Nazioni Unite: visita in Italia del Relatore Speciale sulle sostanze tossiche e diritti umani, Marcos Orellana
Dal 30 novembre al 13 dicembre 2021 il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche e i diritti umani Marcos Orellana ha condotto una visita in Italia, durante la quale ha incontrato rappresentanti del governo, delle autorità regionali e locali, avvocati, medici e membri della società civile. Al termine della visita ha esortato l'Italia a correggere gli impatti negativi sul godimento dei diritti umani dovuti a decenni di industrializzazione, affermando che lo sviluppo economico e l'innovazione tecnologica non dovrebbero danneggiare la salute umana e l'ambiente.
Pur prendendo nota dei progressi dell'Italia in ambito di giustizia ambientale – in particolare l'adozione della legge n. 68/2015 sui reati ambientali – il Relatore Speciale ha espresso profonda preoccupazione per altre situazioni. Innanzitutto, ha denunciato l'esportazione italiana di pesticidi vietati nell'Unione europea e la spedizione illegale di 282 container di rifiuti verso la Tunisia nel 2020. Successivamente, il Relatore Speciale ha evidenziato che, a causa della mancanze di risorse, una legge del 2014 contro la contaminazione prodotta dallo scarico illegale, l'interramento e la combustione di rifiuti pericolosi nell'area della Campania nota come Terra dei Fuochi non venga implementata. Infine, ha sottolineato che le comunità che vivono nelle vicinanze di impianti industriali, raffinerie e scarichi di rifiuti pericolosi sono costantemente esposte a sostanze pericolose (in particolare sostanze tossiche perfluoroalchiliche, PFAS), il che ha come conseguenza un’elevata presenza di tumori, malattie cardiovascolari e danni neurologici.
In questo senso, la situazione della Regione Veneto è particolarmente grave. Per diversi decenni, l'azienda chimica Miteni ha prodotto PFAS a Trissino (Vicenza) e ha rilasciato i suoi rifiuti senza controllo, inquinando le acque superficiali e sotterranee e la catena alimentare nelle zone di Verona, Vicenza e Padova. Nel 2013, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha informato della presenza degli inquinanti PFAS le autorità regionali del Veneto, le quali hanno intrapreso una serie di azioni. Tuttavia, non hanno informato i residenti delle aree colpite né hanno dato informazioni sull'inquinamento da PFAS e sui rischi sulla salute della popolazione. Preoccupante, inoltre, è la situazione del complesso industriale di Porto Marghera (Venezia), il cui piano di bonifica deve essere attuato con urgenza.
Il Relatore Speciale ha dunque esortato l'Italia ad adottare misure necessarie per limitare l'uso dei PFAS e ha invitato le autorità a garantire che industrie come l'Ilva utilizzino tecnologie e metodi di produzione in linea con i livelli di qualità dell'aria stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Infine, ha invitato l'Italia a ratificare la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.
I risultati e le raccomandazioni completi della visita del Relatore Speciale in Italia saranno presentati al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel settembre 2022.