Consiglio d'Europa

Commissario per i diritti umani

Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa (CoE) è un'istituzione indipendente, priva di poteri giurisdizionali, istituita ai sensi della Risoluzione del Comitato dei Ministri (99)50 del 7 maggio 1999.

Secondo il testo della risoluzione istituiva, il mandato del Commissario prevede le seguenti funzioni:

  • promuovere l'effettivo rispetto dei diritti umani e sostenere gli stati membri nell'attuazione degli standard del Consiglio d'Europa in materia di diritti umani;
  • promuovere l'educazione e la sensibilizzazione ai diritti umani negli stati membri del CoE;
  • contribuire alla promozione effettiva e al pieno godimento dei diritti umani;
  • individuare eventuali carenze nel diritto e nella prassi in materia di diritti umani;
  • agevolare il lavoro delle istituzioni nazionali per i diritti umani e delle altre strutture demandate alla loro protezione;
  • favorire la comunicazione e l'informazione in materia di diritti umani nella regione.

Trattandosi di un'istituzione non giurisdizionale, l'Ufficio del Commissario non può agire sulla base di ricorsi individuali. Il suo compito è dunque complementare e non sostitutivo a quello degli altri meccanismi del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti umani, ma può trarre le dovute conclusioni e intraprendere iniziative sulla base delle informazioni di violazioni che provengono da tali meccanismi.

Inoltre, ai sensi dell'Articolo 36 del Protocollo n. XIV alla Convenzione Europea dei diritti umani (CEDU), è data al Commissario facoltà di presentare commenti scritti e prendere parte alle udienze di tutti i casi sottoposti ad una Camera o alla Grande Camera della Corte di Strasburgo.

Nell'adempimento delle sue funzioni il Commissario per i diritti umani, coopera con un'ampia gamma di istituzioni nazionali e internazionali e con meccanismi di monitoraggio dei diritti umani nell'ambito del sistema Nazioni Unite, dell'Unione Europea e dell'OSCE. L'Ufficio coopera a stretto contatto anche con organizzazioni non governative con finalità di promozione umana, università e gruppi di esperti.

Dall'adozione della risoluzione (99)50 ad oggi si sono succeduti quattro Commissari per i diritti umani: dal 15 ottobre 1999 al 31 marzo 2006, Álvaro Gil-Robles (Spagna); dal 1° aprile 2006 al 31 marzo 2012, Thomas Hammarberg (Svezia); dal 1° aprile 2012 al 31 marzo 2018, Nils Muižnieks (Lettonia); dal 1° aprile 2018, Dunja Mijatović (Bosnia ed Erzegovina), eletta dall’Assemblea Parlamentare il 24 gennaio 2018; il 25 gennaio 2024 l’Assemblea Parlamentare ha eletto come Commissario per i diritti umani,  Michael O’Flaherty che ha iniziato il proprio mandato il 1° aprile 2024.

Tra le sue principali attività, il Commissario:

  • conduce un dialogo permanente con i governi degli stati membri e realizza visite ufficiali per paese allo scopo di effettuare una valutazione completa della situazione diritti umani negli stessi. Nel corso di queste missioni il Commissario incontra generalmente rappresentanti di alto livello del Governo, del Parlamento, del sistema giudiziario oltre a membri delle istituzioni nazionali e della società civile che si occupano di diritti umani. Al termine della missione, il Commissario prepara un rapporto che include sia un'analisi delle pratiche in materia di diritti umani sia raccomandazioni dettagliate per il loro miglioramento. Il rapporto viene pubblicato e diffuso, e alcuni anni dopo la visita ufficiale in un determinato paese, il Commissario vi conduce una visita di follow-up per valutare i progressi fatti nell'implementare le raccomandazioni e, successivamente, pubblica un rapporto di follow-up anche esso reso pubblico e diffuso capillarmente.
  • conduce missioni di contatto in paesi o regioni allo scopo di rafforzare le relazioni con le autorità e esaminare specifiche aree problematiche, senza però pubblicare alcun rapporto sui temi esaminati.
  • redige e diffonde note tematiche, raccomandazioni su specifiche questioni relative ai diritti umani in uno o più paesi, human rights comments su questioni di particolare interesse e, su richiesta delle istituzioni nazionali o di propria iniziativa, opinioni su proposte di legge o pratiche nazionali specifiche.
  • promuove la consapevolezza pubblica sulle tematiche dei diritti umani e sensibilizzare gli esponenti degli Stati membri del Consiglio d'Europa
  • promuove lo sviluppo dell'infrastruttura nazionale per i diritti umani, collaborando con difensori civici, istituzioni nazionali e altre strutture demandate alla protezione dei diritti umani. Dove non esistono o non sono sviluppate in modo completo, il Commissario sostiene con forza la loro istituzione ed effettiva operatività.

Nell'ambito della prima delle diverse attività elencate precedentemente, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa ha condotto sei visite in Italia: nel 2005, 2008, 2009, 2011 e 2012, 2023. Il maggior numero di visite (3) è stato condotto dal Commissario Hammarberg. All'attività dell'istituzione nei confronti dell'Italia si devono aggiungere anche nove lettere indirizzate all’Italia: nel 2009 al Ministro degli Interni Roberto Maroni relativa ai diritti dei migranti, nel 2010 al Ministro degli Esteri Franco Frattini relativa al trattamento di un gruppo di migranti e richiedenti asilo provenienti dall’Eritrea, nel 2016 al Sindaco di Roma Ignazio Marino relativa ai diritti dei rom e sinti,  nel 2017 al Presidente del Senato Pietro Grasso relativa alla protezione dei diritti dei bambini nel sistema di giustizia, nello stesso anno al Parlamento italiano relativa all’adozione di una legge sulla tortura nel rispetto degli standard internazionali sui diritti umani e al Ministro degli Interni Marco Minniti su chiarimenti relativi alle operazioni marittime italiane nelle acque territoriali libiche, nel 2019 al Primo Ministro Giuseppe Conte relativa alle misure per sostenere i diritti umani dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei migranti, nel 2020 al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio esortando la sospensione delle attività di cooperazione con la Guardia Costiera libica e nel 2023 al Ministro degli Interni Matteo Piantedosi relativa al Decreto Legge n. 1/2023 che ostacola le operazioni di ricerca e soccorso delle ONG in mare. 

Il Commissario per i diritti umani e l'Italia

Di seguito si elencano i focus tematici dei sei rapporti che hanno seguito le visite del Commissario in Italia, elencati in ordine cronologico.

Rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Alvaro Gil-Robles, in seguito alla sua visita in Italia dal 10 al 17 giugno 2005, CommDH (2005) 9, 14 dicembre 2005

Trattandosi della prima visita dell'istituzione in Italia, il rapporto compie uno studio complessivo della situazione dei diritti umani in Italia. In particolare il focus del Commissario è posto su questioni attinenti alle seguenti aree: la situazione della giustizia in Italia (e in particolare alla durate dei processi e alla riforme in materia penale); il sistema giudiziario; la giustizia minorile; il sistema psichiatrico; questioni relative ad immigrazione e asilo (compresa la situazione dei centri di permanenza temporanea e assistenza, la situazione nell'isola di Lampedusa e l'allontanamento di certi stranieri respinti o allontanati); la situazione degli stranieri regolari; le condizioni della comunità rom e sinti; la protezione delle vittime della tratta; e le istituzioni nazionali per i diritti umani.

Memorandum del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg, in seguito alla sua visita in Italia dal 19 al 20 giugno 2008, CommDH(2008)18, 29 luglio 2008

Il secondo rapporto, esito della prima visita del nuovo Commissario Hammarberg, si concentra soprattutto su questioni relative all'immigrazione e alle condizioni delle comunità rom e sinti; in particolare il rapporto è diviso in quattro capitoli: azioni contro il razzismo e la xenofobia, la protezione dei diritti umani dei rom e dei sinti; la protezione dei diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo; ritorni forzati di cittadini di altre nazionalità.

Rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg, in seguito alla sua visita in Italia dal 13 al 15 gennaio 2009, CommDH(2009)16, 16 aprile 2009

Il rapporto di follow-up, segue di un anno il secondo rapporto ed è finalizzato a valutare i progressi delle autorità italiane in relazione alle raccomandazioni fatte dal Commissario a seguito della visita precedente sui temi relativi all'immigrazione e alla condizione di rom e sinti. Particolare attenzione è rivolta all'ottemperanza da parte dell'Italia alle richieste della Corte di Strasburgo ai sensi dell'art. 39 del suo regolamento (misure temporanee).

Rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg, in seguito alla sua visita in Italia del 26 e 27 maggio 2011, CommDH(2011)26, 7 settembre 2011

Questo rapporto è stato finalizzato a riesaminare una serie di questioni critiche in relazione alla situazione dei diritti umani in Italia. Le questioni esaminate sono divise in due gruppi. 1) la protezione dei diritti di rom e sinti, con particolare attenzione ai seguenti temi: manifestazioni di odio nei confronti degli zingari (anti-nomadismo) nel discorso politico, diritto all'alloggio e “sgomberi”, reati violenti di odio, apolidia e strategie complessive per l'inclusione di rom e sinti; 2) la protezione dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo con particolare attenzione ai seguenti aspetti: operazioni di soccorso e intercettazione in mare, ricezione di migranti e richiedenti asilo e integrazione di rifugiati e di altri individui che beneficiano di protezione internazionale.

Rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muižnieks, in seguito alla sua visita in Italia dal 3 al 6 luglio 2012, CommDH(2012)26, 18 settembre 2012.

Il primo rapporto del nuovo Commissario per i diritti umani, da un lato, si concentra sui temi analizzati nel corso dei precedenti rapporti, con particolare riferimento alla situazione di rom, sinti, migranti e richiedenti asilo, e dall'altro pone l'attenzione sul problema strutturale dell'Italia relativo all'eccessiva durata dei processi.

A seguito di questo primo rapporto, il Commissario ha inviato nel novembre 2013 una lettera indirizzata all’allora sindaco di Roma Ignazio Marino, in cui è stata espressa preoccupazione riguardo ai criteri individuati dall’amministrazione comunale per l’assegnazione delle case sociali alle famiglie Rom; è stato sottolineato poi quanto rimanga una sfida cruciale per l’Italia quella riguardante le condizioni di vita e l’integrazione dei beneficiari di protezione internazionale, un impegno che richiede sforzi concertati da parte delle autorità nazionali, regionali, locali.

Inoltre, nel giugno 2014, rivolgendosi alla stampa italiana, il Commissario ha invitato le autorità a riformare la legislazione nazionale in materia di diffamazione, allo scopo di ottenerne la depenalizzazione e tutelare il diritto alla libertà di espressione.

Rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, in seguito alla sua visita in Italia dal 19 al 23 giugno 2023, CommHR(2023)37, 21 novembre 2023.

Questo rapporto si articola in due focus principali: diritti dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati e diritti delle donne e parità di genere. 
La Commissaria, Dunja Mijatović, fa particolare riferimento alle pratiche di criminalizzazione del lavoro delle ONG impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo, alla cooperazione dell’Italia con paesi come la Libia e la Tunisia e alla risposta emergenziale delle politiche italiane sulla migrazione. 
Inoltre, per quanto riguarda i diritti delle donne e la parità di genere, la  Commissaria sottolinea la disparità esistente tra le garanzie legali e le pratiche in essere relative alla promozione della parità di genere e alla lotta contro la violenza nei confronti delle donne.

La Commissaria dedica, infine, uno spazio alla libertà di espressione e alla questione della sicurezza dei giornalisti in quanto oggetto di numerosi attacchi, intimidazioni con un aumento dell’incidenza della violenza legale diretta a giornalisti e operatori dell’informazione. La Commissaria raccomanda all’Italia, inoltre, di stabilire al più presto un’istituzione nazionale per i diritti umani e di adeguare il proprio quadro giuridico al fine di combattere l’intolleranza e la discriminazione contro le persone LGBTI.

I documenti citati in questa scheda sono disponibili nel box sottostante.

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