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Costituzione italiana, diritti umani, obblighi internazionali e diritto dell’UE

All’enunciazione dei diritti fondamentali della persona e dei correlati doveri è interamente consacrata la Parte I della Costituzione (artt. 13-54), la quale si articola intorno a quattro ambiti: 

  • rapporti civili
  • rapporti etico-sociali
  • rapporti economici
  • rapporti politici

Tra i Principi fondamentali della Costituzione (articoli 1-12), centrali risultano essere le disposizioni degli articoli 2, 3, 10 e 11:

  • «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (art. 2).
  • «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3).
  • «L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici» (art. 10).
  • «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo» (art. 11).

Si segnala che con la legge costituzionale 30 maggio 2003, n. 1, la Costituzione ha accolto il principi di “pari opportunità” in campo lavorativo (Art. 51(1): “...la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”). 

Con l. cost. 11 febbraio 2022, n. 1, la tutela dell’ambiente è stata inserita tra i principi fondamentali della Costituzione. All’art. 9 della Carta è stato aggiunto il seguente comma: «[La Repubblica] Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». La stessa l. cost. ha anche precisato che la libera iniziativa economica non può recare danno alla salute e all’ambiente e che la legge può orientarla a fini ambientali. 

La legge costituzionale 26 settembre 2023, n. 1, ha introdotto in Costituzione la valorizzazione dello sport (Art. 33(3): “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme”).

Dal 1° dicembre 2009, come previsto dal Trattato di Lisbona, il quadro giuridico dell’Unione si articola a partire da due strumenti fondamentali: il Trattato sull’Unione Europea (TUE) e il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). L’art. 6 TUE attribuisce il rango di diritto primario alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE (Carta di Nizza, adottata nel 2000), facendo altresì specifico riferimento ai diritti garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (CEDU) e a quelli risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, i quali fanno parte del diritto UE in quanto principi generali. Nel Preambolo del TUE sono inoltre esplicitamente richiamati la Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori del 1989 e la Carta sociale europea del Consiglio d’Europa (CoE) del 1961 (riveduta nel 1996). Ambedue questi strumenti sono menzionati anche nel TFUE, nel contesto del Titolo X sulla politica sociale (art. 151).