La sofferenza morale e la protezione dei prigionieri di guerra: l'Agenzia Centrale delle Ricerche dalla guerra franco-prussiana ad oggi

Sommario
- Riformulare l’umanitarismo: dalla sofferenza fisica a quella morale
- Metodologia della ricerca e fondamenti giuridici
- Evoluzione storica dell'Agenzia fino alla Seconda guerra mondiale
- L'Agenzia Centrale dei Prigionieri di Guerra (1939–1945) e la transizione del dopoguerra
- Il moderno diritto internazionale umanitario e l’Agenzia centrale delle Ricerche oggi
- Conclusione
Riformulare l’umanitarismo: dalla sofferenza fisica a quella morale
Il diritto internazionale umanitario (DIU) tradizionalmente enfatizza la protezione fisica e il supporto sul campo durante i conflitti. Tuttavia, la sofferenza morale —caratterizzata da paura, incertezza e disagio emotivo— viene spesso trascurata, nonostante il suo profondo impatto. L’Agenzia Centrale delle Ricerche, istituita dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), risponde a questa esigenza ricongiungendo le famiglie separate dalla guerra e offrendo supporto pratico ed emotivo. Le sue radici risalgono all'esperienza di Henry Dunant nella battaglia di Solferino nel 1859, dove fu testimone non solo della sofferenza fisica ma anche dell'angoscia delle famiglie dei caduti e dei feriti sui campi di battaglia, lasciate completamente da sole, senza supporto. Il gesto di Dunant di consegnare la lettera di un soldato morente alla sua famiglia rappresenta la sua precoce comprensione dell’importanza del dolore morale, un principio che divenne centrale nella missione del CICR e nel fondamento della Agenzia Centrale delle Ricerche.
Metodologia della ricerca e fondamenti giuridici
La ricerca qui presentata si propone di comprendere l’attuale funzione dell’Agenzia Centrale delle Ricerche, esaminandone lo sviluppo storico, la sua evoluzione strutturale e il mutevole panorama giuridico in cui opera. Lo studio si basa su tre pilastri fondamentali: un'analisi cronologica completa e approfondita delle agenzie di tracciamento dalla loro fondazione alla fine del XIX secolo, uno studio dettagliato dei cambiamenti strutturali e operativi di queste agenzie e un'esplorazione dei quadri giuridici, in particolare del diritto internazionale umanitario, che ne hanno facilitato l'evoluzione. Il focus della ricerca non è solo sugli eventi storici ma anche sulle basi giuridiche che hanno permesso a queste agenzie di prosperare, nonostante la loro iniziale mancanza di riconoscimento giuridico formale.
La ricerca è stata condotta utilizzando fonti primarie provenienti dagli Archivi del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Ginevra, dove è stata resa disponibile una vasta gamma di documenti storici, tra cui corrispondenza, rapporti e liste dei prigionieri. Queste fonti hanno fornito informazioni preziose sulle sfide operative e organizzative affrontate dalle prime agenzie di tracciamento. Inoltre, i testi storici sull’evoluzione delle pratiche umanitarie e le analisi giuridiche del diritto internazionale umanitario hanno fornito ulteriore contesto per comprendere la natura mutevole dei ruoli del CICR e delle sue agenzie nelle zone di conflitto. Sono stati esaminati attentamente documenti legali come le Convenzioni di Ginevra e i relativi Protocolli aggiuntivi, rivelando il lento ma costante progresso delle tutele legali per le persone colpite dalla guerra, compresi i prigionieri di guerra e i civili. Anche le risorse secondarie, tra cui libri, articoli accademici e ricerche online, hanno permesso di integrare i materiali primari e di aggiungere profondità all’analisi.
Il fondamento giuridico dell’Agenzia Centrale è stato plasmato in modo significativo dal ruolo crescente del CICR nel diritto internazionale umanitario. Mentre le prime agenzie di tracciamento operavano sulla base di accordi informali e non vincolanti, il lavoro dell’Agenzia è stato gradualmente legittimato nel tempo, il suo operato è stato convalidato attraverso convenzioni internazionali. Le Convenzioni di Ginevra del 1929 e del 1949, in particolare gli articoli relativi al trattamento dei prigionieri di guerra, dei civili e al riconoscimento delle agenzie centrali di informazione, aprirono la strada all'istituzione formale della Agenzia Centrale delle Ricerche e al suo riconoscimento ai sensi del diritto internazionale umanitario. Questa analisi si concentra quindi non solo sull’evoluzione della Agenzia ma anche sul crescente riconoscimento del CICR come attore centrale negli sforzi umanitari internazionali.
Evoluzione storica dell'Agenzia fino alla Seconda guerra mondiale
Le prime agenzie di tracciamento nacquero nel contesto dei principali conflitti europei, a partire dall'Agenzia di Basilea durante la guerra franco-prussiana (1870–71). L'Agenzia di Basilea è stata creata in risposta al caotico sistema di comunicazione tra i combattenti e le loro famiglie, che ha lasciato molti nuclei familiari incerti sulla sorte dei loro cari. Sebbene si trattasse di un'operazione limitata, fortemente dipendente dalle risorse del CICR, l'Agenzia di Basilea gettò le basi per la formazione di sistemi più formalizzati che furono proposti successivamente. La sua inefficienza, per molti versi, ha evidenziato l’urgente necessità di un approccio più centralizzato e sistematico per rintracciare le persone colpite dal conflitto.
L'Agenzia di Belgrado, fondata durante le guerre balcaniche (1912–13), ampliò il modello di Basilea introducendo innovazioni come, ad esempio, il sistema card index. Questo sistema metodologico di catalogazione delle informazioni sui prigionieri e sulle vittime si è rivelato essenziale per organizzare le grandi quantità di dati generati durante i conflitti.
Il progresso più significativo durante questo periodo fu l’espansione del mandato dell’Agenzia per includere non solo i soldati ma anche i prigionieri di guerra, una popolazione che in precedenza era stata ignorata dagli sforzi di tracciamento. L'adozione di un approccio più strutturato da parte dell'Agenzia di Belgrado fu rivoluzionaria ai suoi tempi e servì da precursore per sistemi più sofisticati implementati durante la Prima guerra mondiale.
La successiva creazione dell’Agenzia internazionale per i prigionieri di guerra nel 1914 segnò un punto di svolta nella portata delle attività di tracciamento. A differenza dei suoi predecessori, la POW Agency introdusse la divisione del lavoro, creando dipartimenti specializzati per affrontare diversi aspetti del processo di ricerca, tra cui le vittime civili e il crescente numero di prigionieri di guerra. Pur operando ancora senza status giuridico formale, il lavoro dell'agenzia ha sottolineato la necessità di un centro informativo centralizzato in un paese neutrale, in grado di coordinarsi tra le parti in conflitto.
La Prima guerra mondiale fu un periodo decisivo per il CICR e i suoi servizi di tracciamento. Le innovazioni legali e strutturali introdotte in questo periodo furono fondamentali per il successivo sviluppo della Agenzia Centrale delle Ricerche. In particolare, le attività dell'Agenzia per i prigionieri di guerra durante la Prima guerra mondiale hanno evidenziato la necessità di un quadro giuridico a sostegno del lavoro dell'agenzia. La successiva adozione della Convenzione di Ginevra del 1929, in particolare dell’articolo 79, rappresentò una pietra miliare importante. Questo Articolo non solo riconosceva la necessità di un'agenzia di tracciamento centralizzata, ma formalizzava anche il ruolo del CICR nella creazione e nel mantenimento di tale agenzia. Nonostante la mancanza di obblighi giuridici vincolanti, il lavoro del CICR nell'organizzare e facilitare le comunicazioni tra i prigionieri di guerra, le loro famiglie e i paesi neutrali è diventato una funzione essenziale riconosciuta dagli stati e dagli organismi giuridici internazionali.
La ricerca prosegue poi con un'analisi del periodo tra le due guerre, evidenziando la presenza duratura di un servizio di tracciamento dei singoli casi, che ha continuato a funzionare anche in assenza di un'agenzia formalmente istituita. Questo periodo è fondamentale per comprendere l'evoluzione dell'approccio del CICR, in particolare nelle modalità in cui ha risposto ai conflitti interni — situazioni che, da un punto di vista giuridico, differiscono sostanzialmente da quelle di natura internazionale. Un esempio significativo di quest'epoca è l'intervento del CICR durante la guerra civile spagnola (1936–1939). In questo contesto, il CICR ha creato un dipartimento ad hoc incaricato di sostenere le vittime del conflitto. Denominata “Sezione Spagnola”, questa unità svolgeva le funzioni principali dell'ex Agenzia Internazionale dei Prigionieri di Guerra, segnando la continuazione del lavoro di ricerca nonostante l'assenza di una struttura completamente istituzionalizzata. Ancora più importante, questo caso ha rappresentato il primo precedente per l’intervento della Croce Rossa in un conflitto armato non internazionale — anche se complesso. La guerra civile spagnola non può, infatti, essere classificata come un conflitto puramente interno a causa del sostanziale coinvolgimento straniero di entrambe le parti, che ha conferito al CICR una certa giustificazione nell'ambito del suo mandato tradizionale.
Negli stessi anni, la base giuridica per le attività di tracciamento ha continuato a evolversi in uno spazio paralegale — plasmato non da leggi vincolanti, ma da necessità e consuetudini umanitarie. Il quadro giuridico dell’epoca rimase incentrato principalmente sui prigionieri di guerra. Al contrario, la protezione dei civili è rimasta giuridicamente vaga. La bozza di Tokyo, elaborata alla fine degli anni '30 ma mai adottata prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, fu il primo grande tentativo di garantire protezione giuridica internazionale alle popolazioni civili in conflitto. Sebbene non sia mai stato ratificato, è servito come importante punto di riferimento per il CICR durante il secondo conflitto globale, fornendo una base giuridica e morale per sostenere un trattamento equo dei civili. Nonostante l'esistenza di alcuni accordi bilaterali e multilaterali tra il 1921 e il 1939 che facilitarono il lavoro dell'Agenzia con le vittime civili, un quadro giuridico completo rimaneva irraggiungibile. Soltanto nel 1949, con l'adozione della Quarta Convenzione di Ginevra, l'attività dell'agenzia di ricerca nei confronti dei civili venne esplicitamente riconosciuta e codificata giuridicamente. Il periodo tra le due guerre si distingue, quindi, come una fase transitoria — un periodo in cui il CICR ha continuato a svolgere operazioni di tracciamento in un contesto di ambiguità giuridica, gettando al contempo le basi per il suo consolidamento istituzionale postbellico.
L'Agenzia Centrale dei Prigionieri di Guerra (1939–1945) e la transizione postbellica
La fase successiva di questa ricerca si concentra sull'Agenzia centrale per i prigionieri di guerra, istituita durante la Seconda guerra mondiale (1939–1945). Questa agenzia ha segnato sia una continuazione che un'evoluzione della precedente Agenzia internazionale per i prigionieri di guerra. Sebbene gli obiettivi fondamentali siano rimasti coerenti — ripristinare la comunicazione tra le famiglie e fornire informazioni sulle persone scomparse — la natura del conflitto, gli sviluppi del diritto internazionale umanitario e, soprattutto, l'introduzione di nuove tecnologie hanno modificato in modo significativo l'organizzazione e le operazioni dell'agenzia.
Un'analisi dettagliata della struttura dell'agenzia è resa possibile da un rapporto del 1948 pubblicato dal CICR sulle sue attività in tempo di guerra. Tra le principali innovazioni strutturali rientra l'integrazione di nuove tecnologie quali microfilm, fotocopie e telegrammi, che hanno notevolmente migliorato la velocità e l'efficienza della corrispondenza. Inoltre, l’agenzia ha introdotto una divisione interna del lavoro attraverso la creazione di sezioni altamente specializzate, tra cui 26 sezioni nazionali e una sezione dedicata all’immigrazione palestinese. Quest'ultima fu istituita per gestire i casi che coinvolgevano famiglie ebree in Germania e nei territori occupati, in particolare quelle la cui nazionalità era stata revocata dalle autorità tedesche.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la transizione verso un'attività di tracciamento in tempo di pace fu gestita attraverso la creazione, nel 1946, del Central Tracing Bureau, in seguito ribattezzato International Tracing Service (ITS). Nel 1955, la responsabilità di questo servizio fu ufficialmente trasferita al CICR attraverso l'Accordo di Bonn. L'ITS era organizzato in cinque sezioni di documenti, indicizzate da un sistema di carte internazionale. Tra i suoi fondi figurano importanti materiali storici, come documenti relativi alla germanizzazione dei bambini — una politica bellica volta ad assimilare i bambini alla cosiddetta “razza tedesca pura”. Questi documenti rimangono fondamentali per la responsabilità storica, il tracciamento e il lavoro di ricongiungimento familiare.
Il diritto internazionale umanitario moderno e l’Agenzia centrale per il tracciamento oggi
La parte finale della ricerca esamina il moderno quadro giuridico e operativo dell'Agenzia Centrale delle Ricerche nel panorama in evoluzione del diritto internazionale umanitario. Al centro di questo sviluppo giuridico vi sono le Quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 e i relativi Protocolli aggiuntivi, che collettivamente garantiscono una protezione completa ai prigionieri di guerra, ai soldati feriti e ai civili. A differenza delle convenzioni precedenti, questi strumenti tengono conto sia dei conflitti armati internazionali che di quelli non internazionali.
Sebbene il CICR non sia legalmente obbligato a costituire agenzie di tracciamento ai sensi di queste convenzioni, ha il potere di offrire i propri servizi che gli Stati possono scegliere di accettare o rifiutare. Dal punto di vista giuridico, le convenzioni raccomandano la creazione di agenzie ad hoc per ogni nuovo conflitto. Tuttavia, in pratica, l’Agenzia centrale per i prigionieri di guerra istituita durante la Seconda guerra mondiale non cessò mai formalmente le operazioni. La necessità continua del suo operato portò all’istituzionalizzazione di un dipartimento di tracciamento permanente all’interno del CICR, che fu ufficialmente ribattezzato Agenzia Centrale delle Ricerche (CTA) nel 1960. Oggi, l’Agenzia si assume le responsabilità originariamente previste per le agenzie temporanee specifiche per i conflitti.
La struttura contemporanea e gli obiettivi della CTA sono ulteriormente elaborati in documenti come la strategia di Restoring Family Links 2020–2025 e il suo Progress Report del 2024. Questi delineano le attività principali della CTA: riunire le famiglie separate da conflitti o disastri, cercare le persone scomparse, dare dignità ai defunti e affrontare i bisogni a lungo termine delle famiglie colpite dalla separazione e dalla perdita.
Un esempio recente e toccante della continua rilevanza dell'Agenzia è la sua risposta al conflitto armato internazionale tra la Federazione Russa e l’Ucraina, iniziato nel 2022. In questo contesto, il CICR ha istituito un nuovo ufficio di tracciamento, a simboleggiare sia l'adattabilità sia l'importanza duratura della missione della CTA di fronte alla guerra moderna.
Conclusione
Oggi la necessità globale di tali istituzioni è più urgente che mai. Si stima che in tutto il mondo una persona su sette sia stata esposta a conflitti e che oltre 50 Paesi stiano attualmente vivendo livelli di violenza estremi o elevati. Solo nell’ultimo anno si è registrato un aumento del 15% degli episodi di violenza politica. Sebbene questa ricerca non possa pretendere di essere esaustiva, sottolinea il ruolo vitale della Agenzia Centrale delle Ricerche nel rispondere alle crisi umanitarie attraverso le generazioni.
Poiché i conflitti e gli sfollamenti continuano ad aumentare riconoscere, sostenere e utilizzare efficacemente istituzioni come la CTA non è solo una questione di etica umanitaria ma di responsabilità legale e globale. Gli Stati devono collaborare per garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario, facilitare l’accesso ai servizi di tracciamento e contribuire allo sviluppo continuo di meccanismi che proteggano i più vulnerabili in tempo di guerra.