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Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: pubblicato il report del Segretario Generale su bambini e conflitti armati

Il Segretario generale Antonio Guterres informa i giornalisti sulla situazione a Gaza.

"E' tempo di un cessate il fuoco immediato a Gaza. Il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. E un accesso umanitario pieno, sicuro e sostenuto", ha dichiarato il Segretario generale.
© UN Photo/Eskinder Debebe

Come previsto dalla risoluzione 2427 del 2018, è stato presentato il rapporto del Segretario Generale sull’impatto dei conflitti armati sui bambini e sulle violazioni commesse durante il 2024, tra le quali figurano reclutamento e sfruttamento, uccisioni e mutilazioni, violenza sessuale, rapimenti e attacchi contro scuole, ospedali e personale protetto. Di queste violazioni, ove possibile, si è risalito alle parti in conflitto responsabili, fornendone un elenco negli allegati annessi al rapporto. In quest’ultimo viene evidenziata la difficoltà nel monitorare e verificare tali fenomeni, data l’inaccessibilità di alcune delle aree colpite, l’aumento di vittime tra gli osservatori, i difensori dei diritti umani e i leader comunitari.

Nel 2024 si è registrato un aumento del 25% delle gravi violazioni rispetto all'anno precedente. In totale, sono state rilevate 36.221 gravi violazioni commesse nel 2024, più altre 5.149 avvenute in precedenza ma verificate in quell'anno. Queste violazioni hanno coinvolto complessivamente 22.495 bambini. Inoltre sono sempre di più i bambini colpiti da più violazioni, passando da 2.684 nel 2023 a 3.137 nel 2024. In contesti caratterizzati da ostilità estremamente violente e persistenti, dall’inosservanza del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario dalle parti coinvolte in esse e dal peggiorare delle crisi umanitarie, uccisioni e mutilazioni di 11.967 bambini rappresentano le violazioni più frequenti, seguite dal mancato accesso agli aiuti umanitari (7.906 casi), reclutamento e sfruttamento di bambini (7.402) e rapimenti (4.573). Inoltre si riporta un’allarmante crescita dei casi di violenza sessuale contro i bambini, inclusi gli stupri di gruppo. Le aree maggiormente colpite sono i Territori Palestinesi Occupati e Israele, la Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Nigeria e Haiti, ma rilevanti incrementi sono stati rilevati anche in Libano, Mozambico, Etiopia e Ucraina. Mentre i gruppi armati sono responsabili di quasi il 50% delle violazioni considerate, la principale responsabilità di uccisioni e mutilazioni di bambini, attacchi contro scuole e ospedali e negazione di accesso agli aiuti umanitari è attribuibile alle forze governative

Nel rapporto il Segretario Generale esprime la sua profonda preoccupazione dinanzi a questo quadro ed esorta tutte le parti coinvolte a rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale, dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani, di proteggere i civili, il personale umanitario e sanitario e assicurare un accesso sicuro agli aiuti umanitari. Inoltre sollecita le parti coinvolte nei conflitti ad evitare l’utilizzo di armi esplosive in presenza di civili, procedere con la bonifica delle aree colpite, assistere le vittime e realizzare una piena implementazione della Convenzione di Ottawa sulle mine antipersona. Viene enfatizzata l’importanza di adottare misure concrete per salvaguardare i diritti dei minori, di trattare i bambini coinvolti in situazioni di conflitto primariamente come vittime, limitando al massimo il ricorso alla detenzione, e di favorire la reintegrazione dei giovani coinvolti in gruppi estremisti. Infine si fa appello alla comunità internazionale per incrementare i fondi destinati a programmi di assistenza, reintegrazione e istruzione per i minori che si trovano in queste aree, nonché per potenziare le capacità di monitoraggio e protezione dell’ONU in quest’ambito.

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