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L’educazione ai diritti umani in Italia a livello scolastico ed universitario

Alcuni studenti della Laurea magistrale in diritti umani dell'Università di Padova, durante una riunione presso il palazzo Wilson (Ginevra) in occasione del viaggio di studio alle Nazioni Unite (9-13 maggio 2010).
© Centro Diritti Umani - Università di Padova

A livello scolastico, le indicazioni istituzionali in Italia non affrontano esplicitamente il tema dell’educazione ai diritti umani come specifica materia di studio prevista dai programmi ministeriali. Nel corso degli anni, tuttavia, si è cercato di promuovere alcuni aspetti peculiari, riconducibili al rispetto dei valori fondamentali riconosciuti dalla Costituzione italiana.

Il Ministero dell’Istruzione riporta, sul suo portale web, i riferimenti ai più importanti argomenti legati alla scuola ed alla sua funzione, fra i quali figurano, in relazione alla tematica dei diritti umani: 1) Cittadinanza; 2) Intercultura; 3) Disabilità.

  • Storicamente è possibile risalire alla prima forma di educazione alla cittadinanza con l’introduzione, nel 1958, dell’educazione civica. Si è assistito, in seguito, ad un cambiamento terminologico, ma che rimanda ad una sostanziale variazione di ottica di riferimento, con l’introduzione, negli ultimi decenni, dell’Educazione alla Cittadinanza, che viene intesa sia come educazione alla Cittadinanza Europea, sia come Cittadinanza attiva, con il rimando a numerosi progetti e concorsi specifici.
  • L’intercultura è affrontata sostanzialmente attraverso misure dedicate all’accoglienza degli alunni stranieri, soprattutto in relazione ai bisogni comunicativi e linguistici.
  • Nel 2009 il MIUR ha sviluppato le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità”. Inoltre, per realizzare una scuola maggiormente inclusiva il MIUR mette a disposizione, sul proprio sito, software gratuiti per alunni con disabilità, nonché progetti e piani di studio per la loro gestione didattica.

Il riferimento più interessante all’educazione ai diritti umani del MIUR è stato quello relativo ai vari Corsi di formazione nazionali per dirigenti scolastici e insegnanti: “Educazione alla cittadinanza e alla solidarietà: la cultura dei diritti umani” e “Educazione alla cittadinanza attiva e ai diritti umani”, avviati annualmente, fino al 2008. Essi prevedevano un seminario nazionale di 3 giorni per la formazione di tutors, e successivamente venivano sviluppati ed organizzati a livello regionale.

Infine, un cambiamento, nell’ambito dell’educazione ai diritti umani, è avvenuto con l’introduzione della legge 169/2008 Cittadinanza e Costituzione”. All’interno della stessa, l’educazione ai diritti umani trova nuova e diversa applicazione: i concetti di fondo sono unificati in un’unica interpretazione. I diritti umani e la dignità della persona, la Costituzione italiana e l’esercizio della cittadinanza attiva e responsabile sono strettamente legati. In questo senso, l’educazione ai diritti umani si inserisce come fondamento sul quale innestare lo specifico percorso di conoscenza costituzionale nazionale.

In “Cittadinanza e Costituzione” appare evidente il collegamento con la normativa e le indicazioni internazionali relative all’educazione alla convivenza civile, al dialogo interculturale, e soprattutto ai diritti umani, così come dichiaratamente espresso nel Documento di indirizzo del marzo 2009, nel quale si analizzano finalità, contenuti e rimandi normativi per ogni ordine di scuola. In particolare, nel documento vengono indicati i nuclei tematici e gli obiettivi di apprendimento, organizzati in 4 ambiti ai quali ricondurre la certificazione delle competenze personali: dignità umana, identità ed appartenenza, alterità e relazione, azione e partecipazione.

Di grande interesse gli articoli di riflessione ed analisi riportati sul sito dell’ANSAS, portavoce del MIUR nel progetto nazionale di promozione della nuova educazione, dove vengono analizzate le più rilevanti tematiche correlate ai 4 assi di cittadinanza, in particolare:

  • Dignità umana e diritti umani, di A. Papisca;
  • Vivere nel pluralismo. L'educazione alla cittadinanza in prospettiva interculturale, di M. Santerini;
  • Alterità e relazione, di P. Cattaneo;
  • Dalla cittadinanza alla cittadinanza attiva, di G. Arena.

Sono presenti, inoltre, numerose riflessioni riguardanti tematiche specifiche, oltre ad indicazioni didattiche ed esempi di buone pratiche attivate in molte scuole italiane.

Molteplici sono le iniziative di formazione per il personale docente e dirigenziale della scuola attivate dal Centro d'Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, spesso in collaborazione con la Regione del Veneto, con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e con il Ministero della Pubblica Istruzione. Dal 1983, il Centro diritti umani organizza, infatti, corsi di aggiornamento universitari per il personale docente e dirigenziale della scuola, in collaborazione con la Regione del Veneto e, dall’a.s. 2001/2002, anche con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e con il Ministero della Pubblica Istruzione.

L’approccio adottato è quello della ricerca-azione e della progettualità didattica sulle tematiche dei diritti umani, della pace, della solidarietà, del dialogo interculturale e della cittadinanza attiva. Le istituzioni scolastiche coinvolte vengono sollecitate a lavorare in rete, allo scopo di favorire l’interazione, la comunicazione, lo scambio di idee e di documentazione, pur rimanendo in stretto rapporto con il territorio e con gli attori che in esso operano, in particolare con le organizzazioni solidaristiche della società civile e con gli enti di governo locale.

I corsi si propongono di elucidare valori universali, trasmettere dati cognitivi, in particolare la conoscenza delle principali fonti del Codice internazionale dei diritti umani, radicare ruoli attivi in un contesto didattico fortemente partecipativo.

La metodologia seguita è quella della multidisciplinarietà e dell’educazione orientata all’azione, secondo quanto stabilito dalla Raccomandazione UNESCO del 1974 sull’educazione per la comprensione, la cooperazione e la pace internazionali e sull’educazione relativa ai diritti umani e alle libertà fondamentali. L’approccio complessivo adottato dal Centro Diritti Umani nelle iniziative che promuove ha carattere internazionalistico, nel senso di collocare i vari temi approfonditi durante i Corsi nel più ampio contesto del sistema delle relazioni internazionali.

I numerosi corsi organizzati dal Centro diritti umani hanno costituito un significativo contributo dell’Italia all’attuazione del Piano d’Azione per il Decennio delle Nazioni Unite per l’educazione ai diritti umani (1995-2005) e del Piano d’Azione per il Decennio delle Nazioni Unite sull’educazione dei bambini e delle bambine del mondo alla nonviolenza (2001-2010).

Fra le molteplici iniziative di formazione attivate dal Centro diritti umani, si segnalano in particolare:

  • 21 Corsi di Perfezionamento post lauream, spesso rivolti al mondo dell'educazione e della scuola;
  • Corsi di formazione per il personale docente e dirigenziale della scuola nella Regione Veneto (2001 - 2008)
  • 2 Corsi di Alta Formazione per esperti in "Educazione civica, diritti umani, cittadinanza, costituzione"
  • Corsi di Aggiornamento universitario su diritti umani e disabilità (A.A. 2005/2006 e A.A. 2006/2007)
  • Progetto Europeo "Cittadinanza e Costituzione: apprendere l'Unione Europea a scuola"(2012), indirizzato a rappresentanti di tutte le regioni italiane, in collaborazione con il MIUR e l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ANSAS, ex Indire).
  • Un Massive Open Online Course (MOOC) in Human Rights: Global & Local Protection lanciato sulla piattaforma europea iversity.org (A.A. 2014/2015) 
  • Il progetto Summer School “Normativity and Reality of Human Rights” organizzato in collaborazione con la University of London e l’Università di Gothenburg (2019)
  • 2 percorsi di General Course, rispettivamente incentrati sui "Diritti umani e in inclusione” (A.A. 2020/2021), e “Pace e trasformazione nonviolenta dei conflitti” (A.A. 2023/2024) 

A livello universitario, sono diverse e molteplici le istituzioni e i programmi che s’impegnano sul fronte della formazione/educazione ai diritti umani. Secondo i dati riportati nell’Annuario Italiano dei Diritti Umani, aggiornati al dicembre 2022, nell’università italiana l’attenzione per i diritti umani è testimoniata dalla presenza di:

  • 234 insegnamenti in 55 università (l’Università con il maggior numero di insegnamenti in materia di diritti umani è Padova (19 insegnamenti), seguita da Bologna (16), Torino (15),  Milano (12) e Roma Tre (11);
  • 2 corsi di laurea triennale (Università di Padova; Università degli studi di Bari “Aldo Moro”);
  • 6 corsi di laurea magistrali (Università di Bergamo, Bologna; Bari; Perugia; Tuscia e Padova);
  • 14 master di I e di II livello (Università di Bologna, Pisa Sant’Anna; Siena, LUMSA, Roma La Sapienza, Roma Tre, SIOI, Cassino, Ferrara, Milano-Bicocca e “San Raffaele”, Molise, Bari e Global Campus of Human Rights);
  • 10 corsi di dottorato (Università di Cassino,  Firenze, Palermo, Piemonte Orientale, Pisa Sant’Anna, Roma La Sapienza, LUMSA, Salerno, Teramo, Urbino Camerino, Macerata, Napoli, Bari, Campania e un dottorato congiunto composto dall’Università di Padova e l’Università di Tangaza (Kenya));
  • 4 istituzioni e centri di ricerca che si dedicano in maniera specifica al tema dei diritti umani (Università di Padova, Salento, Venezia, Nuoro).

Capofila dell’impegno che ha portato al riconoscimento del valore dell’educazione ai diritti umani all’interno del mondo universitario italiano è il Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, attivo dal 1982 e presso il quale è istituita la Cattedra UNESCO “Diritti Umani, Democrazia e Pace, il Centro europeo di eccellenza “Jean Monnet” e l’Archivio “Pace Diritti Umani/Peace Human Rights”. Il Centro diritti umani, inoltre, concorre ad alimentare l’offerta formativa dell’Università di Padova in ambito diritti umani. Attualmente, tale offerta formativa include:

  • Corso di Laurea in "Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani" (laurea triennale, 180 CFU, Classe delle lauree in Scienze politiche e delle relazioni internazionali);
  • Corso di laurea magistrale in Human Rights and Multi-level Governance (Laurea magistrale in lingua inglese, 2 anni, 120 CFU, Classe di appartenenza: Relazioni internazionali).

Infine, il Centro diritti umani ha contribuito all’istituzione, nel 1997, dello European Master’s Degree in Human Rights and Democratisation, il più importante e qualificato programma di formazione post-universitaria in materia di diritti umani sostenuto dall'Unione Europea. Il Master è oggi gestito dallo European Inter-University Centre for Human Rights and Democratization (EIUC) con sede al Lido di Venezia.

Un’attività di costante monitoraggio e aggiornamento circa lo spazio che i diritti umani hanno nell’università italiana è data dal lavoro di ricerca e reporting condotto dai membri del comitato scientifico di redazione dell’Annuario Italiano dei Diritti Umani, curato dal Centro diritti umani dell’Università di Padova. Poiché tali dati sono soggetti a variazioni annuali, è opportuno rinviare alla pagina web dedicata all’Annuario per avere informazioni aggiornate e dettagliate.

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