Relazione del Relatore speciale sulla povertà estrema e i diritti umani - Superare la tempesta: povertà, cambiamenti climatici e protezione sociale

Durante la cinquantanovesima sessione del Consiglio dei diritti umani è stato pubblicato il rapporto A/HRC/59/51 del Relatore speciale sulla povertà estrema e i diritti umani, Oliver De Schutter, intitolato “Superare la tempesta: povertà, cambiamenti climatici e protezione sociale”.
Il rapporto si apre con una panoramica iniziale della situazione ambientale caratterizzata da condizioni climatiche estreme e disastri quali siccità, inondazioni, ondate di calore, tempeste e incendi boschivi che stanno diventando la normalità in tutto il mondo, mentre i paesi a basso reddito e le comunità più emarginate e impoverite devono affrontare le conseguenze più gravi. Ciò avviene in un contesto caratterizzato dall'abbandono politico e da istituzioni che non si impegnano a implementare misure efficaci.
Il Relatore speciale sostiene il passaggio da un approccio esclusivamente umanitario rivolto alla protezione delle persone in condizioni di povertà dai disastri climatici, verso la creazione, il rafforzamento e il finanziamento di una protezione sociale basata sui diritti, che rappresenta lo strumento più efficace a lungo termine per aumentare la capacità delle persone di resistere e riprendersi dagli shock, compresi quelli legati al clima.
Il rapporto è suddiviso in diversi capitoli e tratta argomenti che vanno dall'impatto dei disastri ambientali agli aiuti finanziari necessari per affrontarli.
Sostiene che i cambiamenti climatici stanno avendo conseguenze sproporzionate sulle persone che vivono in condizioni di povertà, soprattutto nei paesi a basso reddito, nonostante queste abbiano beneficiato meno della rivoluzione industriale e abbiano contribuito in misura minore alle emissioni di carbonio. Esse subiscono una doppia ingiustizia e una doppia sproporzionalità senza avere i mezzi per proteggersi.
Il rapporto invita a rafforzare i sistemi di protezione sociale come mezzo più efficace per sviluppare la resilienza e aiutare i poveri a resistere e riprendersi dagli shock climatici quali siccità, inondazioni ed eventi meteorologici estremi.
Tuttavia, i progressi sono ostacolati dalla mancanza di finanziamenti nei paesi a basso reddito. Il rapporto stima un deficit di finanziamento annuale pari a 308,5 miliardi di dollari per garantire una protezione sociale universale in questi paesi e una crescente carenza di risorse.
Critica il crollo della solidarietà internazionale, con la diminuzione dei budget destinati agli aiuti e tendenze come la sospensione degli aiuti esteri da parte degli Stati Uniti, che minano il sostegno alla protezione sociale nei paesi poveri. Il rapporto chiede una maggiore solidarietà internazionale e meccanismi di finanziamento innovativi come un “fondo globale per la protezione sociale” per aiutare i paesi a basso reddito a istituire sistemi di protezione sociale giuridicamente vincolanti e basati sui diritti.
Esplora varie opzioni di finanziamento come l'aumento dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS), la conversione del debito, la riallocazione dei diritti speciali di prelievo, tasse/imposte globali su settori quali le transazioni finanziarie, l'aviazione, il trasporto marittimo, ecc.
Infine, il Relatore Speciale chiede ai governi di prendere una posizione contro gli attuali tentativi di destabilizzazione dell'ordine internazionale basato sulla Carta delle Nazioni Unite, sostenendo i paesi a basso reddito nella creazione di una solida protezione sociale, fondamentale per l'adattamento al clima. Tuttavia, affinché ciò diventi realtà, sono necessari una rinnovata cooperazione globale e finanziamenti innovativi.