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La creazione del sistema internazionale di protezione dei rifugiati: cenni storici

Aiuti dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati destinati ai profughi di Timor Est
© UN Photo

Il concetto di asilo, nonostante sia presente nelle tradizioni di molti popoli fin dall'antichità, ha acquisito una rilevanza legale internazionale solo a seguito dei tragici avvenimenti verificatisi in Europa durante il XX secolo. Le pesanti crisi umanitarie che hanno interessato lo scenario mondiale a partire dal primo conflitto mondiale hanno portato la comunità internazionale ad avviare un percorso, strutturato in due diverse fasi, per la creazione dell'attuale sistema internazionale di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Per quanto non sia ancora definita tale ufficialmente, dal 2015 si è inaugurata una terza e distinta fase del sistema.

In particolare, con la fine della prima guerra mondiale e la stipulazione dei Trattati di pace nell'ambito della Conferenza di Parigi del 1919, la mappa dell'Europa risultò drasticamente cambiata. Ad alcuni gruppi etnici-nazionali, come gli Armeni o i Curdi, non fu garantita una sistemazione geografica indipendente, con drammatiche conseguenze a livello umanitario. Fu proprio nell'ambito di questo particolare frangente storico, caratterizzato dalla presenza di milioni di sfollati e rifugiati, che si diede avvio alla prima fase dell'azione internazionale a supporto dei rifugiati.

Nel 1921 venne infatti creata dalla Società delle Nazioni l'Alta Commissione per i Rifugiati, guidata dal diplomatico norvegese Fridtjof Nansen (Premio Nobel per la pace nel 1922), concentrata prevalentemente sulla promozione e il coordinamento di azioni focalizzate al rimpatrio e all'assistenza gruppi russi, greci e armeni. La concezione di rifugiato non aveva ancora una dimensione geograficamente e nazionalmente ampia, essendo legata alla situazione di tali gruppi nazionali. Potevano pertanto ricevere assistenza solo gli individui appartenenti ad alcuni gruppi e riconducibili a una data nazionalità.

Durante questo periodo vennero istituiti anche altri organismi internazionali preposti alla protezione dei rifugiati, caratterizzati da mandati specifici, tra cui:

- l'Ufficio Internazionale Nansen per i Rifugiati, creato nel 1930 dalla Società delle Nazioni per fornire una piattaforma più stabile per il coordinamento delle attività di supporto ai rifugiati
- l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Rifugiati dalla Germania, istituito dalla Società delle Nazioni nel 1936 per offrire la possibilità di reinsediamento in Europa agli ebrei provenienti dalla Germania nazista
- il Comitato Intergovernativo per i Rifugiati, creato su iniziativa del Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt nel 1938 per sostenere quanti volessero scappare dai territori occupati dalla Germania.

Le funzioni e le competenze dell'Ufficio Internazionale Nansen per i Rifugiati e dell'Ufficio dell'Alto Commissario per i Rifugiati dalla Germania vennero accorpate dal 1°gennaio 1939 in un unico organismo, l'Alto Commissario della Società delle Nazioni, con sede a Londra, e cessarono di esistere, contestualmente alla cessazione della Società delle Nazioni, il 31 dicembre 1945.

Gli anni della Seconda guerra mondiale e i successivi furono caratterizzati dalla presenza di un numero di profughi, sfollati e rifugiati senza precedenti, stimabile attorno ai 20 milioni di individui che, a causa delle ripercussioni della guerra, non furono più nelle condizioni di vivere nei rispettivi paesi di origine.

Per far fronte a questa drammatica situazione nel 1943 la comunità internazionale istituì l'Amministrazione delle Nazioni Unite per l'assistenza e la riabilitazione (UNRRA), a guida statunitense, concepita per affrontare la prima fase dell'emergenza umanitaria. L'UNRRA venne sostituita nel 1947 dall'Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (IRO), che si occupò prevalentemente del rimpatrio degli sfollati provenienti dal blocco comunista e del loro reinsediamento in paesi di nuova accoglienza. Nel 1951 l'IRO cessò la sua attività e le sue funzioni vennero affidate al Comitato Intergovernativo per le Migrazioni Europee (CIME), divenuto nel 1989 l'attuale Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Al di fuori della cornice prettamente europea, due organizzazioni cominciarono ad operare in favore dei rifugiati: l'Agenzia di Soccorso e Lavori delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), istituita nel 1949 per far fronte all'ingente numero di rifugiati palestinesi che seguì alla creazione dello Stato di Israele, ad oggi ancora operante; l'Agenzia delle Nazioni Unite per la Ricostruzione della Corea (UNKRA), attiva tra il 1950 e il 1961.

È nel contesto generale postbellico, caratterizzato dal susseguirsi di organizzazioni internazionali con mandati limitati e non esaustivi, che cominciò a delinearsi con sempre maggiore urgenza la necessità di istituire una nuova organizzazione per i rifugiati che concentrasse tutte le funzioni precedentemente distribuite tra le varie agenzie. Così, allo scadere del primo mandato dell'IRO, il 14 dicembre 1950 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che iniziò ad operare il 1° gennaio 1951. La seconda fase dell'azione internazionale in favore dei rifugiati prendeva avvio.

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