diritti umani

Mobilitazione popolare per il finanziamento dei centri di accoglienza di Riace, Caulonia e Acquaformosa, Riace, 25 luglio 2012

Una studentessa sudanese beve e si lava la faccia ad una fontana d'acqua in una scuola per ragazze
© UN Photo

Il Sindaco di Riace, Domenico Lucano, il Sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio e Giovanni Maiolo, operatore sociale presso i centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati di Riace (RC), Caulonia (RC) e Acquaformosa (CS), esortano tutti i cittadini, le cooperative, le associazioni, le istituzioni, i rappresentati sindacali e dei partiti a partecipare alla mobilitazione popolare per richiedere lo sblocco dei finanziamenti stanziati dal Governo per i progetti legati all’Emergenza Nord Africa.

I gestori dei centri denunciano infatti che la Protezione civile da oltre un anno non eroga i finanziamenti necessari per lo svolgimento delle attività di accoglienza. Come conseguenza di questa situazione gli operatori sociali non ricevono lo stipendio da moltissimi mesi e i migranti sono costretti a vivere in case senza elettricità e rischiano la fame, considerato che la maggior parte dei negozianti non può più permettersi di fare credito.

La mobilitazione popolare avrà luogo mercoledì 25 luglio, alle ore 10.00, presso la piazza Donna Rosa di Riace.

Continua, intanto, lo sciopero della fame, iniziato sei giorni fa dagli organizzatori della manifestazione, che proseguirà, fanno sapere, qualora non si giungesse ad una piena risoluzione del problema.

Il Centro diritti umani dell'Università di Padova ha espresso la propria solidarietà ai Comuni interessati, inviando il seguente messaggio al Sindaco di Riace:

Caro Sindaco Lucano,
desideriamo farLe giungere dal Centro Diritti Umani dell'Università di Padova e dalla collegata Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace l'espressione della nostra solidarietà e della nostra vicinanza a Lei e a quanti con Lei lottano per il rispetto della dignità umana.
Facciamo nostro l'appello alle competenti autorità di governo perchè assolvano prontamente al dovere di soddisfare bisogni primari e diritti fondamentali di persone che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità.

Con un affettuoso saluto,

prof. Marco Mascia, Direttore del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università di Padova

prof. Antonio Papisca, Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace dell'Università di Padova

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