Consiglio d’Europa/ECRI: pubblicate le conclusioni sul follow-up intermedio dell’Italia
La Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (ECRI) ha recentemente pubblicato le Conclusioni sull’implementazione delle raccomandazioni ritenute prioritarie per l’Italia.
Tali raccomandazioni rientrano tra quelle fatte all'Italia nel corso del quarto ciclo di monitoraggio sulla situazione del razzismo e della discriminazione nel Paese (2012). A due anni dalla pubblicazione del rapporto sull'Italia, l'ECRI ha chiesto al governo informazioni sui progressi legislativi e politici in materia ed ha stilato delle brevi conclusioni di follow-up intermedio riguardanti strettamente tali raccomandazioni prioritarie.
Nel quarto rapporto di monitoraggio sull’Italia, l'ECRI aveva identificato tre raccomandazioni prioritarie:
- conferire all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) un ruolo più incisivo e ampio;
- fornire garanzie di protezione a tutti i rom "sgomberati";
- rispettare il principio di non respingimento dei migranti e richiedenti asilo.
Nelle conclusioni sul follow-up intermedio, l’ECRI ritiene tutte e tre le raccomandazioni parzialmente implementate.
Nello specifico, per quanto riguarda il ruolo dell’UNAR, l’ECRI apprezza il conferimento di risorse sufficienti, anche se al momento l’UNAR nonpuò essere ritenuto un organo indipendente, nè è stata prevista per legge un’estensione dei poteri che vada oltre le discriminazioni legate alla razza e all’origine etnica.
Rispetto alla seconda raccomandazione prioritaria, l’accesso dei Rom alla casa e gli sgomberi dei campi è una delle aree d’azione della Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti (2012-2020). Inoltre, un disegno di legge sulle misure di protezione e per l’uguaglianza di opportunità della minoranza Rom è al vaglio del parlamento. Tuttavia, per quanto questi passi siano ritenuti positivi, il processo di attuazione sembra procedere molto lentamente.
Infine, per quanto riguarda il rispetto del principio di non respingimento, le Autorità italiane hanno dichiarato di aver abbandonato le politiche di respingimento alla frontiera. Infatti, si sottolinea sempre nelle conclusioni, l’Operazione Mare Nostrum ha salvato più di 70.000 migranti in mare, mentre il Progetto Praesidium ha permesso di fornire informazioni legali e consulenza per i richiedenti asilo. Inoltre, dal punto di vista dell’adeguamento del diritto interno agli standard europei, l’Italia ha fatto dei passi avanti per adattare la sua legislazione alle direttive dell’Unione Europea in materia d’asilo. Tuttavia, l’ECRI riporta come le informazioni sulla possibilità e le modalità per presentare domanda di protezione internazionale non siano fornite in modo sistematico, e quindi l’accesso alle procedure d’asilo risulti ancora di un’area di criticità per l’Italia.