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FRA: Il trattamento alle frontiere è ancora una delle principali preoccupazioni per i diritti fondamentali

Nel porto di Lampedusa vengono abbandonati gli oggetti di un'imbarcazione di migranti tunisini dispersa in mare per oltre quattro giorni. L'isola di Lampedusa, in Italia, è da tempo un punto di snodo migratorio per la sua vicinanza al Nord Africa.
© UN Photo/UNHCR/Phil Behan

L'Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali (FRA) ha pubblicato l’ultimo bollettino sulla migrazione. Il bollettino, che copre il periodo dal 1° luglio al 30 settembre 2021, conferma le tendenze preoccupanti del bollettino precedente e riporta delle sempre maggiori pressioni registrate al confine dell’UE con la Bielorussia.

Secondo il bollettino, presumibilmente, le autorità frontaliere praticano espulsioni collettive e i migranti vengono respinti, sia via mare che via terra, prima di aver avuto la possibilità di richiedere protezione internazionale. In alcuni casi, ci sono accuse di maltrattamento dei migranti da parte delle autorità.

Altri diritti fondamentali colpiti riguardano:

  • Il sovraffollamento e lo scarso accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici nella detenzione, nei centri di accoglienza e nei campi in alcuni paesi
  • L'uso eccessivo della detenzione dei migranti
  • Il collocamento di bambini richiedenti asilo in strutture di detenzione o la limitazione della loro libera circolazione
  • Accesso inadeguato all'istruzione per i bambini migranti in alcuni campi

Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni, in media perdono la vita 4 persone al giorno nell’attraversare il Mar Mediterraneo e il lavoro delle ONG impegnate in operazioni di ricerca e salvataggio continua ad incontrare grosse difficoltà e limitazioni, sia per motivi politici che legati al Covid-19.

Il bollettino e l'aggiornamento sulla ricerca e il salvataggio sottolineano entrambi la necessità di un'azione urgente conforme ai diritti fondamentali per fermare queste sofferenze. La FRA chiede che vengano rispettati gli obblighi del diritto internazionale e dell'UE esistenti e si impegna a continuare a sostenere la Commissione Europea, le Nazioni Unite e la società civile nelle loro attività.

 

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