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OHCHR: il codice di ricerca e soccorso per le Ong potrebbe aumentare le morti nel Mediterraneo

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© UN - United Nations

Con un comunicato stampa dello scorso 15 agosto, la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie, Agnes Callamard, ha chiesto ad Unione Europea, autorità italiane e libiche spiegazioni riguardo il nuovo Codice di condotta per le organizzazioni impegnate nel Mediterraneo in operazioni di Ricerca e Soccorso.

Il Codice, redatto dal Governo italiano e dalla Commissione europea, prevede 13 punti, tra i quali il divieto di favorire il trasbordo dei migranti da un’imbarcazione all’altra e l’obbligo di accogliere a bordo ufficiali di polizia giudiziaria. Secondo la Relatrice speciale, l'applicazione del Codice potrebbe ostacolare le attività delle ONG che si dedicano al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Questo, a parere della Relatrice Speciale, potrebbe aumentare il rischio di incidenti mortali i quali, in quanto previdibili e preventivabili, potrebbero costituire una violazione degli obblighi internazionali relativi ai diritti umani dell'Italia.

Inoltre, il finanziamento di 46 milioni di euro da parte della Commissione Europea alla guardia costiera libica per appoggiarne le operazioni di ricerca e salvataggio potrebbe esporre i migranti e i rifugiati che vengono riportati in Libia a ulteriori violazioni e abusi da parte di agenti statali, milizie armate e trafficanti.

Agnes Callamard conclude richiamando la Commissione Europea al suo ruolo di supporto all'Italia relativamente alla salvaguardia dei diritti umani di migranti e rifugiati che transitano dalla Libia per raggiungere l'Europa e tutti i paesi UE alla loro responsabilità relativamente all'accoglienza e ad un'equa distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio europeo.

 

 

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