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Un web accessibile è davvero possibile? La sfida dell’insegnamento dell’accessibilità

Una persona non vedente utilizza un terminale Braille.
© UN Photo Sigmund/Unsplash

Recenti analisi ci mostrano che, nonostante una normativa molto chiara, lo stato dell’accessibilità sia in Italia che all’estero, è ancora sconfortante. Secondo un report internazionale, The WebAim Million (WebAim, 2025), su un milione di pagine web analizzate, mediamente ogni pagina contiene 57 errori di accessibilità, e il 96% delle home page dei siti web ha almeno un problema di conformità alle linee guida di accessibilità definite dal W3C (W3C, 2008). In Italia la situazione è molto simile: secondo l’ultimo monitoraggio (AGID, 2025) sull’accessibilità promosso dall’AGID, l’agenzia per l’Italia digitale, solo il 2% dei documenti PDF messi a disposizione sui siti web censiti sono privi di errori, mentre oltre il 27% dei siti web non sono conformi ai criteri di tipo A, e quindi sono completamente inaccessibili a una o più categorie di utenti con disabilità.

Da cosa deriva questa situazione nonostante la legge Stanca 04/2004 che si propone di garantire l’uguaglianza di accesso a tutti i servizi online sia in voga da più di 20 anni? La normativa, infatti, è molto chiara nello stabilire il diritto e impone a tutti i soggetti che offrono servizi al pubblico tramite web o applicazioni per cellulari con fatturato negli ultimi 3, superiore a 500 milioni di euro, di compilare la dichiarazione di accessibilità ed inserirla nel footer del sito e prevedere dei meccanismi di feedback per segnalare problemi (determinazione n.117/2022). Inoltre, è stata recentemente aggiornata per adeguarsi all’European Accessibility Act, la direttiva europea 2019/882 che impone che tutti i prodotti o servizi digitali resi disponibili al pubblico dopo il 28 giugno 2025 debbano essere accessibili.

Se da un lato la normativa spinge verso la creazione di prodotti e servizi accessibili, dall’altra gli sviluppatori e le aziende produttrici sembrano non recepire la richiesta. Da un questionario condotto nel 20221 su 53 sviluppatori web, il 94,3% aveva già sentito parlare del tema dell’accessibilità e il 64% non è d’accordo nel considerarlo solo un mero obbligo normativo. Gli sviluppatori hanno quindi capito che si deve tener conto dell’accessibilità durante tutto il processo di sviluppo (77%), però solo il 15,09% del campione si dichiara competente su questo tema e meno del 2% si dichiara molto competente. Alla domanda se possedere delle competenze sul tema dell’accessibilità sia o meno importante, il 35,85% dichiara che è importante e il 33,96% che è molto importante.

Questi dati ci dimostrano che gli sviluppatori hanno compreso l’importanza di questo tema, ma non hanno le competenze. Ecco, quindi, che diventa di fondamentale importanza la formazione degli sviluppatori e dei designer web.

C’è una forte richiesta di strumenti o software che permettano di testare o sviluppare siti web accessibili, ma purtroppo non esiste un tool per la verifica che non dia falsi positivi o uno strumento per la creazione di siti web in grado di garantirne l’accessibilità. Anche i nuovi strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale, non risolvono al momento, il problema. La via breve non è dunque percorribile, e agli sviluppatori è richiesto di affrontare la sfida della formazione.

Nell’ambito delle attività di terza missione, il Dipartimento di Matematica “Tullio Levi-Civita” organizza da 4 anni il concorso Accattivante Accessibile, che premia il sito web più bello e più accessibile. Il concorso è aperto agli studenti delle Università di Padova e di Bologna (sede del Campus di Cesena). La giuria vede coinvolte diverse figure professionali, esperti di accessibilità e persone con disabilità. I siti vengono valutati sia dal punto di vista grafico che per assicurare l’assenza di barriere digitali per persone con disabilità. La giornata finale di premiazione è anche un momento formativo che negli anni ha visto la partecipazione sia di studenti che di figure professionali. Quest’anno il concorso Accattivante Accessibile si è tenuto il 20 marzo.

L’organizzazione del concorso ha avuto come primo risultato un maggiore interesse da parte degli studenti del corso di Tecnologie Web del corso di laurea in Informatica dell’Università di Padova ai temi dell’accessibilità e un netto miglioramento dei siti web presentati come elaborato finale del corso. Inoltre, ogni anno, nuove figure professionali provenienti da diverse aziende, seguono e si interessano all’evento.

Un altro fattore che può essere utilizzato per coinvolgere maggiormente gli sviluppatori nelle attività formative è mostrare come la rimediazione di un sito web ottenga come risultato anche un suo migliore posizionamento nel ranking dei motori di ricerca. Questi ultimi, infatti, in quanto agenti software, possono essere paragonati ad utenti con disabilità visiva totale. Rendere quindi un sito accessibile a questa categoria di utenti porta come effetto collaterale una sua migliore comprensibilità da parte dei motori di ricerca, con un conseguente miglioramento del posizionamento nelle pagine di risposta (Search Engine Response Page, SERP).  Un miglior posizionamento rende i siti più raggiungibili e più attrattivi per gli utenti, quindi in ultima analisi, più remunerativi.

L’accessibilità dunque non è solo un onere, ma anche un’opportunità per tutti.


1 Questionario condotto nell’ambito di attività di ricerca per uso interno e non pubblicato.

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