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La ‘diplomazia delle città’ per il diritto umano alla pace: alla vigilia di Natale 2014 anche il Consiglio comunale di Mirano (VE) ha approvato il pertinente Ordine del giorno

Giornata internazionale dei diritti umani: "Abbiamo Diritto alla Pace", Padova, 10 dicembre 2014
© Centro Diritti Umani - UNIPD

In questi drammatici mesi in cui si sta combattendo una "terza guerra mondiale a pezzi", foriera di ancor più tragiche involuzioni, l’opinione pubblica deve sapere che all’Onu si sta giocando una grossa partita di civiltà per il riconoscimento del diritto umano alla pace, e che occorre agire, democraticamente, affinché non si perda questa occasione di storica importanza.

Di questa responsabilità si stanno dimostrando consapevoli le Città italiane. La delibera della Città di Mirano si aggiunge significativamente alle centinaia di delibere finora approvate dai Consigli comunali in ogni parte d'Italia, da Sondrio a Ragusa, a sostegno del riconoscimento della pace quale diritto fondamentale della persona e dei popoli.

Il 10 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti Umani 2014, nell’Aula Magna ‘Galileo Galilei’ dell’Università di Padova, per iniziativa del  Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, della Cattedra Unesco in Diritti Umani, Democrazia e Pace, e dell'Archivio Pace Diritti Umani della Regione del Veneto, sono convenuti numerosissimi studenti e volontari del servizio civile ed una schiera di Sindaci, con fascia tricolore, in rappresentanza dei circa trecento Comuni e Province che in ogni parte d’Italia hanno finora adottato l’Ordine del giorno per il riconoscimento internazionale del diritto umano alla pace.

Al termine dell’affollato convegno è stato letto e approvato un Appello indirizzato al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, dove è in discussione la bozza di un’apposita Dichiarazione delle Nazioni Unite.

Nell'Appello si chiede, oltre al riconoscimento formale del diritto umano alla pace, anche che siano specificati gli obblighi giuridici che ne discendono – a cominciare dal disarmo e dall’impegno a rafforzare e democratizzare le Nazioni Unite –, e che la guerra in quanto tale sia dichiarata crimine contro l’umanità.

L’Appello è stato inviato, a firma dei responsabili del Centro di Ateneo e della Cattedra Unesco dell'Università di Padova, a tutti i 47 membri del Consiglio Diritti Umani e al Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni. A quest’ultimo si chiede che l’Italia abbandoni la posizione astensionista finora manifestata nel corso delle discussioni al Palais des Nations e si schieri decisamente a favore del riconoscimento internazionale del diritto umano della pace. La prima risposta positiva è venuta dalla Missione del Costa Rica, che ha la presidenza del Gruppo di lavoro intergovernativo incaricato di mettere a punto il testo finale della bozza di Dichiarazione, per poi trasmetterla al Consiglio Diritti Umani e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Sono attualmente in corso a Ginevra consultazioni diplomatiche informali, nel tentativo di quanto meno ammorbidire la posizione, tra gli altri, di Stati Uniti e Regno Unito, che hanno finora avversato l’idea stessa di una Dichiarazione in materia.

I Sindaci dei Comuni impegnati nella campagna per il riconoscimento del diritto umano alla pace sono invitati a inviare anch’essi a tutti i membri del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite copia dell’Appello del 10 dicembre 2014.

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