diritti umani

Comunità di Sant'Egidio: aggiornamenti sul progetto Corridoi Umanitari

Corridoi Umanitari

Centotredici rifugiati eritrei, sud sudanesi e somali sono arrivati all'aeroporto di Fiumicino il 27 febbraio 2018 con il volo proveniente da Addis Abeba. Questi sono gli ultimi arrivi in italia attraverso il progetto di corridoi umanitari sostenuto dalla Comunità di Sant’Egidio. I corridoi umanitari (un progetto pilota) sono frutto di un Protocollo d'intesa tra la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e il Governo italiano.

Il Protocollo, siglato il 15 dicembre del 2015, ha come obiettivi principali: evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo,che provocano un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre, concedere a persone in "condizioni di vulnerabilità" un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo. Tra il 2016 e il 2017 sono arrivate 1000 persone, in fuga dalla guerra. I primi profughi ad arrivare in Italia con il Corridoi Umanitari dell’anno 2018 sono stati 30 siriani dal Libano (via Beirut), il 30 gennaio 2018 e successivamente 113 profughi arrivati il 27 febbraio 2018 dall'Etiopia

Il progetto consiste nell’invio sul posto dei volontari che prendono contatti diretti con i rifugiati nei paesi interessati dal progetto, predispongono una lista di potenziali beneficiari da trasmettere alle autorità consolari italiane, che dopo il controllo da parte del Ministero dell'Interno rilasciano dei visti umanitari con validità territoriale limitata,validi dunque solo per l'Italia. Una volta arrivati in Italia i profughi potranno presentare domanda di asilo.

La Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese si occupano dell'accoglienza dei beneficiari al loro arrivo in Italia, garantendo alloggio e assistenza economica per il periodo di tempo necessario all’espletamento dell’iter della richiesta di protezione internazionale. Il progetto è completamente autofinanziato. Una volta arrivati in Italia, i bambini vengono iscritti a scuola, per favorire il loro integrazione in Italia.

Il modello dei corridoi umanitari è replicabile in tutti paesi dell’area Schengen. Altri Stati europei hanno già manifestato la loro attenzione al progetto, a partire dalla Francia e Belgio, seguendo procedure simili a quelle avviate in Italia.

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