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Una delegazione del Comitato contro la tortura ha condotto la visita periodica in Italia dal 28 marzo all’8 aprile 2022, coerentemente con l’art.7 della Convenzione Europea per la prevenzione della tortura e di trattamenti inumani e degradanti.
Questa visita periodica in Italia ha rappresentato un’opportunità per la delegazione di analizzare: il trattamento e le condizioni carcerarie delle persone detenute in prigione, e il trattamento delle persone private della loro libertà da parte di forze dell’ordine. Inoltre, la delegazione ha esaminato il trattamento di pazienti in reparti psichiatrici di quattro ospedali civili e di anziani con autonomia limitata residenti in due case di cura.
Dalla visita il Comitato ha riscontrato un problema di sovraffollamento, per quanto riguarda le prigioni, con un tasso di occupazione del 114%. Secondo gli esperti, una delle strategie per far fronte a questa problematica è assicurare che l’arresto rappresenti realmente la misura di ultima istanza. Parallelamente, sarebbero necessari degli step per il miglioramento delle condizioni nelle prigioni oggetto di visita.
Inoltre, visti i numerosi casi di violenza e intimidazioni tra prigionieri all’interno delle carceri visitate, le autorità italiane sono state richiamate affinché mettano in atto un piano di prevenzione di tali episodi, attraverso la promozione di un approccio dinamico alla sicurezza.
Il rapporto rileva servizi sanitari generalmente buoni all’interno delle carceri; va considerato tuttavia che tali ambienti non offrono un ambiente terapeutico e non sono appropriati per coloro che richiedono trattamenti psichiatrici specializzati. In particolare, per quanto riguarda i detenuti ad alto rischio di autolesionismo o di suicidio, questi dovrebbero essere collocati in celle più sicure.
Negli SPDC (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura) visitati, il personale che si occupa di salute mentale ha mostrato un approccio positivo e attento, anche se sono stati segnalati alcuni episodi sporadici di abusi verbali e commenti sprezzanti da parte del personale. I DSP visitati hanno generalmente mostrato condizioni di vita soddisfacenti. Un aspetto di carenza è stato riscontrato nel fatto che i pazienti avevano accesso all’aperto solo in terrazze sicure e non potevano beneficiare di un accesso illimitato all'aria aperta.
Il rapporto rileva un dato preoccupante: la procedura per l'imposizione di un TSO (Trattamento Sanitario obbligatorio) continua a seguire un formato standardizzato e ripetitivo; il giudice di tutela non incontra mai i pazienti di persona e i pazienti restano disinformati sul loro status legale.
Con riguardo alle case di cura per anziani, l’analisi del Comitato fa notare come le restrizioni legate alla pandemia da Covid-19, la privazione dell’accesso all’aria aperta, la riduzione delle attività riabilitative e ricreative e delle visite familiari, nonché la mancanza di alternative praticabili nella comunità, renda i residenti delle due RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) de facto privati della loro libertà.
Secondo il CPT, le autorità italiane dovrebbero adottare misure urgenti per attenuare le restrizioni in vigore migliorando l'accesso alle attività di fisioterapia e riabilitazione e per garantire che, in futuro, un’esecuzione meno restrittiva delle norme applicabili, alla luce di prove scientifiche chiare e delle circostanze epidemiologiche specifiche. Vengono inoltre formulate raccomandazioni in merito alla necessità di migliorare le condizioni materiali in alcuni reparti dell'Istituto Palazzolo RSA, di aumentare il numero di personale infermieristico e di adottare una normativa nazionale sull'uso dei mezzi di ritenuta sui residenti delle RSA.
Nella loro risposta, le autorità italiane forniscono informazioni sulle misure adottate in risposta alle raccomandazioni del CPT.
Sulla base delle raccomandazioni del Comitato, le autorità italiane hanno risposto fornendo informazioni e dati sulle misure adottate.
16/4/2023