Consiglio Diritti Umani: la Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina presenta l’ultimo report sulle violazioni dei diritti umani durante l’aggressione armata russa

La Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina, organo indipendente con mandato del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha esposto a quest’ultimo i risultati delle indagini da loro compiute sulle presunte violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale contestualmente all’aggressione armata della Russia in Ucraina, illustrate nel loro ultimo rapporto A/HRC/58/67 (marzo 2025).
Dalle prove raccolte è emerso che le autorità russe abbiano commesso sistematicamente sparizioni forzate di civili, fra i quali membri delle autorità locali, dipendenti pubblici, giornalisti, nonché prigionieri di guerra, nelle province occupate. Secondo la Commissione queste azioni sono espressione di una precisa politica di stato e costituiscono dei crimini contro l’umanità. Infatti, molte di queste persone sono state imprigionate in strutture detentive nelle aree ucraine sotto il loro controllo o deportate in Russia, e sottoposte a tortura e violenza sessuale. Di questi crimini sono responsabili anche alcuni membri del Servizio Federale di Sicurezza, la cui presenza in tali strutture è stata confermata dalle investigazioni svolte. In particolare, a loro sono da attribuire l’ordine e/o l’esecuzione di varie forme di tortura, specialmente durante gli interrogatori dei detenuti. Le famiglie delle persone scomparse vivono in uno stato di angosciante sospensione, a cui contribuiscono le stesse autorità russe che forniscono risposte vaghe ai loro appelli, privandoli di informazioni certe sulla situazione dei loro cari e negando ogni forma di protezione legale alle vittime.
La ricorrente perpetrazione di violenza sessuale come tortura sugli uomini era già stata oggetto di indagine da parte della Commissione. Nell’ultimo rapporto si evidenzia un critico aumento dei casi di stupro e violenza sessuale nei confronti delle donne prigioniere. Ciò ha portato la Commissione ad affermare che le autorità russe sono responsabili di stupro come crimine di guerra e violenza sessuale come tortura.
E’ stata poi rilevata un’anomala crescita di ferimento o uccisione di soldati ucraini catturati o arresisi alle autorità russe. Dalle interviste condotte dalla Commissione ad alcuni disertori russi è emerso tuttavia che tali accadimenti siano il risultato di ordini ricevuti dall’alto, e che dunque siano anch’essi parte di una chiara strategia politica.
La Commissione ha inoltre preso in esame alcune violazioni dei diritti umani compiute dai soldati ucraini nei confronti di alcune persone sospettate di collaborazionismo, mentre su entrambi i fronti si è registrato l’impiego di droni per uccidere o colpire ulteriormente soldati feriti inermi, commettendo pertanto un crimine di guerra.
La Commissione ha infine denunciato la mancata disponibilità da parte delle autorità russe di fornire informazioni su alcuni probabili attacchi effettuati dall’Ucraina, mentre ha esortato a perseguire la responsabilità giudiziaria in ogni sua forma, sostenendo così la realizzazione di un percorso di pace sostenibile.