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Verso la Marcia PerugiAssisi del 21 maggio 2023: tre cose da fare assieme

Foto di gruppo di studenti e volontari in Servizio Civile Nazionale dell'Università di Padova ad Assisi, 18 ottobre 2014.

La scelta più bella l’ha fatta Famiglia Cristiana che ha assegnato il titolo di “Italiani dell’Anno” ai giovani costruttori di pace. I quattro studenti che campeggiano sulla copertina del primo numero del 2023 sono un simbolo e un programma. Il simbolo di chi resiste alla propaganda di guerra e il programma di chi vuole dare una mano alla pace.

Siamo in guerra, una guerra mondiale, e per fermarla deve crescere un nuovo movimento di cittadini e istituzioni per la pace. Quello che c’è e si è manifestato il 24 aprile e il 5 novembre non basta. Servono energie nuove, vitali, creative. Per questo dobbiamo investire sui giovani e sulla loro formazione. Il grande incontro con Papa Francesco che il 28 novembre ha riunito, nell’immensa Aula Paolo VI del Vaticano, seimila studenti e studentesse è stato una tappa del percorso educativo “per la pace, con la cura” che ci porterà, il prossimo 21 maggio, a realizzare una nuova Marcia PerugiAssisi. La sfida è dare loro nuove opportunità per capire cosa sta succedendo e imparare a “fare” pace in tempo di guerra.

La narrazione pubblica della guerra è tossica, alimenta il senso di impotenza, il fatalismo e la rassegnazione. Per contrastarla occorre dare nuovi volti e nuova forza all’impegno per la pace. Sappiamo che non è e non sarà facile. Dalla nostra parte avremo solo il tragico incalzare dei fatti e delle loro conseguenze. L’incendio ancora circoscritto all’Ucraina che si espande. L’aria sempre più avvelenata che rinfocola vecchi e nuovi conflitti come quelli del Kosovo e della Palestina. I prezzi dell’energia e l’inflazione che stanno impoverendo famiglie e imprese. Un governo che vuole impedire alle navi umanitarie di salvare le vite umane. Donne afgane e iraniane a cui vengono sequestrati libertà e diritti. A tutto questo dobbiamo rispondere dando sostanza alla pace e alla nostra volontà di costruirla fattivamente.

Per questo, il 1 marzo 2023, invitiamo tutti a partecipare alla Giornata nazionale della cura che stiamo costruendo insieme ai nostri amici tedeschi dell’Equal Care Day. Quel giorno daremo un nuovo forte impulso alla diffusione di una cultura, una società e una politica della cura delle persone, dell’umanità e del pianeta. E lo faremo restituendo valore a tutte le donne e gli uomini impegnati nella cura degli impoveriti, dei più fragili, delle vittime della violenza e delle guerre.

Assieme al 21 maggio (Marcia PerugiAssisi) e al 1 marzo (Giornata nazionale della cura), nell’agenda 2023 dei Costruttori di Pace c’è però anche un’altra data che incombe: il 24 febbraio, tragico anniversario di una guerra che i governi non hanno ancora deciso di fermare. Al di là di tutte le parole di condanna dell’invasione russa, al di là di tutti gli appelli al negoziato che ripeteremo all’infinito, quel giorno vogliamo stringerci ancora una volta attorno ai bambini, ai vecchi, alle donne e agli ammalati che sono ancora prigionieri della guerra in Ucraina e di tutte le altre che continuiamo colpevolmente a ignorare. Lo faremo condividendo il buio e il freddo delle tenebre in cui sono precipitati. Lo faremo camminando di notte da Perugia ad Assisi, ascoltando le loro grida di disperazione ma anche portando ciascuno una fiaccola, una luce capace di accendere una speranza e illuminare una strada. Facciamolo assieme.

Flavio Lotti, Coordinatore della Marcia PerugiAssisi

 

Parole chiave

disarmo obiezione di coscienza

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