Consiglio d’Europa: il Commissario per i diritti umani esorta il Parlamento italiano ad adottare una legge sul reato di tortura
Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, ha inviato lo scorso 16 giugno una lettera a tutti i membri del Parlamento italiano con la quale ha espresso profonda preoccupazione riguardo il disegno di legge n. 2168-B. Il provvedimento riguarda l’inserimento del reato di tortura nel codice penale italiano ed è stato approvato dal Senato il 17 maggio, dopo quasi trent'anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (CAT).
La criticità riscontrata dal Commissario riguarda la distanza tra il testo in approvazione in Parlamento e gli strumenti internazionali come la CAT, poichè nel testo vi è il vincolo della reiterazione di più condotte di violenza per potersi configurare il reato di tortura, nonché la restrizione della tortura psicologica ai soli casi in cui il trauma sia verificabile.
La definizione di tortura, inoltre, secondo il Commissario per i diritti umani, sarebbe troppo ampia, comprendendo anche atti commessi da privati, indebolendo così la protezione contro la tortura commessa da funzionari dello Stato, considerando la pesante violazione dei diritti umani che ne consegue. Anche le pene sono lievi, da 4 a 10 anni se il fatto è commesso mediante più condotte o se comporta un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona.
Il Commissario chiude incoraggiando tutti i membri del Parlamento ad adottare una legge sul reato di tortura che sia completamente in linea con il Diritto internazionale dei diritti umani.