diritti umani

Italia: gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite condannano la criminalizzazione dei salvataggi dei migranti e le minacce all'indipendenza del potere giudiziario

Placca raffigurante il simbolo ufficiale delle Nazioni Unite costituito dalla proiezione stereografica polare del globo terrestre attorniata da due rami di alloro.
© UN Photo

GINEVRA (18 luglio 2019) -Gli esperti delle Nazioni Unite dei diritti umani* hanno espresso grave preoccupazione per la detenzione e i procedimenti penali in Italia contro la capitana tedesca della nave di salvataggio dei migranti Sea-Watch 3 e hanno dichiarato che le minacce alla giudice che ha stabilito la sua liberazione sono illegali.

"Salvare i migranti in pericolo in mare non è un crimine", hanno detto gli esperti. "Esortiamo le autorità italiane a interrompere immediatamente la criminalizzazione delle operazioni di ricerca e soccorso".

Carola Rackete è stata arrestata e posta agli arresti domiciliari il 29 giugno 2019, dopo che la nave Sea-Watch 3 è entrata nel porto italiano di Lampedusa con a bordo 40 migranti. Il 1° luglio 2019, Rackete si è dovuta presentare davanti a un giudice con le accuse di aver ignorato la polizia nel porto di Lampedusa e di aver colpito una motovedetta della polizia. Il giorno seguente la giudice ha respinto le accuse, stabilendo che Rackete aveva adempiuto al suo dovere di soccorrere persone in pericolo in mare e ha ordinato il suo immediato rilascio. Da allora ha ricevuto minacce di morte e stupro ed è stata presa di mira online tramite messaggi sessisti.

Rackete resta sotto inchiesta in procedimenti penali separati su accuse relative alla messa in pericolo della vita degli agenti di polizia e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Se condannata, potrebbe affrontare fino a 15 anni di carcere.

"I continui tentativi di reprimere le operazioni di ricerca e salvataggio delle ONG mettono a rischio la vita di migliaia di migranti che tentano di attraversare il mare", ha affermato Obiora C. Okafor, esperto indipendente in materia di diritti umani e solidarietà internazionale. "Questo processo potrebbe avere un effetto dissuasivo sui difensori dei diritti dei migranti e sulla società civile nel suo insieme", ha aggiunto Michel Forst, relatore speciale per i difensori dei diritti umani.

Da quando ha deciso di liberare Rackete, la giudice è stata attaccata dai media. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato attraverso i social media che la sentenza è un "giudizio politico" che ha permesso la liberazione di una "criminale" e ha invitato la giudice, che ha definito "di sinistra", a togliersi la toga e candidarsi alle elezioni con il Partito Democratico.

"Le accuse politiche ideologiche fatte contro un giudice dalle autorità dell'esecutivo semplicemente per aver adempiuto una norma consolidata di diritto internazionale pubblico che stabilisce un dovere di soccorrere persone in pericolo in mare costituiscono una grave violazione dei principi dell'indipendenza giudiziaria e della separazione dei poteri. Il dovere di rispettare e attenersi alle sentenze e le decisioni della magistratura costituisce un necessario corollario del principio della separazione dei poteri ", ha affermato Diego García-Sayán, relatore speciale sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati.

"I politici dovrebbero astenersi dal commentare le decisioni giudiziarie, specialmente quando i procedimenti legali sono ancora in corso. Dichiarazioni pubbliche e attacchi personali da parte di personalità politiche di alto livello rappresentano una seria interferenza con l'autonomia individuale dei giudici e possono avere l'effetto di ostacolare l'autorità del potere giudiziario come una branca autonoma del potere statale", ha detto García-Sayán.

Gli esperti delle Nazioni Unite avevano precedentemente espresso preoccupazione, in due lettere ufficiali al governo italiano, sulla criminalizzazione o il blocco degli aiuti umanitari ai migranti e rifugiati nel Mar Mediterraneo e sul rifiuto di permettere alle navi delle ONG di sbarcare nei porti italiani.

Il 14 giugno 2019, l'Italia ha approvato un decreto di emergenza, imponendo multe alle navi per ogni persona soccorsa in mare e trasferita sul territorio italiano, oltre a minacciare di revocare o sospendere la loro licenza.

"Queste misure legislative affrettate hanno il potenziale di compromettere seriamente i diritti umani dei migranti, incluse le vittime di detenzioni arbitrarie, torture e altre gravi violazioni dei diritti umani", hanno detto gli esperti. "Contravvengono direttamente agli obblighi dell’Italia in materia di diritti umani che sorgono nel corso delle operazioni di ricerca e soccorso, incluso l'obbligo non derogabile di rispettare e proteggere il diritto alla vita".

----------------------

* Esperti: Diego García-Sayán, relatore speciale sull'indipendenza di giudici e avvocati; Michel Forst, relatore speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani; Obiora C. Okafor, esperto indipendente in materia di diritti umani e solidarietà internazionale; Felipe González Morales, relatore speciale per i diritti umani dei migranti e Dubravka Šimonovic, relatrice speciale sulla violenza contro le donne, le sue cause e le sue conseguenze.

I relatori speciali e gli esperti indipendenti fanno parte delle procedure speciali del Consiglio per i diritti umani. Procedure speciali è il nome generico dei meccanismi indipendenti di indagine e monitoraggio del Consiglio che affrontano situazioni specifiche o questioni tematiche specifiche in tutte le parti del mondo. Gli esperti delle procedure speciali lavorano su base volontaria; non sono membri delle Nazioni Unite e non ricevono uno stipendio per il loro lavoro. Sono indipendenti da qualsiasi governo o organizzazione e prestano servizio a titolo personale.

 

(Fonte: United Nations Office of the High Commissioner for Human Rights)

Collegamenti

Parole chiave

migrazione Nazioni Unite / ONU diritti umani Ong e associazionismo stato di diritto Italia