Regimi multilaterali di controllo sull’esportazione di armi e materiale nucleare
Al di fuori dei meccanismi istituiti in sede Nazioni Unite, gli Stati hanno sviluppato nel corso degli anni un sistema internazionale di controlli sulle esportazioni di beni e tecnologie nucleari. Sono stati istituite nel corso degli anni settanta delle specifiche forme di cooperazione, fondate su accordi politici e non giuridici. Si tratta dei due regimi multilaterali noti come il Comitato Zangger e il Nuclear Suppliers Group (NSG -- Gruppo dei fornitori nucleari).
Il Comitato Zangger trae origine dall’esigenza di alcuni Stati di stabilire quali fossero nello specifico i materiali e le tecnologie nucleari che non potevano essere esportati verso uno Stato non militarmente nucleari, secondo quanto sancito dall’art.III (2) del Trattato di non proliferazione nucleare. A tale proposito, si svolsero alcuni incontri informali dal 1971 al 1974, presieduti dallo svizzero Claude Zangger. I lavori del Comitato Zangger condussero all’elaborazione di una serie di principi concernenti i controlli all’esportazione verso Stati non militarmente nucleari e non membri del TNP e di una lista di “attrezzature o materiali specialmente progettati o preparati per trattare, utilizzare o produrre materiale fissile speciale” (trigger list). Sono oggi 39 gli Stati che fanno parte del Comitato Zangger che si riunisce di norma due volte l’anno. Questo regime è un’ associazione volontaria, non vincolata da un trattato, e pertanto non possiede un meccanismo formale per garantire la conformità alle sue disposizioni. Il Comitato ha adottato misure volontarie per rafforzare la fiducia, come l’accordo per lo scambio di informazioni sulle esportazioni effettive o sull’emissione di licenze per le esportazioni verso qualsiasi Stato non militarmente nucleare non aderente al TNP. Queste informazioni sono contenute in rapporti annuali, che vengono diffusi su base confidenziale tra i suoi Stati membri ogni anno.
Il Gruppo dei fornitori nucleari fu istituito nel 1975 inizialmente allo scopo di prevenire l’acquisizione di armi nucleari da parte di Stati non militarmente nucleari. Oggi i 46 Paesi membri si impegnano volontariamente al rispetto delle Linee guida in materia di controlli all’esportazione contenute in due documenti. Il primo riguarda i trasferimenti di materiale nucleare, il secondo i materiali e tecnologie a duplice uso. È opportuno chiarire che per “beni a duplice uso” si intendono i prodotti, inclusi il software, le tecnologie ed i servizi che possono avere un utilizzo sia civile che militare. A differenza dei membri del Comitato Zangger, i membri del NSG non sono tenuti a essere parti del TNP, ma hanno tutti l’obbligo di aderire a strumenti che contengono impegni altrettanto vincolanti. Le Linee guida del NSG sono state concepite per rafforzare l’attuazione degli impegni di non proliferazione contenuti in tali strumenti giuridici. Il regime NSG è un’associazione volontaria, non vincolata da un trattato, e quindi non ha un meccanismo formale per imporre la conformità. Le Linee guide sono applicate sia ai membri che ai non membri del NSG.