Sesto festival della cooperazione internazionale “Energie mediterranee per fare la pace”, dal 26 al 30 ottobre 2022
La parola pace sembra essere sempre in stretta dipendenza dalla parola guerra: non a caso l’etimologia della parola pace, il latino pacere, rimanda al mettersi d’accordo, a stipulare un pactum, quasi essa fosse un intervallo tra le guerre. Tuttavia, dobbiamo aspirare a parlare di pace senza ricorrere al concetto di guerra.
Proprio per via dell’affaccio sul Mar Nero, l’invasione dell’Ucraina assegna al Mediterraneo e ai suoi Paesi il compito di sprigionare e tenere accese le energie migliori, quelle dei movimenti per la democrazia e i diritti umani, per la pace e per la convivialità tra i popoli.
In occasione della Sesta edizione del Festival della cooperazione internazionale, che si terrà il 26-27-28-29-30 ottobre, in vari Comuni di Puglia verrà approfondita l’eredità di don Tonino Bello e di Franco Cassano, andando alla ricerca di quei movimenti civili, culturali e di solidarietà che costituiscono una riserva di energie mediterranee per la pace. Avremo testimonianze di cooperanti impegnati nei progetti in Marocco e Tunisia, il racconto della vita in Palestina, mostre sui migranti del Mediterraneo e sui pacifisti a Kiev, libri sul genocidio degli armeni e sull’opera di Gino Strada, il testamento di Follereau recitato da un attore.
Il Sud e il Mediterraneo tutto devono tornare ad essere soggetti di un pensiero che sviluppi l’antica propensione della cultura greca ad aprirsi ai discorsi in contrasto tra loro. “Il dialogico pensiero meridiano”, scriveva il sociologo pugliese Franco Cassano, “è quel pensiero che si inizia a sentir dentro laddove inizia il mare, quando la riva interrompe gli integrismi della terra (in primis quello dell’economia e dello sviluppo), quando si scopre che il confine non è un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano e la partita del rapporto con l’altro diventa difficile e vera”. E come non condividere la meditazione di don Tonino Bello, amato vescovo di Puglia, sulla pace? “…se pace non è solo silenzio delle armi, essa non è neppure semplice raggiungimento della giustizia. (…) Pace è solidarietà col prossimo. È insonnia perché la gente stia bene. È condividere col fratello gioie e dolori, progetti e speranze”.
Come Diogene di Sinope, filosofo greco del quarto secolo avanti Cristo, che andava in giro di giorno con la lanterna accesa per “cercare l’uomo”, anche noi, sia pure con un pizzico di follia, dovremmo andare in giro di giorno e di notte con la lanterna accesa per “cercare la pace”.
Il Coordinatore del Festival della cooperazione internazionale: Francesco Colizzi.
In collaborazione con: EducAid, OVICI, RIDS, La Coda di Ulisse.
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