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Università di Padova: la testimonianza di Pietro, studente di Giurisprudenza, alla Marcia straordinaria PerugiAssisi della pace e della fraternità

Le Studentesse e gli studenti dell'Università di Padova partecipano alla PerugiAssisi straordinaria, 24 aprile 2022

Due giorni di impegno collettivo per un folto gruppo di ragazzi di UNIPD, che insieme al Centro di Ateneo per i Diritti Umani ha partecipato alla Marcia Perugia-Assisi.

 

Sono circa una settantina gli studenti dell’Università di Padova che hanno aderito all'iniziativa lanciata dall’ateneo insieme al Centro Diritti Umani “Antonio Papisca”, che ha messo a disposizione due autobus per raggiungere Perugia e partecipare all'edizione straordinaria del 2022 della Marcia Perugia-Assisi per la Pace e la Fratellanza fra i popoli.

Il gruppo è partito in anticipo, sabato 23 Aprile, per viaggiare con più calma, ma soprattutto per partecipare nel pomeriggio all'incontro La Via della Pace, presso il Sacro Convento di Assisi. Un pomeriggio di dibattito e ascolto quindi, con numerosi interventi di spessore e dal forte impatto emotivo, che ha fornito spunti di riflessione in vista della Marcia vera e propria, prevista per il giorno successivo.

Si è trascorsa la notte, con sacchi a pelo e materassini, in due palestre messe generosamente a disposizione dal Comune di Perugia, così da raggiungere in fretta i Giardini del Frontone la mattina seguente, e posizionarsi alla testa del corteo, aiutando a sorreggere il tradizionale bandierone della Pace e la bandiera dell’Ucraina per tutti i ventuno chilometri del percorso. Il tempo, nonostante le previsioni avverse, è stato clemente almeno fino all'arrivo nella città di San Francesco, proprio nella Piazza antistante la Basilica Inferiore.

Un cammino nel segno del Santo Patrono di Assisi quindi, ma anche di un altro Francesco, il Pontefice, più volte citato da organizzatori e partecipanti, il cui messaggio è ispiratore di questa edizione, e ovviamente di Aldo Capitini, ideatore della prima Marcia. Sono comunque tanti i nomi, laici e non, degli “artigiani di pace”, menzionati in apertura e alla conclusione dell’evento, e tra tutti c’è spazio anche per il ricordo commosso di David Sassoli, da poco scomparso.

E forse è proprio nell’aggregazione che sta la forza di questo evento, capace di riunire cattolici, non credenti e fedeli di altre religioni, tutti con in testa la stessa richiesta e lo stesso appello: Fermatevi! La Guerra è una follia. Per ribadire a una voce sola che esistono altre strade per la risoluzione del conflitto, strade che non prevedono le armi e di conseguenza la violenza e la morte. Senza fermare lo sguardo alle tremende vicende dell’Ucraina, ma allargando il messaggio a tutte le altre guerre, sparse per il Mondo e dimenticate da tutti, tranne che da chi le soffre sulla viva pelle e da chi per la Pace marcia da anni e continuerà a farlo.

Insieme agli studenti marciano quasi 50'000 persone (10000 sono soltanto gli iscritti ufficiali, ma la partecipazione libera è molto più ampia), in un corteo che si snoda per chilometri e che cresce man mano che ci si avvia verso la meta. Sono uomini, donne e bambini, giovani e meno giovani, associazioni locali e nazionali, e poi tantissimi sindaci e rappresentanti di enti locali da tutta la penisola, si intravede anche qualche volto, raro, della politica nazionale, senza bandiere di partito però, oltre ad alcune personalità del calibro di Don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli e Gherardo Colombo, che interverrà sul palco nel finale.

Entusiasti oltremodo gli organizzatori per la partecipazione, lo ripete più volte Flavio Lotti, coordinatore del Comitato Promotore della Marcia, che ringrazia i presenti del sostegno e lancia a gran voce un invito che riassume il senso di questo evento: "togliere la parola alle armi per ridarla alla politica e alla diplomazia".

Provati, ma contenti appaiono all’arrivo tutti gli studenti padovani, che con orgoglio dispiegano lo striscione dell’ateneo e sventolano le bandiere del Centro Diritti Umani, così come soddisfatto è anche Marco Mascia, professore di Relazioni Internazionali presso l’Università di Padova e instancabile promotore della Marcia, di cui abbiamo raccolto alcune riflessioni durante il cammino.

Per il docente «l'impegno dell'Università non è più solo formale ed istituzionale», vista la rilevante partecipazione e il «significativo contributo dato dall'Ateneo Patavino alla creazione della Rete Italiana delle Università per la pace, tramite la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane».

Chiarisce poi il senso profondo di questa partecipazione, ossia «trovare la via della Pace e rompere la logica della Guerra», la stessa che pare dominante e totalizzante da due mesi a questa parte, ma questo è possibile solo attraverso il «dialogo e il negoziato politico, che deve essere serio e coraggioso» e la riduzione della «violenza verbale», auspicando in tal senso anche una diversa presa di posizione dell'UE, che invece pare «appiattita sulle scelte dell'Amministrazione Biden». Il professore non ha dubbi sul fatto che l’unirsi dei vari stati europei sulle posizioni militaristiche «non è certo un passo in avanti, ma anzi costituisce un passo verso il suicidio del processo di integrazione europeo».

Risponde poi alle critiche e alle polemiche mosse alla Marcia Perugia Assisi nei giorni scorsi, ribadendo il pieno sostegno, senza ambiguità, al popolo ucraino, vittima di «un'aggressione fatta della Federazione Russa», che si è posta così «fuorilegge dal punto di vista dell'ordinamento giuridico internazionale».

La Pace, afferma poi il professor Mascia con sicurezza, «non è un'utopia, ma è un diritto». «Un diritto strettamente legato al diritto alla Vita», aggiunge, tutelato anche dall’ordinamento internazionale, ed è proprio «in virtù dell’autorità che ci assegna il preambolo della Carta dell’ONU che noi, popolo delle Nazioni Unite decisi a salvare il Mondo dal flagello della Guerra, siamo qui oggi».

Da queste parole e da queste due giornate emerge quindi un concetto chiaro: i pacifisti esistono, non sono minoranza e non sono certo degli “improvvisati fuori dalla realtà” come li ha definiti qualcuno, ma anzi sono un popolo vario ed eterogeneo e al tempo stesso unito dalla medesima visione. Una strada diversa è possibile, può sembrare a prima vista uno slogan banale, ma in un mondo che da sessanta giorni parla solo di Guerra, è più che mai necessario urlarlo. Ma soprattutto una partecipazione tale, non solo in questa edizione straordinaria in un momento drammatico, ma anche nelle precedenti, è una presa di posizione netta, che qualcuno si ostina a far finta di non vedere, nascondendosi dietro i giochi di parole. La sintetizza benissimo Cecilia Strada nel suo intervento all'incontro di sabato: i pacifisti sono qui ora, ma c'erano anche prima, e ci saranno anche in futuro. Sarebbe interessante sapere invece, prima di questa e di tutte le altre escalation sparse per il Mondo, cosa stava facendo, che rapporti intrecciava e come lavorava per la Pace, chi ora pontifica solamente di Guerra.

 

Pietro Zanoni, Padova, 25 Aprile
Pietro Zanoni è uno studente di Giurisprudenza dell'Università di Padova che ha partecipato alla Marcia PerugiAssisi strordinaria del 24 aprile 2022.

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