Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale operano diverse direzioni generali e uffici che si occupano in maniera specifica di diritti umani, disarmo e cooperazione. Si segnala, in particolare, l’ufficio II «Diritti umani, diritto internazionale umanitario e sicurezza umana» all’interno della Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza.
All’interno della stessa Direzione operano l’ufficio I «Sistema delle Nazioni Unite»; l’ufficio III “Consiglio d’Europa, OSCE e profili internazionali dei sistemi democratici”, l’ufficio IV “Alleanza Atlantica, e questioni strategiche di sicurezza e politico militari”, l’ufficio V «Disarmo e controllo armamenti, non proliferazione, ufficio dell’Autorità Nazionale per la proibizione delle armi chimiche»; l’ufficio VI “Minacce transnazionali e strategie integrate”, l’ufficio VII “Minacce transnazionali e strategie integrate”.
Il tema dei diritti umani è logicamente trasversale anche alla Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali (ufficio III «Energia, ambiente e transizione ecologica»), alla Direzione generale per l’Unione Europea (ufficio III « Spazio libertà sicurezza e giustizia, libera circolazione, flussi migratori verso UE»), e alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (ufficio I «Politiche e strumenti di cooperazione allo sviluppo nell'ambito dell’Unione Europea»; ufficio II «Crescita sostenibile, sicurezza alimentare, nesso migrazioni-sviluppo»; l’unità per gli interventi internazionali di emergenza umanitaria).
Di particolare rilevanza è il Comitato interministeriale per i diritti umani (CIDU), istituito con decreto del Ministro degli affari esteri del 15 febbraio 1978, n. 519; la sua composizione è stata aggiornata con d.p.c.m. 11 maggio 2007. Tra il 2012 e il 2013, il CIDU è stato coinvolto in un processo di ristrutturazione: inizialmente soppresso ai sensi della spending review, è stato ricostituito il 5 settembre 2013, preservandone le competenze funzionali, perchè ritenuto organismo indispensabile nell’indirizzo e guida strategica in materia di promozione e tutela dei dei diritti umani.
È presieduto da un funzionario della carriera diplomatica nominato dal Ministro degli affari esteri. Fanno parte del CIDU i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di vari Ministeri e di numerose istituzioni (tra cui il CNEL, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI), la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, l’Unione delle Province d’Italia (UPI), la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, il Comitato UNICEF Italia, la Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), nonché tre personalità eminenti nel campo dei diritti umani. Dal 20 febbraio 2024 è Presidente del Comitato la Ministra Plenipotenziaria Sabrina Ugolini.
Il CIDU ha il compito di: promuovere i provvedimenti necessari per assicurare il pieno adempimento degli obblighi internazionali già assunti o che dovranno essere assunti dall’Italia a seguito della ratifica delle convenzioni da essa sottoscritte; seguire l’attuazione delle convenzioni internazionali sul territorio nazionale, nonché curare la preparazione dei rapporti che lo Stato italiano è tenuto a presentare alle competenti organizzazioni internazionali; predisporre annualmente la relazione al Parlamento in merito alla tutela e al rispetto dei diritti umani in Italia che il Ministro degli affari esteri è tenuto a presentare ai sensi dell’art. 1 della l. 19 marzo 1999, n. 80; mantenere e sviluppare gli opportuni rapporti con le organizzazioni della società civile attive nel settore della promozione e protezione dei diritti umani. Inoltre, il CIDU ha promosso e adottato due Piani d’Azione Nazionali (PAN): il Piano Nazionale ‘Donne, Pace e Sicurezza’ e il Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani (BHR), in raccordo con la società civile ed anche con consultazioni “multi-stakeholder”. In virtù della sua azione, il CIDU è stato riconosciuto nel 2019 dall’ONU come una best practice nell’ambito dei c.d. National Mechanisms for Reporting and Follow-Up (NMRFs).
Presso il Ministero degli affari esteri opera, inoltre, la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, istituita con decreto interministeriale 11 febbraio 1950, due anni dopo l’ingresso dell’Italia nell’UNESCO (la sua istituzione è prevista, infatti, dall’art. 7 dell’atto costitutivo dell’Organizzazione). La sua composizione è stata regolamentata e aggiornata con una serie di decreti successivi, l’ultimo dei quali risale al 24 maggio 2007. Fanno parte della Commissione nazionale rappresentanti del Parlamento, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di vari Ministeri ed enti pubblici e privati, degli enti locali e della società civile.
La Commissione opera attraverso i seguenti organi:
- l’Assemblea, che fissa le strategie generali della Commissione, in relazione ai programmi e alle finalità dell’UNESCO e agli interessi generali della politica nazionale nei campi dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione;
- Il Consiglio Direttivo, che è l’organo di governo della Commissione e attua gli orientamenti strategici fissati dall’Assemblea.
In particolare, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO:
- Dà pareri e formula raccomandazioni al Governo Italiano ed alle Pubbliche Amministrazioni in relazione all’elaborazione e alla valutazione dei programmi UNESCO;
- Collabora con gli Organi competenti per l’esecuzione delle decisioni prese in seno alla Conferenza Generale dell’UNESCO che ha luogo a Parigi ogni due anni per approvare il programma generale dell’Organizzazione ed il suo bilancio;
- Diffonde gli ideali dell’UNESCO promuovendo le iniziative italiane relative ai molteplici programmi dell’Organizzazione;
- Organizza e promuove incontri, convegni, corsi e altre attività di formazione e di studio nelle materie di competenza dell’UNESCO.
- Si adopera per associare attivamente al lavoro dell’UNESCO persone ed Enti che svolgono attività nei campi educativi, culturali e scientifici, agevolando, anche presso le istituzioni competenti, la raccolta di dati e di informazioni richieste dall’UNESCO stesso.
- Concede il proprio patrocinio ad iniziative che hanno un alto valore sul piano scientifico, educativo o culturale e contribuiscono a diffondere i valori e le priorità strategiche dell’UNESCO; avvia l’iter per la concessione del patrocino dell’UNESCO alle iniziative di carattere internazionale
- Formula proposte sulla scelta dei membri delle delegazioni italiane alla Conferenza Generale dell’UNESCO e ad altre riunioni o manifestazioni promosse dall’UNESCO o ad essa collegate.
- Esprime pareri e suggerimenti su richiesta del Ministro degli Affari Esteri, sugli aspetti educativi, scientifici e culturali dei progetti da realizzare nell’ambito della politica di cooperazione allo sviluppo.