A partire dallo scorso ottobre 2018, l’Italia è stata oggetto di numerose comunicazioni urgenti da parte di “procedure speciali” (relatori speciali, esperti indipendenti, gruppi di lavoro) del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite.
In questi documenti, esperti con diversi mandati tematici si sono uniti per chiedere alle autorità italiane precisazioni e approfondimenti circa il possibile impatto negativo sul godimento dei diritti umani in Italia di una serie di misure normative in discussione o recentemente approvate, e di alcune preoccupanti tendenze in atto nel Paese.
Tali comunicazioni hanno riguardato, tra le altre questioni, la criminalizzazione dei difensori dei diritti dei migranti (incluse le ONG), il crescente clima di ostilità, intolleranza, odio razziale e xenofobia in Italia contro migranti e rifugiati, persone di origine africana o di origine rom e sinti, i potenziali gravi arretramenti rispetto ai diritti della donna e alla loro protezione dalla violenza domestica e di genere.
Da maggio del 2019 il Governo italiano ha cominciato a predisporre delle lettere di risposta allo scopo di fornire informazioni e aggiornamenti circa le questioni sollevate dalle procedure speciali in queste comunicazioni.
Si riportano a seguire alcune lettere congiuntamente alla relativa risposta delle autorità italiane.
Comunicazione congiunta delle procedure speciali con mandati tematici su violenza contro le donne, e discriminazione contro le donne nella legge e nella pratica, relativa ai potenziali gravi arretramenti rispetto ai diritti delle donne e alla loro protezione dalla violenza domestica e di genere in tutta Italia, con particolare riferimento alla città di Roma e alle possibili conseguenze in materia del cosiddetto “ddl Pillon” (22 ottobre 2018).
Lettera di risposta del Governo italiano (29 maggio 2019).
Comunicazione congiunta delle procedure speciali con mandati tematici su: libertà di opinione e espressione, libertà di riunione pacifica e associazione, difensori dei diritti umani, solidarietà internazionale, migranti, razzismo, schiavitù, tortura, tratta di persone, e violenza contro le donne, relativa alle campagne diffamatorie e alla criminalizzazione dei difensori dei diritti dei migranti che salvano migranti (inclusi membri di organizzazioni della società civile, individui privati e giornalisti che criticano le politiche migratorie del governo italiano), ai tentativi di ostacolare il loro lavoro, presumibilmente effettuati dalle autorità italiane, e alle crescenti preoccupazioni per l'impatto negativo sui diritti umani dei migranti a seguito della proposta di legge in materia di immigrazione e sicurezza, che rischia di criminalizzare ulteriormente la solidarietà e lasciare molti migranti in situazioni irregolari (12 novembre 2018).
Lettera di risposta del Governo italiano (20 maggio 2019)
Comunicazione congiunta delle procedure speciali con mandati tematici su: alloggio, migranti, minoranze e razzismo, relativamente alle informazioni ricevute circa le manifestazioni violente motivate dall’odio avvenute tra il 2 e il 5 aprile e dirette verso 75 persone rom trasferite da una struttura per l’accoglienza temporanea a Torre Maura (Roma), e un generalizzato incremento del ricorso al discorso d’odio e agli sgomberi forzati nei confronti degli appartenenti alla minoranza rom (3 maggio 2019).
Lettera di risposta del Governo italiano (28 giugno 2019).
Comunicazione congiunta delle procedure speciali con mandati tematici su: la situazione dei difensori dei diritti umani, diritti umani e solidarietà internazionale, diritti umani dei migranti, forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza correlata, tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti, traffico di persone, specialmente donne e bambini (15 maggio 2019).
Lettera di risposta del Governo italiano (4 giugno 2019).
Il sistema delle procedure speciali, parte integrante della machinery per la promozione e la protezione dei diritti umani delle Nazioni Unite, si compone di esperti indipendenti, relatori speciali e gruppi di lavoro che hanno il mandato di monitorare e fornire raccomandazioni e suggerimenti in materia di diritti umani da una prospettiva tematica (44 mandati) o con particolare riferimento alla situazione dei diritti umani in alcuni Paesi (12 mandati).