La scelta del multilateralismo istituzionale e dei diritti umani nella visione strategica di Barack Obama
Il 27 maggio 2010 è stato reso pubblico il documento National Security Strategy, portante la firma del Presidente Barack Obama. Con la esplicita professione di multilateralismo basato sul diritto internazionale, i diritti umani, la democrazia e lo ‘stato di diritto’, esso segna una radicale discontinuità rispetto all’approcccio dell’unilateralismo e della guerra preventiva contenuto nel rapporto dell’Amministrazione Bush sulla National Security Strategy del 2002, aggiornato nel 2006.
Il documento riprende motivi già anticipati da Obama nei famosi discorsi pronunciati al Cairo nel giugno 2009 e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre dello stesso anno. Il Presidente Obama impegna gli Stati Uniti nella costruzione di un ordine internazionale giusto e sostenibile, quale compito comune di tutte le nazioni, modernizzando le istituzioni multilaterali, rafforzando le norme internazionali, sanzionandone le violazioni.
Di seguito, alcuni passaggi del documento.
“Noi vogliamo un migliore futuro per i nostri figli e nipoti, e crediamo che le loro vite saranno migliori se i figli e i nipoti degli altri popoli possono vivere nella libertà e nella prosperità. La convinzione che i nostri interessi sono legati agli interessi di coloro che vivono al di là dei nostri confini continuerà a guidare il nostro impegno con le nazioni e con i popoli. (…) In un mondo di sfide transnazionali, gli Stati Uniti hanno bisogno di investire nel rafforzamento del sistema internazionale, lavorando all’interno delle istituzioni e degli schemi internazionali per superare le loro imperfezioni e mobilitare la cooperazione transnazionale. (…) Rafforzare la legittimazione e l’autorità del diritto internazionale e delle istituzioni, specialmente delle Nazioni Unite, richiederà una continua lotta per migliorarne il funzionamento”.