Unione Europea: quadro europeo sulla tratta degli esseri umani, 2010-2014
In occasione della Giornata europea della lotta contro la tratta degli esseri umani (18 ottobre), la Commissione europea ha diffuso la relazione intermedia sulla Strategia dell’Unione Europea per gli anni 2012-2016, un Rapporto sulle statistiche relative al 2010-2012 e la Comunicazione del 17 ottobre 2014 sull’applicazione della direttiva 2004/81/CE riguardante il titolo di soggiorno da rilasciare ai cittadini di Paesi terzi vittime di tratta di esseri umani.
Lo scopo della strategia UE 2012-2016 è quello giungere allo sradicamento completo della tratta di esseri umani all’interno del territorio comunitario attraverso una serie di azioni congiunte, di politiche condivise e di iniziative di sensibilizzazione che combattano il problema alla radice, che migliorino la tutela e la protezione delle vittime e che accrescano la consapevolezza dell’opinione pubblica in materia.
In base ai dati raccolti nel Rapporto, infatti, nel triennio 2010-2012 le vittime della tratta sono state circa 30.146, l’80% delle quali sono donne e il 16% bambini, e risultano per il 65% cittadini dell’Unione Europea. Si rileva inoltre che il 69% delle vittime è stato oggetto di tratta a fini di sfruttamento sessuale e lo sfruttamento di manodopera femminile raggiunge il 71%. Dal lato dei trafficanti, invece, il 70% di indagati, imputati o condannati è costituito da uomini. Le condanne per tratta nel triennio sono state 3.786.
Infine, per quanto riguarda la Comunicazione sull’applicazione della direttiva 2004/81, la Commissione sottolinea che la possibilità di rilasciare titoli di soggiorno temporanei ai cittadini di Paesi terzi vittime della tratta “è attualmente sottoutilizzata”, in quanto nel 2012 sono stati concessi nell’UE solo 1.124 primi titoli di soggiorno alle vittime che collaboravano con le autorità, contro 2.171 cittadini di Paesi terzi vittime di tratta registrati dagli Stati membri nello stesso anno.