Nazioni Unite: una coalizione di organizzazioni non governative promuove una discussione sull’abolizione della guerra, New York, 6 giugno 2013
Promossa dalla coalizione di organizzazioni non governative (ONG) che collaborano con il Dipartimento di Informazione Pubblica (DPI) delle Nazioni Unite e realizzata con il sostegno della Rappresentanza permanente della Svizzera presso le Nazioni Unite, il 6 giugno 2013 si svolge a New York una discussione di alto livello sul tema dell’abolizione della guerra.
“Determined to save succeeding generations from the scourge of war” è il titolo dell’evento che, riprendendo la terminologia del Preambolo della Carta delle Nazioni Unite, ha come scopo quello di sfidare l’assunzione che la guerra sia un accadimento inevitabile e di dare quindi slancio e nuova visibilità a tutte le iniziative idonee a creare una cultura globale per una pace sostenibile.
Alla discussione, presieduta da Paul Seger, Ambasciatore della Svizzera presso le Nazioni Unite, prenderanno parte in qualità di relatori Jody Williams, Premio Nobel nel 1997 e Presidente della Nobel Women's Initiative, Ralph Zacklin, già assistente del Segretario generale delle Nazioni Unite per le questioni giuridiche, e Nounou Booto Meeti, Programme manager del Centre for Peace, Security and Armed Violence Prevention.
Iniziative nel campo dell’educazione dei giovani, ma anche educazione e sensibilizzazione specifica rivolta ai politici e ai leader delle industrie delle armi; il ruolo della società nella prevenzione della guerra; la necessità di un cambio di mentalità a tutti i livelli sull’inevitabilità della guerra, sono solo alcune delle questioni che nel corso del dibattito verranno affrontate dai relatori insieme a diplomatici accreditati presso le Nazioni Unite, ex funzionari delle NU, organizzazioni e attivisti pacifisti.
Con alcune parole espresse alla vigilia dell'incontro da Siddharth Chatterjee, rappresentante della International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (IFRC): "If the world cannot find a way out of war, then we may well be defeated as a civilization.”