Striscia di Gaza

Altri cinque giornalisti uccisi a Gaza: l’ONU parla di 247 vittime dall’ottobre 2023

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L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha lanciato un nuovo e duro monito dopo l’uccisione di altri cinque giornalisti palestinesi a Gaza, da parte delle forze israeliane. Le vittime, identificate come Ahed Abu Aziz, Hussam al-Masri, Mariam Dagga, Mohammed Salama e Moaz Abu Taha, lavoravano per testate internazionali tra cui Middle East Eye, Associated Press, Al Jazeera e Reuters. L’episodio è avvenuto a seguito di un raid israeliano lanciato il 25 agosto sull’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, che ha provocato la morte di almeno 20 persone, tra cui anche operatori sanitari.

Secondo l’ONU, il bilancio dall’inizio della guerra del 7 ottobre 2023 è drammatico: almeno 247 giornalisti palestinesi sono stati uccisi. “Questi giornalisti sono gli occhi e le orecchie del mondo intero e devono essere protetti. Ciò solleva moltissime domande sulla presa di mira dei reporter e tutti questi incidenti devono essere indagati a fondo. I responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni”, ha dichiarato il portavoce dell'OHCHR Thameen Al-Kheetan.

Al-Kheetan ha inoltre ricordato che colpire giornalisti e strutture mediche è vietato dal diritto internazionale umanitario e che gli attacchi condotti contro l’ospedale Nasser di Khan Younis devono tradursi in una richiesta concreta di giustizia.

Anche l’UNESCO, da sempre in prima linea nella difesa della libertà di stampa e della sicurezza dei reporter, ha condannato gli omicidi, ribadendo l’appello al rispetto della Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza ONU, adottata all’unanimità nel 2015, che sancisce la protezione dei giornalisti e degli operatori dei media in quanto civili nei conflitti armati.

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