Unione Europea – Proposta della Commissione per una direttiva sul diritto di informazione nei procedimenti penali
La Commissione europea ha recentemente presentato una Proposta per una Direttiva sul diritto di informazione nei procedimenti penali. Se tale Proposta sarà sostenuta dagli Stati membri e dal Parlamento europeo gli agenti di polizia di tutti i 27 Paesi membri della UE dovranno informare le persone sospettate di un crimine tenute in custodia sui propri diritti basilari prima che queste vengano interrogate.
La Proposta della Commissione ricorda la Legge “Miranda” che, a seguito di una celebre sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1966 relativa al caso Ernesto Arturo Miranda c. lo Stato dell'Arizona, obbliga gli agenti di polizia americana a informare oralmente le persone arrestate dei propri diritti.
Secondo la Proposta della Commissione, quando qualcuno verrà arrestato, le forze di polizia degli Stati membri della UE saranno obbligate a fornire informazioni scritte in un linguaggio comune, nella forma, appunto di una Lettera di diritti.
Tale Lettera conterrà dettagli pratici in relazione al diritto della persona in custodia:
- ad un avvocato;
- ad essere informato sul capo d'accusa e, dove necessario, ad avere accesso al dossier del caso;
- all'interpretazione e alla traduzione per le persone che non possono comprendere la lingua usata nel procedimento;
- ad essere portata tempestivamente dinnanzi ad una Corte dopo l'arresto.
La Lettera, non crea questi diritti che sono già riconosciuti nella Carta dei diritti fondamentali della UE: la Lettera riflette l'attuale standard minimo di diritto ad un giusto processo che si applica già nell'Unione Europea.
La Commissaria Vivian Reding proporrà un formato standard da utilizzarsi in tutti e 27 gli Stati membri, ma questi saranno liberi di redigere le proprie lettere in una gamma appropriata di lingue straniere a condizione che esse includano informazioni accurate riguardo i quattro diritti fondamentali sopra citati.