell’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza operando in pieno coordinamento con il Servizio europeo per l’azione esterna. Il Comitato politico e di sicurezza del Consiglio gli fornisce orientamenti strategici.
Attualmente il ruolo è ricoperto dal diplomatico svedese Olof Skoog, nominato a marzo 2024 per un periodo iniziale di due anni. Il nuovo rappresentante speciale dell'UE continuerà il lavoro dei suoi predecessori per contribuire all'attuazione della politica dell'UE in materia di diritti umani, delle posizioni dell'UE sulla promozione del rispetto del diritto umanitario internazionale e del sostegno alla giustizia penale internazionale. Inoltre, contribuirà a rafforzare la voce europea attraverso il dialogo sui diritti umani con i governi dei Paesi terzi e le organizzazioni internazionali e regionali, nonché con le organizzazioni della società civile e gli altri attori interessati.