Origini, mandato, obiettivi e struttura del Consiglio d'Europa
Il Consiglio d’Europa (CoE) è la prima organizzazione internazionale sorta in Europa dopo la II guerra mondiale, istituita con il Trattato di Londra, firmato il 5 maggio 1949 da 10 Paesi fondatori: Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. L’Italia ha ratificato lo Statuto del CoE con l. 23 luglio 1949, n. 433. Il Consiglio d'Europa comprende oggi la quasi totalità del continente europeo ed è composto da 46 Stati, tra i quali 21 dell’Europa centrale e orientale. Sino al 2022 il Consiglio d’Europa contava 47 membri tra cui la Federazione Russa, la quale è stata esclusa dall’organizzazione il 16 marzo 2022 sotto la procedura dell’articolo 8 dello Statuto. Il Comitato dei Ministri si è espresso sull’esclusione della Federazione Russa dal Consiglio d’Europa per aver aggredito l’Ucraina e quindi violato gli obblighi dell’articolo 3 dello Statuto. L'Organizzazione ha inoltre accordato lo status di osservatore ad altri 6 Paesi (Santa Sede, Stati Uniti, Canada, Giappone, Messico e Israele).
Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione distinta dall’Unione Europea dei “27”, tuttavia, tutti i Paesi membri dell’UE fanno parte anche del CoE. La sede dell'Organizzazione è a Strasburgo (Francia).
Obiettivi principali del Consiglio d’Europa sono quelli di promuovere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto al fine di rafforzare la stabilità democratica in Europa, abolire la pena di morte, promuovere i diritti sociali e i diritti delle minoranze, favorire lo sviluppo dell’identità culturale europea, la promozione del dialogo interculturale e interreligioso, il progresso economico e sociale e l’uguaglianza di genere, sostenere la lotta contro ogni forma di discriminazione, l’intolleranza, il traffico di stupefacenti, il terrorismo, la corruzione e la criminalità organizzata, la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
Nell'operare verso la realizzazione di questi obiettivi, il Coe sviluppa forme di cooperazione con altre organizzazioni internazionali ed europee, tra cui l’Unione Europea, l’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
Una funzione cruciale del CoE è quella di standard setting, in particolare attraverso l'adozione di strumenti giuridici internazionali e il monitoraggio della loro applicazione da parte degli Stati che li hanno ratificati. Dalla sua istituzione alla fine del 2023 sono stati adottati in sede di Consiglio d'Europa 224 tra convenzioni, carte, accordi e protocolli a cui si aggiunge la neonata Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto adottata il 17 maggio 2024. Il principale strumento giuridico è la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali (CEDU, 1950), corredata nel corso degli anni da 16 protocolli, che ha istituito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo (CtEDU). Altri strumenti giuridici essenziali sono la Carta sociale europea (1961, la versione riveduta è del 1996), la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (1987), la Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali (1995), la Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei bambini (1996), la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (Convenzione di Oviedo, 1997), la Convenzione sulla criminalità informatica (2001), la Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani (2005), la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (2007) e la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (2011). Per ciascuna di queste convenzioni è in funzione un sistema di monitoraggio dell’effettivo stato di implementazione da parte degli Stati che le hanno ratificate, generalmente incentrato sull’attività di un comitato di esperti indipendenti.
L'architettura istituzionale del Consiglio d'Europa è composta da:
- il Comitato dei Ministri, composto dai 46 Ministri degli esteri o dai loro rappresentanti permanenti a Strasburgo (Ambasciatori/Rappresentanti permanenti);
- l’Assemblea parlamentare che riunisce 612 membri (306 titolari e 306 supplenti) provenienti dai 46 parlamenti nazionali e dalle delegazioni di invitati speciali dei parlamenti dello Stato candidato;
- il Congresso dei poteri locali e regionali, istituito nel 1994, composto da una Camera dei Poteri locali e da una Camera delle Regioni;
- il Segretariato generale che agisce sotto la direzione del Segretario Generale, Marija Pejčinović Burić (Croazia) eletta nel Giugno 2019. All'interno del Segretariato opera la Direzione generale diritti umani e stato di diritto che sovrintende alla dinamica applicativa dei vari trattati e dei relativi meccanismi di follow-up, fornisce assistenza e supporto agli organismi del Consiglio d’Europa e agli Stati membri e organizza programmi e iniziative di formazione e sensibilizzazione in materia di diritti umani.
La Corte europea dei diritti umani (o Corte di Strasburgo) opera organicamente nel contesto istituzionale del Consiglio d’Europa.
Altri organismi istituiti all'interno di questo quadro istituzionale sono il Commissario per i diritti umani, dal 2024 Michael O' Flaherty (Irlanda), la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), la Commissione per la democrazia attraverso il diritto (Venice Commission).
A questi vanno aggiunti i comitati di esperti indipendenti preposti al monitoraggio dell'applicazioni delle Convenzioni adottate dal Consiglio d'Europa: il Comitato europeo dei diritti sociali (15 membri), il Comitato per la prevenzione della tortura e di altri trattamenti o pene inumane o degradanti (41 membri, al 20/12/2023 i seggi di Albania, Bosnia-Erzegovina, Malta, Polonia e Slovacchia risultano vacanti), il Comitato consultivo della Convenzione-quadro per la protezione della minoranze nazionali (18 membri), il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA, 15 membri), il Comitato sulla bioetica (48 membri), il Comitato sulla Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale (Lanzarote Committee), il Comitato della Convenzione sulla criminalità informatica, il Gruppo di Esperti sull'azione contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO). Quest'ultimo è composto da un minimo di 10 membri e un massimo di 15, scelti tenendo conto dell'equilibrio geografico e di genere, nonché della competenza multidisciplinare. I membri del GREVIO hanno un mandato di quattro anni, rinnovabile una volta, e saranno scelti tra i cittadini degli Stati parte della Convenzione. Completa il quadro istituzionale, discusso in questo dossier il Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO) che è costituito da 49 Paesi, nonché il neonato Comitato sull’Intelligenza Artificiale (CAI) formato da rappresentati dei 46 Stati membri designati dai rispettivi governi per la loro competenza nel campo della governance digitale e delle implicazioni legali del funzionamento di diverse forme di intelligenza artificiale. I rappresentanti degli Stati membri si riuniranno con i rappresentanti degli Stati osservatori (Argentina, Australia, Canada, Costa Rica, Santa Sede, Israele, Giappone, Messico, Perù, Stati Uniti d’America, Uruguay), i rappresentati di altri organi del Consiglio d’Europa (tra cui il Segretariato dell’Assemblea Parlamentare, l’Ufficio della Commissaria per i Diritti Umani), altre organizzazioni internazionali e regionali, rappresentanti del settore privato e rappresentanti della società civile e delle istituzioni accademiche e di ricerca ammesse come osservatori dal Comitato.