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Transparency International: pubblicato l’Indice di Percezione della Corruzione 2017

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Transparency International ha pubblicato l’Indice di Percezione della Corruzione 2017 (CPI) che misura la corruzione nel settore pubblico e politico.

Quest’anno il CPI ha registrato per l’Italia dei miglioramenti: l’Italia infatti ha migliorato la sua posizione in classifica, arrivando al 54° posto nel mondo su 180 Paesi analizzati, con un punteggio di 50 su 100. Mentre Nuova Zelanda e Danimarca si confermano nelle prime posizioni anche in questa edizione del CPI.

Dal 2012 ad oggi, l’Italia ha scalato 18 posizioni, un trend in assoluta controtendenza con l’andamento registrato dalla maggior parte degli altri Paesi. Sul trend positivo è incisa molto proprio nel 2012 l’approvazione della legge anticorruzione (n. 190/2012) e in seguito anche la modifica con legge n.114/2014 del mandato dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), l’insediamento del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone, l’approvazione delle nuove norme sugli appalti, l’introduzione dell’accesso civico e la recente tutela dei whistleblower.

Tuttavia il punteggio di 50 punti su 100 rileva un’insufficienza nelle misure di lotta alla corruzione ancora da colmare. Una questione saliente è quella dei finanziamenti alla politica: nonostante sia stata raggiunta una maggiore trasparenza sul fronte dei finanziamenti ai partiti, ci sono soggetti che vengono usati per canalizzare le risorse e che non hanno gli stessi obblighi di trasparenza e rendicontazione, in particolare le fondazioni e le associazioni politiche. Un altro problema secondo il direttore di Transparency International Italia Davide del Monte è la mancanza della certezza della pena o di pene poco severe per i reati di corruzione, in quanto l’impunità contribuisce a sostenere una cultura generalizzata di corruzione.

Transparency International, fondato nel 1993, con sede a Berlino, è la più grande organizzazione a livello globale che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione. Il CPI misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo. Lo fa basandosi sull’opinione di esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli “puliti”. La metodologia cambia ogni anno per riuscire a dare uno spaccato sempre più attendibile delle realtà locali.

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