Oxfam: Rapporto sulla povertà ingiusta e ricchezza immeritata

Durante il meeting annuale del World Economic Forum a gennaio 2025, Oxfam Italia ha presentato un’analisi sullo stato delle disuguaglianze economiche e sociali nel mondo e in Italia. Il report si basa su dati rilasciati da fonti internazionali e nazionali autorevoli e sulle prove raccolte sul campo in 80 Paesi.
L’analisi mette in luce come l'aumento della ricchezza sia spesso il risultato di un sistema economico "estrattivo", dove pochi individui e gruppi privilegiati accumulano ricchezza a scapito della maggioranza. Questo sistema non premia il merito e l'impegno, ma sfrutta meccanismi iniqui favoriti dalle scelte politiche che perpetuano e ampliano le disuguaglianze.
Il quadro globale ci mostra delle statistiche allarmanti di miliardi di persone che vivono sotto la soglia della povertà e dall’altro lato un aumento del numero dei super ricchi e dei loro patrimoni che costituiscono circa il 45% della ricchezza mondiale.
Viene individuato un forte legame tra capitale e potere in quanto l'accumulo di ricchezza nelle mani di pochi si traduce in un aumento del loro potere politico. Questo significa che le decisioni politiche rischiano di riflettere gli interessi di una minoranza privilegiata piuttosto che il bene comune, creando in questo modo un circolo vizioso di disuguaglianza.
La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di vaste aree della popolazione alimentano proposte politiche che, sfruttando la paura, creano divisioni artificiali tra gli ultimi.
Il report in seguito presenta un panorama dettagliato sul sistema che permette l’accumulo immeritato di ricchezza estrema e sulle radici degli squilibri fra il Nord e il Sud del mondo che interagiscono in una dinamica asimmetrica di moderno colonialismo.
Successivamente, viene approfondito il contesto italiano definito un Paese delle fortune invertite con traiettorie di benessere familiare divergenti, in cui le condizioni strutturali si consolidano sempre di più e fanno sì che le disuguaglianze si tramandano da una generazione all’altra, impedendo all’ascensore sociale di ripartire. La ricerca si sofferma in particolare sul sistema fiscale profondamente iniquo e frammentato che garantisce condizioni fiscali più vantaggiose a chi ha un reddito più alto e più potere. Inoltre, secondo il rapporto, la legge sull’autonomia differenziata rischia di compromettere ulteriormente l'uguaglianza dei cittadini, che già oggi subiscono profonde disparità nell'accesso ai servizi pubblici a seconda del luogo in cui risiedono.
Un altro dato preoccupante che viene affrontato è la povertà assoluta, rimasta stabile a circa 5,7 milioni di persone e come l’andamento positivo del mercato del lavoro non abbia cambiato lo status quo caratterizzato da problemi strutturali irrisolti come forti squilibri territoriali, discriminazioni di età e genere e l’aumento dell’inflazione.
Il rapporto si conclude con un appello alla responsabilità della politica e delle istituzioni proponendo una serie di raccomandazioni di policy in materie diverse per contrastare i divari economici e sociali.
La lotta alla disuguaglianza è una sfida complessa, che richiede un impegno collettivo. Solo attraverso un cambiamento profondo delle politiche economiche e sociali sarà possibile costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti.