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Le strutture governative in Italia

1. Il Dipartimento Pari Opportunità, l’UNAR e altri organismi della Presidenza del Consiglio

Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (la cui organizzazione è disciplinata dal d.p.c.m. del 1° ottobre 2012) sono istituiti alcuni dipartimenti e uffici (c.d. «strutture generali») di cui il Presidente si avvale per le funzioni di indirizzo e coordinamento relative a specifiche aree politico-istituzionali. Di particolare rilevanza per la tematica dei diritti umani è il Dipartimento per le pari opportunità. Il Dipartimento, generalmente posto sotto l’autorità di un Ministro, si occupa di progettare e coordinare le iniziative normative, amministrative e di studio in tutte le materie attinenti alle politiche di pari opportunità. È stato istituito con il d.p.c.m. 28 ottobre 1997, n. 405, successivamente modificato numerosi decreti (da ultimo il d.m. dell’8 aprile 2019), ed è articolato in tre uffici: Ufficio per le politiche delle pari opportunità; Ufficio per le questioni internazionali e gli affari generali; Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica (UNAR). 

L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) è stato istituito con il d. lgs. 9 luglio 2003, n. 215, di recepimento della direttiva comunitaria 2000/43 CE, al fine di garantire l’effettività del principio di parità di trattamento fra le persone, di vigilare sull’operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni e di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica, analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere e il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso. Con direttiva annuale, il Ministro competente può assegnare all’UNAR anche altre competenze, in particolare negli ultimi anni è  stato attribuito il compito di operare sulla materia della parità di trattamento per le persone LGBTI e contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. In questo quadro è stato costituito un «Tavolo di consultazione permanente per la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBTI», composto da numerose associazioni di settore. Si tratta di uno strumento operativo di dialogo e confronto tra le istituzioni e le associazioni di settore impegnate nella promozione dei diritti delle persone LGBTI e nelle attività di contrasto delle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, finalizzato all’elaborazione di proposte ed azioni per contrastare le discriminazioni e promuovere un clima di rispetto della dignità delle persone LGBTI e la cultura delle differenze. 

Afferiscono al Dipartimento per le pari opportunità anche i seguenti organismi collegiali: 

  • Commissione interministeriale per il sostegno alle vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento (di cui al d.p.r. 14 maggio 2007, n. 102); 
  • Commissione per la prevenzione e il contrasto delle pratiche di mutilazione genitale femminile; 
  • Commissione di valutazione per la legittimazione ad agire per la tutela delle persone con disabilità; 
    Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna; 
  • Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile.

Nell’ambito della Presidenza operano anche alcuni Comitati e Commissioni aventi specifici compiti in materie di interesse economico e sociale. Tra questi si segnalano la Commissione per le adozioni internazionali e il Comitato nazionale per la bioetica. 

  1. L’art. 6 della Convenzione dell’Aja sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, adottata il 29 maggio 1993 ed entrata in vigore il 1° maggio 1995, richiede agli Stati parte di istituire un'autorità centrale per garantire che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione stessa. L’Italia, con legge di ratifica 31 dicembre 1998, n. 476, ha istituito la Commissione per le adozioni internazionali, operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale Autorità centrale italiana per l’applicazione della Convenzione. La Commissione è composta da un Presidente, da un Vicepresidente, tre rappresentanti della Presidenza del Consiglio; due rappresentanti del Ministero della giustizia; un rappresentante per ciascuno dei seguenti Ministeri: Ministero degli affari esteri, dell’istruzione, del lavoro, dell’interno; della salute e dell’economia. Vi siedono inoltre quattro rappresentanti della Conferenza unificata Stato-Regioni; tre rappresentanti delle associazioni familiari; e un certo numero di esperti.
  2. Il Comitato nazionale per la bioetica è stato istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 marzo 1990 per fornire consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre istituzioni. Svolge, inoltre, funzioni di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti con il progredire delle ricerche e delle applicazioni tecnologiche nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute. È costituito da un presidente, dei vice-presidenti e un’assemblea. Tra i compiti del Comitato figura quello di elaborare studi e indicare soluzioni anche ai fini della predisposizione di atti legislativi. I documenti del Comitato offrono un approfondimento tematico e una riflessione sui problemi di natura etica e giuridica che emergono con il progredire delle conoscenze nel campo delle scienze della vita. In base alla loro natura e finalità, i documenti del Comitato vengono indicati come: pareri (approvati in Assemblea sulla base dell’approfondimento svolto dai gruppi di lavoro); mozioni (documenti aventi carattere di urgenza, approvate con la maggioranza dei due terzi dei presenti all’Assemblea); risposte (documenti con cui il Comitato dà indicazioni su questioni per le quali è stato richiesto il suo parere da altri enti o persone fisiche).

2. Il Ministero degli Esteri e il CIDU
Presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale operano diverse direzioni generali e uffici che si occupano in maniera specifica di diritti umani, disarmo e cooperazione. Si segnala, in particolare, l’Ufficio II «Promozione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, Consiglio d’Europa» all’interno della Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza. All’interno della stessa Direzione operano l’Ufficio I «Sistema delle Nazioni Unite e processo di riforma dei suoi organi, operazioni per il mantenimento della pace e diplomazia preventiva»; l’Ufficio V «Disarmo e controllo degli armamenti, non proliferazione nucleare, batteriologica e chimica, Ufficio dell’Autorità Nazionale per la proibizione delle armi chimiche»; l’Ufficio VI «Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa». Il tema dei diritti umani è logicamente trasversale anche alla Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali (Ufficio IV «Politiche energetiche, di protezione dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile del pianeta»), alla Direzione generale per l’Unione Europea (Ufficio III «Spazio europeo di libertà, giustizia e sicurezza, libera circolazione delle persone e flussi migratori verso l’Unione Europea»), e alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Ufficio I «Politiche di cooperazione allo sviluppo nell’ambito dell’Unione Europea»; Ufficio II «Cooperazione allo sviluppo multilaterale»; Ufficio VI «Interventi umanitari e di emergenza»; Ufficio VIII «Programmazione e monitoraggio del bilancio di cooperazione, questioni di genere, diritti dei minori e delle disabilità»).

La struttura più significativa operante nell’ambito del Ministero degli Esteri nel campo dei diritti umani è il Comitato interministeriale per i diritti umani (CIDU). Il CIDU è stato istituito con decreto del Ministro degli affari esteri del 15 febbraio 1978, n. 519; la sua composizione è stata aggiornata con d.p.c.m. 11 maggio 2007. Tra il 2012 ed il 2013, il CIDU è stato coinvolto in un processo di ristrutturazione: inizialmente soppresso ai sensi della spending review, è stato ricostituito il 5 settembre 2013, preservandone le competenze funzionali, perché ritenuto organismo indispensabile nell’indirizzo e guida strategica in materia di promozione e tutela dei diritti umani e di corretto espletamento degli obblighi assunti dall’Italia a seguito della sottoscrizione e ratifica di convenzioni e patti internazionali in tale ambito.

Il CIDU è presieduto da un funzionario della carriera diplomatica nominato dal Ministro degli affari esteri. Fanno parte del CIDU i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di vari Ministeri e di numerose istituzioni (tra cui il CNEL, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI), la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, l’Unione delle Province d’Italia (UPI), la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, il Comitato UNICEF Italia, la Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI)), nonché tre personalità eminenti nel campo dei diritti umani. Il CIDU ha il compito di realizzare un sistematico esame delle misure legislative, regolamentari, amministrative adottate nell’ordinamento interno per attuare gli impegni assunti dall’Italia in virtù delle convenzioni internazionali sui diritti umani; promuovere l’adozione di provvedimenti che si rendano necessari od opportuni per assicurare il pieno adempimento degli obblighi internazionali già assunti o che dovranno essere assunti dall’Italia a seguito della ratifica delle convenzioni da essa sottoscritte; seguire l’attuazione delle convenzioni internazionali e la loro concreta osservanza sul territorio nazionale; curare la preparazione dei rapporti periodici che il Governo italiano è tenuto a presentare alle competenti organizzazioni internazionali, inclusi i rapporti da presentare nell’ambito dell’Esame periodico universale del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, nonché di altri rapporti, informazioni, che vengano richiesti al Governo dalle organizzazioni in questione; predisporre annualmente la relazione al Parlamento italiano, nel quale, da una parte si illustri l’attività svolta dal Comitato, dall’altra, facendo un quadro della tutela e del rispetto dei diritti umani in Italia; collaborare nelle attività volte ad organizzare e a dar seguito in Italia ad iniziative internazionali attinenti ai diritti umani, quali conferenze, simposi e celebrazioni di ricorrenze internazionali; mantenere ed implementare gli opportuni rapporti con le organizzazioni della società civile attive nel settore della promozione e protezione dei diritti umani. Il CIDU svolge un’attività istituzionale e continuativa come focal point in Italia degli organi di monitoraggio degli organismi internazionali delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea.

Presso il Ministero degli affari esteri opera la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, istituita con decreto interministeriale 11 febbraio 1950, due anni dopo l’ingresso dell’Italia nell’UNESCO (la sua istituzione è prevista, infatti, dall’art. 7 dell’atto costitutivo dell’Organizzazione). Fanno parte della Commissione nazionale rappresentanti del Parlamento, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di vari Ministeri ed enti pubblici e privati, degli enti locali e della società civile. La Commissione ha lo scopo di promuovere l’attuazione dei programmi UNESCO in Italia, diffondere, soprattutto fra i giovani, gli ideali dell’Organizzazione e divulgare informazioni sui suoi principi, obiettivi e sulle sue attività, stimolando, in tal senso, l’azione delle istituzioni, della società civile e del mondo culturale, educativo e scientifico. Svolge, inoltre, funzioni consultive nei confronti del Governo nell’ambito dei suoi rapporti con l’UNESCO.


3. Politiche sociali, bambini, persone con disabilità
Presso il Ministero del lavoro e del welfare operano dipartimenti e uffici che si occupano in maniera specifica di diritti umani. Si segnalano, in particolare:

  • Direzione generale per l’inclusione e le politiche sociali. Funzioni: promozione delle politiche di contrasto alla povertà, all’esclusione sociale ed alla grave emarginazione; promozione e monitoraggio delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza e tutela dei minori; coordinamento delle politiche per l’inclusione sociale, la tutela e la promozione dei diritti e delle opportunità delle persone con disabilità; gestione del Fondo nazionale per le politiche sociali, del Fondo nazionale per le non autosufficienze, del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e di altri fondi di finanziamento delle politiche sociali e monitoraggio delle risorse trasferite; studio, ricerca e indagine in materia di politiche sociali; partecipazione a tutte le attività di rilievo internazionale, per quanto di competenza, e cura dei rapporti con Unione europea, Consiglio d’Europa, Organizzazione internazionale del lavoro, Nazioni Unite e Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
  • Direzione generale per il terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese. Funzioni: promozione e sostegno delle attività svolte dai soggetti del terzo settore, in particolare degli interventi relativi alle associazioni di promozione sociale e di volontariato, per favorire la crescita di un welfare della società attiva a supporto delle politiche di inclusione e integrazione sociale; promozione, sviluppo e coordinamento di politiche, iniziative e attività di sostegno alla diffusione della responsabilità sociale d’impresa.
  • Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione. Funzioni: programmazione dei flussi, gestione e monitoraggio delle quote di ingresso dei lavoratori stranieri e cooperazione bilaterale con i Paesi d’origine; coordinamento delle politiche per l’integrazione sociale e lavorativa degli stranieri immigrati e delle iniziative volte a prevenire e a contrastare la discriminazione, la xenofobia e il fenomeno del razzismo; sviluppo della cooperazione internazionale per le attività di prevenzione e di studio sulle emergenze sociali ed occupazionali, nonché per le iniziative relative ai flussi migratori per ragioni di lavoro. Dal 2012 la Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione ha assunto le funzioni del precedente Comitato per i minori stranieri, soppresso ai sensi del decreto sulla cosiddetta spending review (art. 12 (20), del d.l. 95/2012, convertito con modificazioni nella l. 135/2012). Pertanto, la Direzione generale è attualmente competente a vigilare sulle modalità di soggiorno dei minori stranieri temporaneamente presenti sul territorio dello Stato, siano essi minori presenti non accompagnati o minori accolti. La Direzione generale può adottare due tipologie di provvedimenti nei riguardi dei minori segnalati: il provvedimento di non luogo a procedere, che equivale a dare il via agli interventi di integrazione sul territorio, e il provvedimento di rimpatrio assistito. La Direzione generale delibera anche sulle richieste provenienti da enti, associazioni o famiglie italiane, per l’ingresso di minori accolti nell’ambito dei programmi solidaristici di accoglienza temporanea.
     

L’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza svolge un ruolo di coordinamento tra le amministrazioni centrali, gli enti locali e regionali, le associazioni, gli ordini professionali e le organizzazioni non-governative che si occupano di infanzia. È stato istituito dalla l. 23 dicembre 1997, n. 451, ed è attualmente regolato dal decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 103. È composto da rappresentanti di pubbliche amministrazioni nazionali e locali, enti, associazioni e ordini professionali, organizzazioni del volontariato e del terzo settore, esperti in materia di infanzia e adolescenza. Il d.p.r. 103/2007 attribuisce all’Osservatorio il compito di predisporre tre documenti relativi alla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia:
– Il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, elaborato ogni due anni;
– La Relazione sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia;
– Lo Schema del rapporto del Governo al Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del bambino sull’applicazione della Convenzione internazionale sui diritti del bambino del 1989.
L’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità è un organismo consultivo e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità. È stato istituito dalla l. 3 marzo 2009, n. 18 ed è composto da un massimo di 40 membri, nominati con decreto ministeriale, in rappresentanza delle amministrazioni centrali coinvolte nella definizione e nell’attuazione di politiche in favore delle persone con disabilità, degli enti locali e regionali, degli istituti di previdenza, dell’Istituto nazionale di statistica, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni e organizzazioni nazionali maggiormente rappresentative delle persone con disabilità; a essi si aggiungono un massimo di cinque esperti. All’interno dell’Osservatorio è istituito, inoltre, un Comitato tecnico-scientifico, con finalità di analisi e indirizzo scientifico in relazione alle attività e ai compiti dell’organismo. L’Osservatorio svolge, tra gli altri, i seguenti compiti: promuove l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ed elabora il rapporto dettagliato sulle misure adottate ai sensi della stessa Convenzione, in raccordo con il CIDU; predispone un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, in attuazione della legislazione nazionale e internazionale; promuove la realizzazione di studi e ricerche che possano contribuire a individuare aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione dei diritti delle persone con disabilità.


4. Il Ministero della giustizia 
Presso il Ministero operano dipartimenti e uffici che si occupano in maniera specifica di diritti umani; si segnalano, in particolare:
– Ufficio II (Dipartimento per gli affari di giustizia – Direzione affari giuridici e legali): si occupa, in particolare, del contenzioso avanti la Corte europea dei diritti umani. Inoltre, cura la redazione dei rapporti richiesti dagli organismi internazionali in tema di diritti umani, prevalentemente dagli organismi e dai comitati del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite
– Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità: si occupa della promozione e protezione dei diritti dei minori stranieri non accompagnati e dei soggetti a rischio di esclusione sociale.