Il Centro Diritti Umani ha presentato alla Camera dei Deputati l’Annuario Italiano dei Diritti Umani 2015

“L’Europa dei diritti umani ha paura e respinge coloro che fuggono dalle violazioni dei diritti umani”. E’ questa la denuncia espressa dalla Presidente Boldrini aprendo la cerimonia di presentazione dell’Annuario italiano dei diritti umani 2015 alla Camera dei deputati.
Mercoledì 16 settembre 2015 alle ore 15.00, presso Palazzo Montecitorio, Sala Aldo Moro, alla presenza di un folto pubblico si è svolta la presentazione dell'Annuario italiano dei diritti umani 2015 (Venezia, Marsilio Editori), curato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell'Università di Padova. L'evento è stato organizzato dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati in collaborazione con il Centro patavino.
L’evento è stato introdotto dai saluti della Presidente della Camera dei deputati on. Laura Boldrini, e ha visto la partecipazione di Luigi Manconi, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica; Renata Bueno, Componente del Comitato permanente per i diritti umani della III Commissione (Affari esteri e comunitari) della Camera dei deputati; Antonio Papisca, Professore emerito dell’Università di Padova e Direttore dell’Annuario italiano dei diritti umani; Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani, Università degli Studi di Padova e Pietro De Perini, del Gruppo di ricerca e redazione dell’Annuario. Il dibattito è stato moderato da Giovanni Anversa, Giornalista.
L’On Boldrini dopo avere espresso vivo apprezzamento per il lavoro svolto dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova ha affermato: "Mi hanno colpito le due raccomandazioni che ci fa l'Annuario, sono specifiche e si rivolgono al Parlamento. Si propone l'istituzione di una Commissione nazionale per i diritti umani e si propone di svolgere un dibattito annuale in Parlamento sui diritti umani in ciascun Paese. Un dibattito parlamentare che non mi pare da noi si sia svolto precedentemente. Io accolgo entrambi i suggerimenti ma per fare una Commissione serve una legge, e non è nelle mie facoltà, per la seconda raccomandazione invece posso dire che lo presenterò alla Conferenza dei presidenti dei gruppi per calendarizzarlo. Affinché si possa parlare in aula in una sessione parlamentare dedicata, di libertà fondamentali e diritti umani nel nostro Paese"
L’On Bueno, già allieva del prof. Papisca, ha sottolineato l’importanza di una legge quadro sui diritti umani da adottarsi in conformità al principio di sussidiarietà, ovvero con il necessario coinvolgimento di tutti i livelli di governo e della società civile.
Il Sen Manconi nell’ambito della sua ampia riflessione sulle attuali sfide per l’affermazione dei diritti umani in Italia e in Europa, ha fornito puntuali aggiornamenti sull’attività legislativa in corso con particolare riferimento all’annosa vicenda relativa all’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento italiano.
Il prof. Papisca ha sottolineato come la criticità riguardante il fenomeno dei flussi migratori e dei richiedenti asilo debba indurre a innovare per quanto riguarda lo statuto di cittadinanza nel senso di renderlo pienamente rispettoso del paradigma dei diritti umani: dunque abolizione dell’odioso, discriminatorio ius sanguinis, riferimento al sopraelevato ius humanae dignitatis, interpretazione non nazionalistica dello ius soli, introduzione di uno ius soli europeo, articolazione plurale e inclusiva del contenuto del nuovo statuto. Questo porta coerentemente a pretendere che nello spazio giuridico e territoriale dell’UE si addivenga ad una cittadinanza uniforme in tutti gli stati membri: cuius Europa eius eadem civitas!
Antonio Papisca ha sottolineato altresì la necessità concreta di mettere in pratica il principio dell’interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani che significa per esempio che il diritto al lavoro e il diritto alla salute sono altrettanto fondamentali dei classici diritti civili e politici e come tali devono essere parimenti protetti e realizzati. Questo comporta che si coniughi, soprattutto mediante politiche pubbliche, il binomio indissociabile stato di diritto-stato sociale.
Ha inoltre auspicato che l’educazione civica in Italia di cui c’è assoluto bisogno assuma la denominazione di “Educazione ai diritti umani e alla cittadinanza democratica”.
Il prof Mascia ha affermato come la redazione dell’Annuario italiano dei diritti umani costituisca un passo molto impegnativo, considerata l’estrema delicatezza della materia: con l’Annuario fotografiamo la posizione dell’Italia nel sistema internazionale dei diritti umani, rendiamo pubbliche luci ed ombre. Siamo consapevoli della nostra responsabilità e dell’impegno scientifico e civile che una pubblicazione periodica di questo genere comporta.
Siamo orgogliosi, ha detto Mascia, di rendere un servizio di verità e trasparenza al nostro paese nella certezza che soprattutto attraverso l’informazione e l’educazione esso si qualificherà sempre più per scrupolosità e puntualità nell’adempiere agli obblighi internazionalmente assunti nel campo dei diritti umani.
Proprio in questi giorni sottolinea il prof. Mascia, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa è in visita in Italia per raccogliere informazioni utili per la preparazione del quinto rapporto sull'Italia (il quarto è stato presentato nel 2011). Come è ormai prassi, la delegazione ECRI incontrerà i rappresentanti sia delle autorità pubbliche nazionali e regionali sia delle organizzazioni della società civile e del mondo accademico. Domani sarà in Veneto e incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni di società civile presso il Centro Diritti Umani dell’Università di Padova.
Il dr. Pietro De Perini ha sottolineato l’importanza dell’Agenda italiana dei diritti umani contenuta nell’Annuario che raccoglie oltre 70 puntuali raccomandazioni riguardanti le iniziative sul piano legislativo, infrastrutturale e delle politiche pubbliche volte ad orientare l’azione politica, parlamentare e di governo.