Tribunale Permanente dei Popoli: pubblicata la sentenza sulle violazioni dei diritti di migranti e dei rifugiati che attraversano il Mediterraneo
Il 18 dicembre 2017, in occasione della ricorrenza della data di approvazione da parte delle Nazioni Unite della Convenzione per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e della loro famiglie, si è aperta a Palermo la prima sessione del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) dedicata alla violazione del diritto di migranti e dei rifugiati.
Il TPP ha accolto la richiesta, formulata a Barcellona nel luglio scorso dal Transnational Institute di Amsterdam e dal Transnational Migrant Platform-Europe e da una vasta rete di associazioni e di organizzazioni non governative, di esaminare se le politiche e le prassi adottate dall’Unione europea e dai suoi Stati membri, a cominciare dall’Italia, costituiscano violazione del diritto dei popoli e delle persone migranti e rifugiate.
Il 20 dicembre 2018 la giuria internazionale del TPP, formata da sette professionisti tra esperiti di relazioni internazionali, giornalisti, medici e magistrati, ha reso pubblica la sua decisione. Tre le conclusioni maggiormente significative, il riconoscimento che le politiche dell’Unione Europea sulle migrazioni e l’asilo, a partire dalle intese e dagli accordi stipulati tra gli Stati dell’Unione Europea e i Paesi terzi, costituiscono una negazione dei diritti fondamentali delle persone e del popolo migrante, nonché il riconoscimento della responsabilità italiana, eventualmente in concorso con le agenzie europee operanti nello stesso contesto, nelle azioni delle forze libiche ai danni dei migranti, in mare come sul territorio della Libia.
Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) è una istituzione fondata nel 1979 da Lelio Basso, come strumento di visibilità e presa di parola per quei popoli vittime di violazioni dei diritti fondamentali enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (Algeri, 1976), marginalizzati dal diritto internazionale, che con i suoi esperti da tutto il mondo esaminando cause e modalità di tali violazioni, denuncia all’opinione pubblica mondiale i loro autori.