UN-Habitat e UNICEF: nuova Guida sulle Politiche, leggi e standard urbani a misura di bambino
Oltre la metà dei due miliardi di bambini e bambine presenti ad oggi nel mondo ha un’età compresa tra i 10 e i 18 anni e gode di accesso alla partecipazione ai processi decisionali. Tuttavia, le leggi, le politiche e le pratiche urbane attuali non consentono loro di prendere decisioni su questioni primarie che li riguardano da vicino, come il diritto a crescere, imparare e giocare. Sulla base di tale considerazione, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (UN-Habitat) e il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF) hanno sviluppato una Guida alle politiche, alle leggi e agli standard urbani a misura di bambino per sostenere i governi a tutti i livelli nella creazione di spazi urbani dedicati appositamente a piccoli e giovani fruitori.
La guida si colloca perciò nella cornice dei principi stabiliti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 e da altre norme trasversali nel richiedere ai governi nazionali, regionali e locali, a urbanisti, a ricercatori e all’intera società civile di concettualizzare, inquadrare, attuare e monitorare programmi, strategie e interventi finalizzati al coinvolgimento dei bambini e bambine nei processi decisionali a loro attinenti.
Nel suggerire tale riforma della pianificazione urbana, particolare attenzione viene dedicata alla componente dei servizi sociali in quanto promotrice di miglioramento di salute, benessere, tenore di vita e livello di istruzione dei bambini e delle bambine. Il terzo capitolo contiene anche esempi di politiche, atti legislativi e quadri istituzionali che promuovono approcci incentrati sull'infanzia nella fornitura di servizi e nella pianificazione urbana. Tra i casi virtuosi di legislazione utilizzata a tal fine, il documento menziona, tra gli altri, il Quadro di resilienza urbana incentrato sui bambini (Child-Centred Urban Resilience Framework) sviluppato nel 2016 da Plan International e Arup International, grazie al sostegno finanziario dei governi australiano e svedese e che descrive quattro aree strategiche e interventi per l’implementazione di servizi e infrastrutture dedicate ai bambini e alle bambine.
La Guida fornisce poi indicazioni su come sviluppare le nuove politiche urbane, suddividendo tale procedura in cinque fasi, strettamente interconnesse in un processo ciclico: fattibilità, diagnosi, formulazione, attuazione, monitoraggio e valutazione. Tuttavia, affinché tale procedimento, e il conseguente prodotto, coinvolga anche i bambini e le bambine in veste di autori, è necessario che vi sia un processo di operazionalizzazione che ricopra diverse aree. Per quanto queste possano variare, il documento ne fornisce tre riconosciute come fondamentali sulla base di quattro principi elaborati da UNICEF nel “Manuale per la pianificazione urbana sensibile ai bambini” (Shaping Urbanization for Children: A Handbook on Child-Responsive Urban Planning, 2018).
La prima priorità riguarda la sostenibilità sociale, che promuova alloggi e terreni adeguati e a prezzi accessibili in modo che i bambini e le bambine si sentano sicuri di vivere, giocare e imparare. La seconda area di intervento concerne la sostenibilità ambientale, da rendere operativa attraverso la fornitura di spazi pubblici e verdi, che siano anche sicuri e inclusivi, per bambini e bambine. Interventi del genere allineerebbero la politica urbana e quella di sostenibilità ambientale per ridurre gli impatti ambientali e proteggere la popolazione dagli effetti del cambiamento climatico. La terza e ultima area comprende la sostenibilità economica raggiungibile grazie alla promozione del trasporto attivo e dei sistemi di trasporto pubblico per garantire una mobilità indipendente per bambini e bambine, in modo che possano accedere in modo equo e sicuro a tutti i servizi e alle opportunità della città.
Grazie alle indicazioni fornite dalla Guida sarà quindi possibile integrare adeguatamente i diritti dei bambini e delle bambine nelle politiche e nella legislazione urbana, considerate i principali motori del cambiamento, affinché vengano costruiti spazi urbani sicuri, sostenibili e inclusivi.