Italia

Senato della Repubblica: rinviato in Commissione Giustizia il disegno di legge sul reato di tortura

Facciata di Palazzo Madama, Italian Senate
© Senato della Repubblica

Approdato all’esame dell’Assemblea dei Senatori il 18 settembre scorso, il disegno di legge relativo all’introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano (testo unificato che assorbe i ddl nn. 256, 264, 374, 1237, 1596, 1884 e 3267) è stato rinviato in Commissione Giustizia del Senato per ulteriori approfondimenti.

Nel corso di due giorni di discussione in Aula, il disegno di legge, testo di compromesso già approvato all’unanimità dalla Commissione Giustizia il 12 settembre 2012, è stato oggetto di numerose proposte di emendamento, anche da parte di uno dei relatori del provvedimento. Quest’ultima circostanza, tenendo conto che il compito dei relatori è quello di riportare in Aula il parare della Commissione, ha creato una certa confusione tra i Senatori ed ha palesato una mancanza di consenso tra i gruppi parlamentari su alcuni aspetti fondamentali del disegno di legge quali la definizione stessa del reato di tortura.

Preso atto della diversità e lontananza di posizioni dei diversi gruppi parlamentari, il 26 settembre 2012, a maggioranza, l’Aula dei Senatori ha ritenuto opportuno rinviare in Commissione Giustizia il disegno di legge per una ulteriore e più approfondita riflessione al fine di redigere un testo che possa raccogliere un più ampio consenso in Assemblea.

 

L'obbligo di introdurre il reato di tortura nell'ordinamento giuridico italiano deriva dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (1984) ratificata dall'Italia con legge n. 489 del 3 novembre 1988.

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