diritti umani

Women 20 Rome Summit 2021: una road map per l'uguaglianza di genere

Women20 Italy - staff
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Dal 13 al 15 luglio 2021 si è tenuto a Roma il sesto summit del Women20, gruppo di lavoro sulla parità di genere del G20 presieduto da Linda Laura Sabbadini, che ha coinvolto decine di politiche, attiviste, esperte da tutto il mondo in tre giorni di dibattiti sull’empowerment sociale, economico e politico delle donne. Tra le delegate erano presenti componenti dell'Ilo, dell'Ocse e delle principali agenzie dell'Onu. I lavori del Women20 sono stati dedicati alle questioni dell’istruzione, del lavoro, della prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, e come tema centrale, del cambiamento culturale sulla parità di genere. È stato inserito per la prima volta anche il tema della sostenibilità ambientale che indaga le connessioni tra ambiente e questioni di genere.

Il summit si è chiuso con la consegna all’ambasciatore italiano Luigi Mattiolo, Sherpa italiano del G20, del comunicato finale che racchiude le proposte elaborate nel corso del vertice in una “road map sull’uguaglianza di genere” da realizzare entro il 2030, che non sia solo sul lavoro ma estesa anche a salute, imprese a conduzione femminile, digitale, stereotipi di genere, violenza contro le donne e sostenibilità ambientale. Il communiqué rivolto ai leader del mondo che si riuniranno nella capitale a fine ottobre si articola attorno a cinque punti chiave:

1. Porre la parità di genere al centro delle decisioni di bilancio mediante modelli economici creativi, inclusivi e innovativi;

2. Garantire un'equa rappresentanza delle donne a tutti i livelli decisionali negli organismi pubblici e privati, nazionali e globali, politici ed economici entro il 2030;

3. Raccogliere, analizzare e riferire su tutte le aree identificate nel comunicato utilizzando dati disaggregati e sensibili al genere;

4. Sviluppare valutazioni dell'impatto di genere nella progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di tutte le iniziative legislative, politiche, strategiche e programmatiche, compresi i piani di ricostruzione post pandemia e le strategie di risposta climatica;

5. Promuovere l'istruzione investendo in infrastrutture per garantire che donne e ragazze abbiano accesso e partecipino all'istruzione prescolastica e terziaria, compresa l'istruzione precoce e i programmi STEAM; sostenere formazione tecnica e professionale, competenze digitali, finanziarie e imprenditoriali e apprendimento permanente. 

Tra i temi discussi, in particolare, si è affrontata anche la questione del ruolo delle donne nel settore della pace e della sicurezza. L’Ufficiale Geraldina Corona, Maggiore dei Carabinieri, ha ricordato come l’attenzione di genere sia cruciale nelle missioni di peacekeeping: “Il personale femminile dell’Arma dei Carabinieri partecipa a molteplici missioni internazionali, per citarne alcune, in Palestina, Somalia, Cipro, Iraq e Afghanistan. In tale contesto, fornisce il proprio contributo anche in materia di protezione delle donne nelle operazioni di pace in zone di conflitto o nel periodo post-bellico, principalmente a tutela dei diritti umani e per il rispetto della prospettiva di genere”. Il sottosegretario al ministero della Difesa Stefania Pucciarelli ha spiegato come “l’ingresso delle donne nelle Forze Armate rappresenta un valore aggiunto garantendo un approccio trasversale di genere nelle operazioni e nelle missioni di pace”. 

Fondamentale il coinvolgimento della società civile: le delegate hanno lanciato un appello ai governi affinchè operino in sinergia con la società civile nell’affrontare le tre sfide epocali del nostro tempo, la crisi pandemica, la crisi climatica e la rivoluzione tecnologica. Al G20 che si riunirà a ottobre si chiede di adottare un approccio di genere che consideri l'intersezionalità, le differenti situazioni vissute dalle donne, e di agire con misure urgenti per il raggiungimento della parità di genere, che deve essere messa al centro delle politiche di ogni paese. Nel presentare il documento Sabbadini, infine, ha sottolineato la richiesta delle delegate affinché entro tre anni si elabori un piano complessivo contro gli stereotipi di genere e per il cambiamento culturale.

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