Sulla riforma delle Nazioni Unite. Proposta di ordine del giorno per Consigli di Comuni, Province, Regioni
Il Consiglio comunale/provinciale
Consapevole che l’obiettivo della promozione e della protezione dei diritti e delle libertà fondamentali deve essere prioritario nell’agenda della governabilità a livello locale, nazionale e internazionale, soprattutto nella presente era in cui gli effetti negativi della globalizzazione, in assenza di adeguati meccanismi regolatori ai vari livelli, tendono a prevalere su quelli positivi,
Consapevole della responsabilità primaria dell’ente locale di garantire l’esercizio degli eguali diritti di cittadinanza a tutte le persone che risiedono nel proprio territorio nel rispetto del principio di interdipendeza e indivisibilità di tutti i diritti umani: civili, politici, economici, sociali, culturali, compresi il diritto alla pace, il diritto allo sviluppo, il diritto all'ambiente,
Consapevole della responsabilità che incombe al Comune/Provincia in quanto istituzione fondamentale per l’efficace perseguimento degli obiettivi della coesione sociale, del dialogo interculturale e per il corretto esercizio della democrazia partecipativa e rappresentativa,
Consapevole delle difficoltà e delle sfide che per l’efficace esercizio di tali funzioni discendono dalla mancanza di più adeguate forme di governabilità ai vari livelli, in particolare a livello internazionale,
Preoccupato delle persistenti minacce alla stabilità e alla sicurezza dovute al terrorismo, agli squilibri economici e sociali nelle condizioni di vita nel mondo, agli atti di violenza perpetrati da regimi autoritari, alle flagranti violazioni del vigente diritto internazionale, al dissennato riarmo in atto, al criminale comportamento di singoli e di gruppi i quali incitano al razzismo, alla xenofobia, alla discriminazione razziale e di genere,
Preoccupato del fatto che paesi, che pur vantano antiche tradizioni di democrazia e di rispetto dei diritti umani e dei principi dello stato di diritto, violano flagrantemente la Carta delle Nazioni Unite, parte essenziale del vigente Diritto internazionale, usando la forza militare per operazioni contrarie ai principi e agli obiettivi delle Nazioni Unite,
Deplorando il presistente uso strumentale e mistificatorio dei diritti umani e dei principi democratici per perseguire interessi di parte incompatibili col bene comune dei membri della famiglia umana,
Consapevole che per la protezione dei diritti umani riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica Italiana in conformità con i principi e le norme del vigente Diritto internazionale dei diritti umani e con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, non ci devono essere barriere nè ideologiche nè territoriali,
Considerando che il Comune/Provincia è territorio, ma non confine, quindi spazio inclusivo di tutti coloro che vi risiedono e che sono, egualmente, titolari dei diritti e dei doveri di cittadinanza riconosciuti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani ad ogni persona umana,
Consapevole del fatto che il Comune/Provincia è polo territoriale essenziale per la messa in pratica del principio di sussidiarietà, perchè più vicino ai bisogni vitali delle persone, delle famiglie e delle formazioni di società civile,
Convinto che la cooperazione internazionale multilaterale è sempre più necessaria per l’efficace esercizio delle funzioni di governo a qualsiasi livello,
Consapevole del positivo ruolo svolto dalle Nazioni Unite in vari settori, in particolare in ordine alla affermazione del Diritto internazionale dei diritti umani, alla diffusione della cultura della pace e dello sviluppo umano, alla valorizzazione delle organizzazioni non governative, alla diffusione della sensibilità per i diritti delle donne e dei bambini,
Intendendo celebrare il sessantesimo anniversario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite richiamando tutti a un più deciso impegno perchè sia messa in grado di effettivamente operare per il conseguimento degli obiettivi di pace, sicurezza e sviluppo in ogni parte del mondo,
Considerando che gli organi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sono composti dai rappresentanti degli stati che ne sono membri e che pertanto dalla loro volontà politica dipendono fondamentalmente la volontà e l’operatività dell’Organizzazione,
(Con la piena legittimità di cui il Comune/la Provincia è investito anche in virtù dell’articolo….del proprio Statuto, che stabilisce che “Il Comune riconosce nella pace e nello sviluppo un diritto fondamentale della persona e dei popoli…..”),
Il Consiglio comunale/provinciale
1. Ribadisce la propria fede negli ideali, nei principi e negli obiettivi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nel Diritto internazionale quale innovato e umanizzato dalla Carta, dalla Dichiarazione e dalle successive Convenzioni giuridiche in materia di diritti e libertà delle persone e dei popoli,
2. Ribadisce con forza la centralità delle Nazioni Unite nella costruzione di un ordine di pace e di giustizia sociale ed economica quale definito dall’articolo 28 della Dichiarazione universale,
3. Rinnova con estrema determinatezza, in conformità con l’articolo 11 della Costituzione, il ripudio della guerra, che la stessa Carta delle Nazioni Unite perentoriamente proscrive come ‘flagello’,
4. Richiama tutti a rispettare quanto stabilito dall’articolo 20 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dall’Italia nel 1977: “Qualsiasi propaganda a favore della guerra deve essere vietata dalla legge”,
5. Invita le istitituzioni dello stato ad adempiere scrupolosamente all’obbligo, sancito sia dalla Costituzione sia della Carta delle Nazioni Unite, di ricorrere a mezzi pacifici per la risoluzione delle controversie internazionali,
6. Urge perchè si proceda immediatamente, nel rispetto dei principi e degli obiettivi della Carta, a porre l’Organizzazione delle Nazioni Unite nella condizione di funzionare con efficacia ed efficienza, salvaguardandone l’identità di massima organizzazione mondiale deputata a mantenere la pace e la sicurezza nella giustizia e a facilitare lo sviluppo economico e sociale in ogni parte del mondo,
7. Sottolinea che la riforma dell’ONU non deve assolutamente intaccare tale identità e deve pertanto essere condotta con l’obiettivo di rafforzare le Nazioni Unite,
8. Prende atto positivamente che il Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel suo Rapporto intitolato “In una più ampia libertà: verso lo sviluppo, la sicurezza e I diritti umani per tutti”, afferma che “I principi e gli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite rimangono validi e importanti come lo erano nel 1945” e che “il momento attuale offre una preziosa occasione per metterli in pratica”,
9. Condivide nel complesso la parte diagnostica del Rapporto con riferimento alle minacce alla sicurezza,
10. Esprime vivo sconcerto per l’interpretazione “estensiva” che in tale Rapporto viene data dell’articolo 51 della Carta riguardante l’uso della forza da parte degli stati a titolo di autotutela individuale e collettiva in risposta ad attacco armato, e fa presente che tale articolo costituisce eccezione, rigorosamente circostanziata, al generale divieto dell’uso della forza per la risoluzione delle controversie internazionali,
11. Ritiene pertanto che, oltre che contraria allo spirito e alla lettera della Carta, l’interpretazione del Rapporto secondo cui la forza può essere usata dagli stati anche quando la minaccia è imminente e addirittura non-imminente o latente, costituisce una falla macroscopica portata al sistema della sicurezza collettiva prevista dalla Carta,
12.Si dichiara vivamente preoccupato anche per l’allarme sociale che questa interpretazione sta suscitando in seno all’opinione pubblica, già sconcertata da operazioni belliche condotte da coalizioni di stati in flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e del vigente Diritto internazionale, allarme tanto pìù grande quanto più diffusa e avvertita si fa la conoscenza relativa al forsennato riarmo in atto e all’aumento della relativa spesa di bilancio
13. Non può fare a meno di denunciare che, nel Rapporto, alla totale assenza di attenzione per il tema della democratizzazione dell’ONU e delle altre istituzioni internazionali si accompagna la palese insensibilità nei riguardi del ruolo di pace e di sviluppo umano che innumerevoli organizzazioni non governative e formazioni di società civile globale stanno da decenni svolgendo in ogni parte del mondo,
14. Dichiara tutta la propria delusione a fronte della povertà di proposta del Rapporto, specialmente per i capitoli riguardanti l’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza e il Consiglio Economico e Sociale,
15. Deplora che il Rapporto non faccia menzione della necessità di abolire il potere di veto in seno al Consiglio di Sicurezza,
16. Reputa inutile, oltre che discriminatorio per gli stati, introdurre in seno al Consiglio di Sicurezza una nuova categoria di membri con status di membri permanenti o semi-permanenti, anche se per ambedue non sia previsto il potere di veto,
17. Considera con favore l’idea, contenuta nel Rapporto del Segretario Generale, di allestire in via permanente, sotto la diretta autorità delle Nazioni Unite, un sistema di coordinamento, delle unità militari regionali di rapido impiego (stand-by) per il perseguimento di obiettivi di polizia e di giustizia internazionale, non di guerra, vedendo in questo la premessa, giuridica e politica, per l’ingresso dell’Unione Europea nel Consiglio di Sicurezza,
Chiede al Parlamento e al Governo di considerare l’opportunità di fare proprie le seguenti proposte:
Assemblea generale:
a) rendere tripartita la composizione delle delegazioni nazionali: esecutivo, parlamento, società civile,
b) rafforzare le funzioni di orientamento generale della politica dell’ONU e dell’intero sistema di Agenzie specializzate, con riferimento alle due grandi aree operative dello sviluppo umano e della sicurezza umana: in questo contesto, avviare il controllo democratico anche sul Consiglio di sicurezza,
c) creare un’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite, organo elettivo di secondo grado con funzioni consultive (emissione di “pareri”), quale premessa per la successiva istituzione di un Parlamento delle Nazioni Unite. La composizione dell’Assemblea Parlamentare dovrebbe essere di delegazioni dei parlamenti nazionali, del Parlamento europeo, del Parlamento Panafricano, del Parlamento Latinoamericano e, eventualmente, delle “assemblee parlamentari” di organizzazioni quali il Consiglio d’Europa, la OSCE, ecc.
Consiglio di sicurezza:
a) assicurare maggiore rappresentatività alla sua composizione mediante l’aumento del numero dei paesi del Sud del mondo,
b) ammettere, in qualità di membri con speciale status, l’Unione Europea e quelle Organizzazioni regionali che gestiscono missioni di pace su autorizzazione delle NU (ed entrano a far parte del coordinamento permanente delle forze di polizia regionali sotto l’autorità de
c) in vista della abolizione del potere di veto, stabilire la moratoria per il suo esercizio, con speciale riferimento alla materia della pace e dei diritti umani,
d)coordinare le organizzazioni regionali in materia di sicurezza,
e)istituire un corpo permanente di polizia internazionale.
Consiglio economico e sociale, ECOSOC: trasformazione in Consiglio per la sicurezza economica, sociale e ambientale, con funzioni di:
a) orientamento dell’economia mondiale secondo principi di giustizia sociale ed economica (parametri: diritti economici e sociali internazionalmente riconosciuti, principio di interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani),
b) supervisione delle ‘public policies mondiali’ per la gestione dei beni globali (global goods) e in applicazione dei Programmi d’azione delle Conferenze mondiali,
c) coordinamento delle Agenzie specializzate e istituzionalizzazione della cooperazione con le Organizzazioni regionali in materia economica e sociale,
d)coordinamento effettivo di Banca Mondiale e Fondo Monetario,
e)gestione del complesso sistema internazionale dei diritti umani,
f)gestione del sistema di “risorse proprie” delle NU.
Corte internazionale di giustizia:
a)competenza a ricevere “ricorsi individuali”,
b)controllo di legittimità sugli atti del Consiglio di sicurezza.
Corte penale internazionale:
- creazione di un corpo di polizia giudiziaria internazionale (Caschi blu giudiziari).
Commissione dei Diritti Umani:
- mantenimento dell’attuale Commissione, allargandone la partecipazione a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite, con prevalenti funzioni di dialogo politico e interculturale,
- creazione di un Consiglio permanente dei diritti umani, come proposto dal Segretario Generale, a composizione più limitata e “mista”: rappresentanti degli stati e rappresentanti di organizzazioni di società civile, con più efficaci funzioni di garanzia dei diritti internazionalmente riconosciuti.
Comitato degli Enti di Governo Locale alle Nazioni Unite:
- potenziamento delle funzioni consultive, con la competenza a emettere “pareri”, ufficiali, dell’attuale United Nations Advisory Committee on Local Authorities, UNACLA.
Comitati di supervisione delle Convenzioni internazionali sui diritti umani:
a)generalizzazione della procedura della “comunicazione individuale”;
b)ammissione di “rapporti” ufficiali delle ONG sul modo con cui gli stati adempiono agli obblighi assunti con la ratifica delle Convenzioni.
Per quanto riguarda le ONG e altre formazioni di società civile globale:
a) elevazione dello status consultivo a status co-decisionale per materie quali sviluppo umano, diritti umani, ambiente,
b) estensione dello status consultivo presso il Consiglio di sicurezza e l’Assemblea generale,
c) istituzionalizzazione della partecipazione alle delegazioni nazionali (tri-partite) all’Assemblea generale, all’ECOSOC e alle Conferenze mondiali,
d) consultazione sulle candidature al posto di Segretario generale.
Il Consiglio comunale/provinciale
Convinto della necessità che la democratizzazione delle Nazioni Unite debba iniziare fin dal momento in cui viene elaborato un progetto organico di riforma,
Propone che venga istituito, su decisione dell’Assemblea Generale, un organo ad hoc denominato “Convenzione globale per il rafforzamento e la democratizzazione delle Nazioni Unite”,
Suggerisce che la Convenzione globale comprenda, indicativamente, le seguenti fasce di rappresentanza:
- gli stati membri delle NU, per raggruppamenti regionali
- le più importanti istituzioni del sistema delle NU
- le Organizzazioni ‘regionali’ (UE, UA, OSA …)
- le assemblee parlamentari delle Organizzazioni regionali e i parlamenti nazionali (per aree regionali)
- gli enti di governo locale (mediante la nuova rete “United Cities and Local Government”)
- la rete delle ONG beneficianti di status consultivo
- il movimento globale delle donne
- gli Osservatori Permanenti alle NU
Chiede al Parlamento e al Governo che operino affinchè la proposta di Convenzione globale sia fatta propria dalle Istituzioni dell’Unione Europea e da queste presentata in sede internazionale,
(Il documento finale della Convenzione verrebbe rimesso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per gli opportuni seguiti statutari).