Unione Europea e società civile: cooperare per difendere lo Stato di diritto
Introduzione
“Lo Stato di diritto è sancito dall'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea (TUE) come uno dei valori fondanti dell'Unione. Esso garantisce che tutti i pubblici poteri agiscano sempre entro i limiti fissati dalla legge, conformemente ai valori della democrazia e ai diritti fondamentali, e sotto il controllo di un giudice indipendente e imparziale. Nel concetto di Stato di diritto rientrano tra l'altro principi come la legalità, in base alla quale il processo legislativo deve essere trasparente, responsabile, democratico e pluralistico; la certezza del diritto; il divieto di esercizio arbitrario del potere esecutivo; una tutela giurisdizionale effettiva da parte di organi giurisdizionali indipendenti e imparziali, e un controllo giurisdizionale effettivo anche per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali; la separazione dei poteri; e l'uguaglianza davanti alla legge.Tali principi sono stati riconosciuti dalla Corte di giustizia europea e dalla Corte europea dei diritti umani”.
Negli ultimi anni, nonostante lo Stato di diritto sia considerato un valore fondante dell’UE, si sono registrate all’interno dell’Unione Europea violazioni dello stesso. In Polonia, la riforma della giustizia è stata oggetto di numerose critiche in quanto, come affermato recentemente dalla Commissione, è in contrasto con le norme del diritto dell’UE perché porterebbe i giudici polacchi ad essere soggetti a controllo da parte dell’autorità politica e non garantirebbe loro un pieno e libero esercizio delle loro funzioni. La Commissione ha sottolineato come tale riforma risulta essere incompatibile con i requisiti di indipendenza giudiziaria stabiliti dalla Corte di giustizia dell'UE. In Ungheria, le riforme attuate del primo ministro Orbán sono risultate essere in netto contrasto con le norme e i valori sulla quale l’Unione Europea è stata fondata e difatti, le questioni sottolineate dal Parlamento riguardano il funzionamento del sistema costituzionale e del sistema elettorale, l'indipendenza della magistratura e di altre istituzioni e i diritti dei giudici, la corruzione e i conflitti di interesse, la tutela della vita privata e la protezione dei dati, la libertà di espressione, la libertà accademica, la libertà di religione, la libertà di associazione, il diritto alla parità di trattamento, i diritti delle persone appartenenti a minoranze, compresi i rom e gli ebrei, e la protezione dalle dichiarazioni di odio contro tali minoranze, i diritti fondamentali dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati ed infine i diritti economici e sociali.
Alla luce di questi sviluppi, la Commissione nel 2017 per la Polonia e il Parlamento nel 2018 per l’Ungheria hanno considerato che ci fossero gli estremi per l’attivazione della procedura prevista dall’articolo 7 (ex art. 7 TUE), il quale consente all'UE di agire in caso di gravi carenze in materia di Stato di diritto in uno Stato membro.
Più avanti verrà visto come le recenti iniziative delle istituzioni europee in materia di Stato di diritto puntino ad intervenire, in caso di violazioni, attraverso l’instaurazione di un maggior dialogo e come le stesse iniziative mirino ad un rafforzamento dello Stato di diritto con il coinvolgimento di attori come la società civile, ritenuta elemento fondamentale ai fini di tale obiettivo.
In queste pagine, il fine è quello di andare ad analizzare quanto il contributo della società civile sia importante ai fini del rafforzamento dello Stato di diritto evidenziandone i contributi sin ad ora forniti e andando a vedere quali siano stati gli sviluppi istituzionali, al livello europeo, a supporto della società civile.
Il contributo della società civile e le iniziative europee a supporto delle OSC
Come sottolineato dalla Commissione, le organizzazioni della società civile (OSC) rappresentano un elemento imprescindibile dei sistemi democratici in quanto, una società civile attiva è di per sé un fattore di progresso capace di dare forma e promuovere il pluralismo, contribuendo a politiche più efficaci, allo sviluppo equo e sostenibile e alla crescita inclusiva. Giocano un ruolo importante nel promuovere lo Stato di diritto e il rispetto dei valori democratici, nell’emancipazione di minoranze e gruppi vulnerabili, nel combattere razzismo e discriminazioni razziali dando voce ai cittadini sulle questioni che li riguardano. In riferimento alla promozione dello Stato di diritto, la European Humanist Federation ha sottolineato quanto sia importante il ruolo che la società civile può assumere nel fare da tramite nell’importante dialogo tra rappresentati politici e cittadinanza. Lì dove la fiducia nei confronti dei rappresentanti politici sia venuta negli ultimi anni scemando, la società civile ha quindi un duplice ruolo da svolgere: può agire come collegamento utile con il mondo politico senza sostituirlo, e può quindi aiutare a mantenere e sviluppare la cittadinanza attiva. Raggiungendo entrambi questi obiettivi, la società civile può aiutare non solo a ripristinare la democrazia credenziali della vita pubblica, ma anche per rendere la cittadinanza più interessata agli sviluppi sociali.
La capacità di interporsi tra la cittadinanza e le istituzioni, il prezioso contributo, in questo caso, a sostegno dello Stato di diritto e democrazie stabili sono elementi che hanno reso necessario, da parte delle istituzioni dell’UE, l’apertura verso un dialogo collaborativo per un efficiente rafforzamento dello Stato di diritto. Difatti, i contributi di tali organizzazioni sono innumerevoli e molto spesso fungono da spunto per azioni concrete intraprese dalle stesse istituzioni dell’Unione Europea.
Un pratico esempio di come tali contributi possano divenire parte integrante dell’azione politica dell’UE è la proposta per l’istituzione dell’European Values Instrument (EVI), un fondo per finanziare le organizzazioni e gli attivisti negli stati membri impegnati nella protezione e promozione dei diritti, dello Stato di diritto e della democrazia. Un’iniziativa partita dalla ONG Civil Liberties Union for Europe, da anni impegnata a difesa dei diritti civili, la quale ha visto il consenso del Parlamento europeo.
Quest’ultimo, in una risoluzione del 19 aprile 2018 ha proposto l’istituzione di uno strumento europeo dei valori per sostenere le OSC che promuovono i valori fondamentali all'interno dell'Unione europea a livello locale e nazionale. Come riportato nella risoluzione, si tratta di uno strumento fondamentale ai fini della promozione e la tutela dei valori sanciti dall'articolo 2 TUE, in particolare la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali, che abbia come priorità strutturale quella di creare un settore delle organizzazioni della società civile sano e sostenibile a livello nazionale e locale capace di fornire sostanziali finanziamenti alla società civile tali da garantire alla stessa di svolgere il proprio ruolo di salvaguardia dei suddetti valori.
Tale strumento sintetizza a pieno il framework d’azione degli ultimi anni da parte di entrambi gli attori: società civile e istituzioni europee.
Si evince come da un lato il contributo della società civile sia fondamentale ai fini della promozione di quei valori sulla quale l’Unione Europea è fondata, dall’altro è evidente come tali istituzioni ritengano fondamentale il coinvolgimento di una società civile attiva.
Questa collaborazione è il frutto di numerose iniziative che hanno visto il Parlamento europeo e la Commissione, impegnate a difendere e rafforzare lo Stato di diritto all’interno dell’UE, sottolineare più volte l’importanza di una partecipazione attiva da parte delle organizzazioni della società civile.
Nel 2016, attraverso la risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2016 recante raccomandazioni alla Commissione sull'istituzione di un meccanismo dell'UE in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali, il Parlamento ha inviato alla Commissione raccomandazioni sullo stabilimento di un meccanismo europeo sulla democrazia, sullo Stato di diritto e sui diritti fondamentali proponendo la conclusione di un Patto dell'Unione sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali (in appresso, "Patto DSD") sotto forma di un accordo interistituzionale che includa la società civile sottolineando come la partecipazione civica e la forza della società civile debbano essere prese in considerazione come indicatore di democrazia.
In risposta alla crisi dello Stato di diritto in alcune aree dell’UE, la Commissione è intervenuta istituendo il programma “Diritti e Valori”. Nel 2018, la Commissione ha presentato questo programma con l’intento di istituire un fondo di finanziamenti, in vigore dal 1° gennaio 2021, che si pone l’obbiettivo di rafforzare e a sostenere i valori dell'UE e il rispetto dello Stato di diritto sostenendo le organizzazioni della società civile, al fine di promuovere società aperte, democratiche, inclusive e creative che gli europei si aspettano . La Commissione ha ritenuto opportuno l’istituzione di un fondo finanziario nel programma Diritti e Valori sulla base dei risultati positivi precedentemente raggiunti con il medesimo strumento sottolineando come una presenza limitata di risorse e finanziamenti possano portare a mettere in dubbio il rispetto dei valori fondanti dell’UE e dei diritti fondamentali “mettendo in discussione lo Stato di diritto, l'accesso alla giustizia, lo spazio per la società civile e l'indipendenza del sistema giudiziario”.
I recenti comportamenti di governi, come Polonia ed Ungheria, hanno contribuito ad intensificare il discorso sul rafforzamento dello Stato di diritto e il necessario coinvolgimento di un’attiva società civile. Sulla base delle iniziative intraprese negli anni precedenti, nell’estate del 2019 la Commissione mediante una comunicazione ha proposto un piano di azione per il rafforzamento dello Stato di diritto nell’UE.
Tra le linee d’azione delineate, la Commissione ha proposto la promozione di una cultura dello Stato di diritto che miri a sviluppare una conoscenza ed una cultura comune sulle norme del diritto dell'UE e sull'importanza dello Stato di diritto per i cittadini e le imprese facendo in modo che le parti interessate abbiano un vantaggio nel promuovere i temi dello Stato di diritto. Affinché questa promozione avvenga, la Commissione ha invitato le organizzazioni della società civile ad una continua collaborazione che veda tali organizzazioni proseguire non solo il lavoro di monitoraggio ma anche un continuo contributo sulle discussioni sull'impatto e sulle conseguenze concrete delle carenze in materia di Stato di diritto nei rispettivi settori di competenza.
L’obiettivo è quello di instaurare un dialogo sullo Stato di diritto dove Stati membri e tutti gli stakeholders coinvolti possano intervenire e/o dare supporto lì dove possano esserci attacchi e minacce allo Stato di diritto.
Conclusioni
La Commissione ha definito lo Stato di diritto come la spina dorsale di ogni democrazia costituzionale moderna e, data la sua importanza per la fiducia dei cittadini nell'Unione e per l'efficace attuazione delle sue politiche, lo Stato di diritto è di fondamentale rilevanza per il futuro dell'Europa. Il ruolo centrale dello Stato di diritto per il funzionamento dell'UE è sempre più riconosciuto e si è creato un consenso quanto alla necessità di migliorare il modo in cui viene garantito il rispetto dello Stato di diritto nell'Unione Europea. La società civile è di particolare importanza in quanto nessuna democrazia può prosperare senza organi giurisdizionali indipendenti che garantiscano la tutela dei diritti fondamentali e delle libertà civili, né senza una società civile attiva e mezzi di comunicazione liberi che garantiscano il pluralismo.
È importante sottolineare che, nonostante il supporto della società civile risulti vitale per l’UE e i suoi membri, tali organizzazioni sono quotidianamente oggetto di minacce da parte di alcuni governi. Difficoltà da aggiungersi ad altri problemi, come la mancanza di fondi ad esempio, i quali possono ancor di più minare l’operato delle OCS. Per questo motivo risulta essere necessario un maggior supporto da parte degli organi dell’UE affinché venga garantito uno spazio in cui tali organizzazioni siano libere di operare. Nel report “The future evolution of civil society in the European Union by 2030” pubblicato nel 2017 dal Comitato economico e sociale europeo viene sottolineato come le società civili sono oggi confrontate a un gran numero di sfide, quali la crisi economica e gli effetti della minore disponibilità di finanziamenti pubblici, la digitalizzazione, i cambiamenti demografici con l'invecchiamento della popolazione e le migrazioni che essi comportano, il diffondersi del populismo e il ridursi dello spazio civico. Affinché le OSC possano adattarsi a questi cambiamenti, continuando a svolgere il loro ruolo di sensibilizzazione e tutela nonché partecipando pienamente e proattivamente al processo decisionale, in futuro occorrerà studiare e porre in atto tutta una serie di misure concrete. Tali organizzazioni, infatti, dovrebbero elaborare metodi di lavoro innovativi e concentrarsi, in particolare, sullo sviluppo di nuovi servizi (ad esempio in materia di alfabetizzazione mediatica, di verifica dei fatti riportati dai media e di educazione civica), sulla diversificazione delle fonti di finanziamento e sull'adeguamento delle strategie gestionali. Queste challanges porteranno ad un’evoluzione stessa delle organizzazioni della società civile, le quali, allo stesso tempo, necessiteranno non solo di sostanziali finanziamenti ma anche di un maggior supporto da parte delle istituzioni europee in modo da poter assicurare loro un libero spazio nel quale operare e un ruolo centrale nell’affrontare future sfide.