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Nazioni Unite: l’Alto Commissario per i Diritti Umani esprime sconcerto per la condizione dei migranti in Libia

Foto a mezzo busto di Zeid Ra’ad Al Hussein
© OHCHR

In un comunicato stampa, l'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Zeid Ra’ad Al Hussein, ha qualificato come disumana la politica dell'Unione Europea di cooperazione con la guardia costiera libica nell'intercettare e respingere i migranti nel Mare Mediterraneo.

Secondo l'Alto Commissario, la sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell'umanità. Zeid Ra’ad Al Hussein critica inoltre la comunità internazionale, che non può continuare a chiudere gli occhi sugli orrori sopportati dai migranti in Libia e pretendere che la situazione possa progredire solo migliorando le condizioni di detenzione nel paese africano.

L'Alto Commissario denuncia poi le gravi conseguenze dell'assistenza fornita dall'UE e dall'Italia alla guardia costiera libica per respingere i migranti in mare senza tener conto delle possibili violazioni dei diritti umani a cui questi sono potenzialmente soggetti. Gli interventi in atto da parte dell'UE e dei suoi stati membri non sono stati finora indirizzati a ridurre il numero di abusi subiti dai migranti.

In ragione di questo, una missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite si è volta a Tripoli dal 1 al 6 novembre 2017. Secondo quanto riportato dal comunicato stampa dell'Alto Commissario i partecipanti alla missione sarebbero rimasti scioccati dal rapido deterioramento della situazione in Libia. In particolare, gli osservatori hanno rilevato la presenza di migliaia di uomini, donne e bambini emaciati e traumatizzati, ammassati l'uno sull'altro, bloccati in capannoni, privati della loro dignità umana. Molte donne hanno raccontato di aver subito violenze sessuali da parte di guardie armate e trafficanti.

L'Alto Commissario esorta, quindi, le autorità libiche ad adottare misure concrete per eliminare violazioni e abusi nei centri di detenzione, a chiudere quelli ragionevolmente sospettati di violazioni, a perseguire i responsabili. Chiede, inoltre che i migranti non vengano più detenuti e che tutti i centri di detenzione siano aperti ed ispezionabili.

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