Gli Stati Uniti annunciano il proprio sostegno alla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni
Il 16 dicembre 2010 gli Stati Uniti hanno annunciato il proprio consenso alla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni. Barack Obama ha comunicato questo annuncio dalla White House Tribal Nation Conference.
La Dichiarazione è stata adottata il 13 settembre 2007 con 144 Stati a favore, quattro contro (Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti) e 11 astenuti. In seguito, in occasione della Review Conference di Durban nell’aprile del 2009, 182 Stati hanno affermato il proprio appoggio al documento. Tra i paesi che avevano firmato contro, l’Australia ha modificato la sua posizione nel 2009, la Nuova Zelanda in Aprile 2010 e il Canada a novembre dello stesso anno. Mancava solo il sostegno degli USA che però già lo scorso aprile affermarono di voler ripensare alla questione.
La Dichiarazione non è un documento vincolante ma è comunque fonte di ispirazione per i governi dei Paesi firmatari.
Al momento l’unico strumento internazionale con valore vincolante in materia di diritti dei popoli indigeni è la Convenzione 169 che afferma la necessità di chiedere il permesso alle popolazioni locali per lo sfruttamento delle risorse presenti sui loro territori e che è stata adottata a Ginevra il 27 giugno 1989 dalla Conferenza generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).
Ad oggi solo 22 Paesi hanno ratificato questo documento: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile (2008), Colombia, Costa Rica, Danimarca, Dominica, Ecuador, Fiji, Guatemala, Honduras, Messico, Olanda, Nepal (2007), Nicaragua (2010), Norvegia, Paraguay, Perù, Repubblica Centrafricana (2010), Spagna, Venezuela. Per la ratifica non è necessario che sul proprio territorio siano presenti popoli indigeni o tribali.
La giornata mondiale dei popoli indigeni si celebra il 9 agosto.