Nazioni Unite - Presentato al Consiglio diritti umani il rapporto della Missione di Inchiesta sui fatti relativi dell’attacco israeliano alla Freedom Flotilla
Nel corso della 15° sessione ordinaria, il Consiglio diritti umani ha discusso il rapporto della Missione di Inchiesta incaricata di investigare sulle violazioni del diritto internazionale, incluso il diritto umanitario e i diritti umani, in conseguenza dell’attacco israeliano alla flottiglia che portava assistenza umanitaria a Gaza avvenuto lo scorso 31 maggio 2010.
L’analisi della Missione è partita dalla constatazione dell’illegalità del blocco israeliano alla luce della crisi umanitaria esistente. Le misure imposte da Israele ai palestinesi di Gaza sono state infatti considerate una forma di punizione collettiva a danno della popolazione civile, ossia una pratica proibita in ogni circostanza.
In merito all’intercettazione della Freedom Flotilla, avvenuta in alto mare e giustificata da ragioni di sicurezza, la Missione di Inchiesta ne ha dichiarato la palese illegalità. Inoltre, in relazione alla condotta del personale militare israeliano nei confronti dei passeggeri del convoglio intercettato, la Missione di Inchiesta non l’ha solamente definita sproporzionata alle circostanze, ma anche caratterizzata da una non necessaria e brutale violenza. A parere della Missione, svariati aspetti di tale condotta si configurano come violazioni gravi del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani.
Infine, dopo aver deprecato la mancata cooperazione di Israele, i membri della Missione hanno auspicato che una riflessione sulle diverse forme di azione umanitaria possa essere condotta al fine di poter raggiungere una posizione condivisa in merito alla loro legittimità.
Il Consiglio, adottate le conclusioni della Missione di Inchiesta (Risoluzione 15/1), ha esortato tutte la parti coinvolte ad adoperarsi al fine di darne immediata applicazione.