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Nuovi dati mostrano l'efficacia delle missioni di pace delle Nazioni Unite

Due caschi blu ONU, impegnati in un'operazione di sminamento.
© UN Photo

I fallimenti delle missioni di pace delle Nazioni Unite sono stati molto pubblicizzati e ben documentati, e giustamente. Ma se si guarda al quadro generale e ai dati, il risultato è l'esatto contrario. L'evidenza, raccolta in 16 studi sottoposti a revisione paritaria, dimostra che le forze di pace, note anche come "caschi blu", riducono significativamente le vittime civili, abbreviano i conflitti e contribuiscono a far rispettare gli accordi di pace.

Secondo la professoressa Lise Howard della Georgetown University di Washington D.C., dalla fine della Guerra Fredda, per due terzi del tempo le forze di pace sono riuscite ad attuare il loro mandato e a ripartire. La presenza delle forze di pace, inoltre, coincide solitamente con il successo di accordi di pace duraturi.

Inoltre, le forze di pace delle Nazioni Unite salvano vite umane: L'uso di soldati per mantenere la pace, piuttosto che per combattere, ha risparmiato milioni di vite sin dalla sua creazione nel 1948.

Quando operano nelle guerre civili, le forze di pace non si limitano a monitorare le linee di cessate il fuoco, ma forniscono anche un aiuto prezioso nella ricostruzione delle istituzioni statali di base, nella smobilitazione delle truppe e nella riforma dei sistemi giudiziari ed economici, al fine di prevenire una futura escalation di violenza e la ripresa dei conflitti.

In conclusione, i dati di studi ampi e sistematici dimostrano che le missioni di pace delle Nazioni Unite sono efficaci nella maggior parte dei casi.

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